•uno•

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-Alex vieni qui!- urlo rincorrendo per tutta la casa quella piccola peste di mio figlio, ha quasi tre anni, è veramente meraviglioso ma purtroppo è nato in un modo terribile. Uno stupro subito poco dopo essermi trasferita a New York quattro anni fa, ovviamente non ho idea di chi sia quel mostro che geneticamente è il padre di quest'angelo e non ho intenzione di scoprirlo così ho deciso di portarlo via da qui e di tornare in Italia.

-sei felice? Domani partiamo!- dico prendendo in braccio il piccolo
-yes mommy- dice stringendosi al mio collo, parla già abbastanza bene in inglese, l'italiano invece riesce solo a comprenderlo, ma avrà tempo per impararlo visto che non ho alcuna intenzione di tornare in questa città.

[...]
Dopo aver riconsegnato le chiavi di casa al proprietario e aver salutato tutti i nostri amici ci imbarchiamo con le nostre numerose valige,direzione Milano Malpensa, ho preso in affitto un piccolo appartamento ma sarà possibile entrarci solo da lunedì quindi per le prossime due notti dormiremo in hotel.

Una volta atterrati un ragazzo molto gentile mi aiuta con le valige e finalmente mi ritrovo in un comodo taxi.

- J24 HOTEL perfavore- dico sorridendo cordialmente all'autista cercando di far stare fermo Alessandro attratto dalla vista di questa città a lui così sconosciuta, seppur sia già notte è troppo curioso per essere stanco.

Una volta arrivati pago il tassista che mi aiuta a scaricare le valige e entro nella hall lasciando a terra il bambino per poter trasportare tutto.

Il volo ha fatto un po di ritardo ed è ormai mezzanotte passata, mostro i miei documenti ad una signora che mi consegna le chiavi della stanza. Saliamo in ascensore e in poco tempo siamo in camera. N° 122. Metto il bimbo, ormai distrutto a letto e mi sciacquo velocemente per poi stendermi vicino a lui.

Dormiamo tranquilli fino a quando non sussulto per una botta molto forte proveniente dall'altro lato del muro dietro il nostro letto, Ale accenna un pianto ma fortunatamente riesco subito a calmarlo, quando però cerco di riaddormentarmi di fianco al bimbo, ripartono rumori e urla che si sommano a quelle di Alessandro stanco e innervosito dalla situazione.
Ma dico io davvero c'è ancora gente che viene a scopare in albergo?
Mi alzo ed esco dalla stanza raccomandando a mio figlio di non muoversi e mi reco di fronte alla porta della stanza confinante con la nostra da cui continuano a provenire numerosi gemiti.

Ok credo di star per fare la cosa più imbarazzante al mondo ma dopo un viaggio così lungo ho bisogno di dormire e ancor di più ne ha bisogno Ale.

Prendo coraggio e busso alla porta della camera, dopo poco i rumori si attenuano, busso nuovamente fin quando non viene da aprire un ragazzo alto e pieno di tatuaggi con un asciugamano legato intorno alla vita che mi guarda cercando di ansiamre il meno possibile.

-senti mi dispiace aver interrotto il vostro divertimento ma abbiamo affrontato un volo molto lungo ed abbiamo bisogno di dormire, si sente tutto e c'è un bimbo di tre anni di la...- dico cercando di far capire la situazione al ragazzo
-oh, scusaci, non sentirete nessun rumore promesso- mi risponde sorridendomi mettendo in mostra la sua dentatura perfetta e un dente d'oro.

La sobrietà questo ragazzo...però è carino dai.

Lo ringrazio e torno in camera.

Cosimo's pov

Nel bel mezzo della scopata bussano alla porta. Ma cosa cazzo vogliono. Mi stacco dalla ragazza conosciuta poco prima in discoteca, una cagna assurda, e vado in bagno, mi lego velocemente un asciugamano in vita e apro leggermente la porta.

Mi ritrovo davanti una ragazza abbastanza alta, mora e con indosso solo un maglia leggermente lunga che lascia intravedere il suo fisico.
Mica male penso guardandola cercando di ansimare meno che posso, essendo ancora eccitato dal rapporto che stavo avendo prima che ci interrompesse.

-senti mi dispiace aver interrotto il vostro divertimento ma abbiamo affrontato un volo molto lungo ed abbiamo bisogno di dormire, si sente tutto e c'è un bimbo di tre anni di la...- dice imbarazzata
-oh, scusaci, non sentirete nessun rumore promesso- dico sorridendole.
Mi ringrazia e si volta per tornare nella sua stanza.
Minchia che culo!

-cosimo?- mi richiama una voce distraendomi dalle mie profonde riflessioni
-arrivo- dico richiudendo la porta alle mie spalle.

Eh niente avevo un po di tempo libero ed ho deciso di iniziare una storia nuova così un po a caso.

Solo Guai? || Guè Pequeno||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora