Capitolo 24

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Raggiunsi il mio appartamento molto più veloce di quel che pensassi, come sospettavo Carmen e Bel erano a casa, sedute sulle rispettive sedie a decidere quale dolci fare per i giorni futuri. Non vidi Isais con loro perció presumei che fosse in doccia. A grandi falcate raggiunsi la mia camera ignorando i richiami delle due e mi chiusi la porta alle spalle. Con un sospiro, la chiusi a chiave e lentamente scivolai addosso ad essa. Ero stanca di piangere, stanca di tutto

- Bridget cos'è successo? Come mai sei a casa?- mi chiese Bel dall'altra parte della porta

- Non  ho voglia di parlarne. Con nessuna di voi due. Anzi, vi ringrazio per avermi fregato in quel modo- dissi adirata

- L'abbiamo fatto perchè chiariste- disse Carmen in tono calmo

- Be non abbiamo chiarito niente, ok?-

Aprì la porta della camera e incrociai le braccia

- Bee cos'é successo?- mi richiese Bel

- Ha detto che mi ama! Mi ama! Deve aver sbattuto la testa perchè...-

- Perchè?- m'incitò Carmen

- Perchè...-

Già, perchè? Perchè non accettavo che lui mi amasse? Il campanello suonò impetuoso nell' appartamento; Bel andò ad aprire e sentì la voce di Tom. Molto rapidamente, mi rifugiai ancora nella mia stanza chiudendo la porta; dopo il ceffone di qualche attimo fa non volevo vederlo

- Oh mio Dio! Che hai fatto alla guancia?- chiese Carmen

- Lunga storia...vorrei parlare con Bridget adesso- disse lui con tutta calma

- Certo- sentì dire Bel. Le due mie amiche se ne andarono e Tom bussò alla mia porta

-Bee- mi chiamò

- Che c'è?- gli chiesi

- Apri la porta?- chiese Tom, gentilmente

- No- dissi io. Tom sospiró

- Per favore- mi implorò

Me ne rimasi lì adossata alla porta, a pensare se aprirgli o meno. Passarono non so quanti minuti quando Tom mi chiamò di nuovo

- Ci sei ancora Bee?-

- Sì, sono qui-

Ok. Adesso basta. Siamo stati lontani mesi e mesi..lui mi ha protetto da una cosa che era più grande di me, a che cosa serviva tutto questo? Bee, devi aprire quella porta. E così feci. Aprì la porta, Tom era seduto davanti alla mia stanza con la schiena appoggiata al muro, la guancia arrossata che delineava lo stampo delle mie dita...ops, ho colpito troppo forte. Lui si alzò di scatto e prima che potesse dire o fare qualunque cosa, lo baciai.

This love is impossible(?)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora