-Jimin, lasciami andare!-
Non sono più tra le sue braccia, mi ha messo sulle sue spalle, trasportandomi come un sacco di patate.
-Smettila di lamentarti.- Dice divertito.
Dove diavolo mi sta portando?
Mi ritrovo a guardare i suoi piedi, mentre cammina tranquillamente, ma poi i miei occhi si spostano sul suo culo, che bella vista.
Oh mio dio, che diavolo sto pensando?
Sento il sangue andarmi alla testa.
-Jimin, mi fa male la testa.-
Smette improvvisamente di camminare, e la mia testa va a sbattere contro la sua schiena.
Mi appoggia delicatamente a terra e mi prende il viso.
-Stai bene?-
-Davvero?- Dico sarcasticamente, alzando un sopracciglio.
Lui si limita a sorridere, e i miei occhi si posano sulle sue labbra.
Fisso le sue labbra carnose, e il suo sorriso diventa più grande mentre si avvicina a me.
-Hai finito di guardarmi?-
-Non ti stavo guardando.-
-Un giorno lo ammetterai.- Dice facendomi l'occhiolino. -Siamo arrivati, comunque.-
Indica con la mano una porta di legno enorme.
-Cosa c'è dentro?-
-Apri la porta.-
Sospiro profondamente e apro la porta.
Entro nella stanza e i miei occhi si spalancano leggermente. È una piccola libreria, con finestre enormi che permettono di vedere i dintorni della zona.
C'è un grande divano al centro della stanza, e tanti scaffali riempiti di libri. Non sapevo ci fosse un posto come questo, qui.Jimin mi passa accanto e salta sul divano, mettendo le sue mani dietro la testa.
-Quando sono annoiato vengo qui.- Dice, per poi picchiettare sul divano. -Vieni, siediti.-
Obbedisco, ma lascio una certa distanza tra di noi.
Guardo fuori dalla finestra, la vista è fantastica.
-Questo posto è così tranquillo.-
Jimin apre una delle finestre, e l'aria fresca mi accarezza il viso. Non posso fare altro che chiudere gli occhi, mi sento così rilassata.
-Y/N.-
-Hm?-
-Apri gli occhi.-
-Perchè?-
-Sei brutta con gli occhi chiusi.-
Apro gli occhi e lo guardo storto, ma poi sorrido.
-Stai dicendo che sono bella quando i miei occhi sono aperti?-
-No.- Risponde velocemente e distoglie lo sguardo, ma io sorrido vittoriosa.
Poi abbassa lo sguardo sulle sue mani.
-Vengo qui ogni giorno.-
-È qui che vieni quando passi dalla mensa a pranzo?
Lui annuisce, e lo guardo ancora. In qualche modo, riesco a vedere la solitudine nei suoi occhi. Come può qualcuno di così attraente, così sicuro di sè, sembrare così solo?
-Hai amici qui?-
-No.-
Mi fingo ferita. -E io?-

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Madhouse
FanfictionBenvenuti nel manicomio, un posto dove tutti sono un po' pazzi. ||ATTENZIONE|| Questa FF contiene temi maturi che posso disturbare alcune persone. I lettori sono avvisati. [Jimin×Reader] ¬Traduzione italiana Buona lettura😊