Alle 9 in punto suona la sveglia, il tempo di prepararci e usciamo dalla stanza per andare a fare colazione.
-I'm hungry!- si lamenta il bambino - ora mangiamo tranquillo- dico camminando verso l'ascensore, quando entriamo all'interno ci sono già il ragazzo di ieri sera e quella che deve essere la sua ragazza. -ciao- mi dice sorridendo il nostro vicino di camera Ricambio un sorriso e dico un buongiorno generale. -who's the man?- mi chiede Alessandro indicando il ragazzo che mi aveva salutato che sentendolo gli sorride porgengogli gentilemnte una mano -hi boy, I'm Cosimo, nice to meet you- -I'm Ale, she's my mommy - dice il piccolo fieramente stringendo la mia mano.
Alla sua affermazione cosimo alza lo sguardo verso di me come se non si aspettasse che fosse mio figlio. Gli porgo anch'io la mia mano per presentarmi
-alice- dico spostando poi la mano dalla sua verso quella della ragazza che la stringe -marika- dice con voce sicura.
Entriamo tutti insieme nella sala dove si tiene la colazione e io scelgo un tavolo vicino la vetrata da cui si vede la piscina mentre cosimo e marika si mettono qualche tavolo più in la.
Ci avviciniamo al bancone per prendere qualcosa da mangiare.
-cosa vuoi?-chiedo ad Alessandro -cookies!- esclama il bimbo -Ale dillo in italiano dai, devi iniziare a parlare- dico prendendo un cornetto e alcuni biscotti -come si dice? Lo sai dai- -mhh..cocco?- mi chiede confuso - No, pensa bene- -"biscotti" sento sussurrare alle mie spalle per poi sentire la voce squillante di Alessandro ripeterlo . -Biscottiii- urla il bimbo alzando le braccia e guardando con ammirazione cosimo che inizia a ridere di gusto. -thank you- dice battendo il cinque a cosimo -in italiano ale- sbuffo -grazie cosimo- dice guardandomi consapevole di averlo detto bene -bravissimo amore- -il papà è americano?- mi chiede cosimo A questa domanda gli occhi di Alessandro si spalancano verso di me -dad?- chiede speranzoso -no honey yet no dad- dico chinandomi per abbracciarlo -amore mio ti prometto che presto lo conoscerai papà va bene?- dico mentendo, non voglio dirgli bugie, ma è troppo piccolo per capire e non voglio che soffra. Cosimo mi guarda sorpreso con un'espressione interrogativa. -andiamo a mangiare li così puoi anche giocare- dico indicando uno spazio pieno di giochini e giostre nel giardinetto. Mi siedo ad un tavolino mentre ale gioca tornando di tanto in tanto per prendere un biscotto.
Dopo poco cosimo si siede accanto a me -marika?- chiedo- mangiamo insieme- dico sorridendo -è andata via-dice tranquillamente -oh,ok...problemi di coppia?- dico ridendo - non è la mia ragazza- mi dice alzando un sopracciglio- in ogni caso, tu? Problemi con il padre di Alessandro?- chiede guardandolo - non ho idea di chi sia il padre- dico -oh, frequentavi più di un ragazzo?- mi domanda sorpreso -no- dico abbassando lo sguardo -e allora?- chiede confuso -è figlio di uno stupro- sussurro
Vedo la sua mano stringersi in un pugno.
-mi dispiace io, io non- - non preoccuparti non potevi saperlo- dico interrompendolo
Ora che lo guardo noto che indossa un paio di occhiali da sole, proprio come me, suppongo che nessuno dei due abbia visto gli occhi dell'altro visto che ieri ho evitato di guardarlo in faccia.
- mi fai un favore- gli chiedo - Certo, cosa?- domanda -posso vedere i tuoi occhi?- -oh, come vuoi, ma io voglio vedere i tuoi- dice -va bene ma ti avviso, sono strani- dico -anche i miei- risponde
Togliamo entrambi le lenti scure dal viso per poi guardarci.
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- che figata!- esclama ponendo la sua mano sotto il mio mento per guardarmi fisso negli occhi. -eterocromia?- domanda -esatto-
Si stacca dopo pochi secondi per rimettersi gli occhiali
-fermo- dico bloccando la sua mano, questa volta sono io a far in modo che i nostri sguardi si incrocino. - una ptosi giusto?- dico sfiorando con il pollice l'occhio sinistro -giustissimo, come avrai notato abbiamo scoperto che i tuoi sono meravigliosi mentre i miei fanno schifo- afferma facendo spallucce -affatto, ti rendono molto affascinante- dico mostrandogli un sorriso che ricambia -mammaaa- ci interrompe Alessandro -facciamo progressi- dico ridendo -dimmi tesoro- -water- dice indicando la bottiglia sul tavolino Prendo la bottiglietta in mano e lo guardo, sa già cosa voglio D'instinto si gira verso cosimo che gli mima "acqua" con la bocca e lui lo ripete. -tieni- dico porgengogli la bottiglietta Beve e torna subito a giocare con un altro bambino -quanti anni ha?- -quasi tre- rispondo -sembra molto più grande- dice sorridendo- parla quasi come se fosse un adulto- -è bravissimo- dico orgogliosa del mio bambino. - io devo andare- dice alzandosi- restate qui anche stanotte?- chiede -si- rispondo -bene allora ci vediamo- dice prima di alzarsi - ciao ale- urla al bambino per poi rientrare nella sala.
Cosimo'spov
Rientro nella sala e mi dirigo verso la hall. -scusi- dico ad una signora con un'uniforme nera con inserti dorati - mi dica pure- risponde cordialmente -queste sono le chiavi della stanza in cui ho alloggiato, posso riprenotarla per questa notte?- chiedo -se mi dice il numero della stanza controllo la disponibilità- -N°123- rispondo -libera- dice sorridendomi -bene, ci vediamo stasera allora- dico salutando per poi uscire dell'edificio per recarmi in studio.