•tredici•

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[...]
Finalmente soli. Quattro ore di pace e soprattutto piacere. Non vedevo l'ora.

-vieni qui- dico appena rientriamo nell'appartamento tirandola da un braccio sul mio corpo
-adoro ale, ma mi manca così tanto toccarti quando c'è lui- sussurro lasciandoli dei baci umidi sul collo tenendo le mani salde sui suoi glutei
Mi bacia con foga facendo spostare i nostri corpi sul divano.
Mi stendo mentre lei si posiziona sul mio bacino senza staccarsi dalle mie labbra
Dopo qualche secondo si ferma e inizia a guardarmi con un sorrisetto sghembo accarezzandomi il viso
- lo sai che sei bellissimo?- mi dice con un sorriso a 32 denti
Le sorrido accarezzandole i capelli, non credo di essere bellissimo, ma sentirmelo dire da lei, che bellissima lo è, mi fa un certo effetto.
-sei meravigliosa ali- dico avvicinandomi nuovamente alle sue labbra
-mh, cos- farfuglia interrompendo il bacio
-cosa?- chiedo
Mette una mano sui miei pantaloni .
- vuoi di già?- dico sorridendo maliziosamente.
-scemo ti suona il telefono- dice ridendo tirandolo fuori dalla mia tasca
- come cazzo hai fatto a sentirlo- dico ridendo mentre rispondo alla chiamata

-pronto?- domando
-cosimo, sono fabio-
-oi Marra dimmi tutto-
-è una cosa un pò lunga, hai tempo?- chiede
- non troppo amico- dico guardando alice
-è importante fra, ti riguarda- dice
-Dimmi allora-
-te la ricordi marika?- chiede
-Eh...No...Si. Si si. Quella della sera che ho conosciuto alice-
-esatto- dice con un tono che non saprei definire
-quindi?- Chiedo impaziente di tornare dalla mia bellissima mora
- eh...mi ha detto di essere incinta- dice
-oddio fra, l'hai messa incinta?- domando incredulo
- non io, tu coglione- urla
-che cazzo dici- sbotto
-fra me lo ha detto lei-

Non lo lascio finire di parlare che metto giù e cerco il numero di marika. Dopo pochi secondi lo trovo per fortuna.

-chi è?- domanda, come se non lo sapesse
-sono guè- dico
-oh ciao caro, finalmente ti fai sentire, hai deciso di prenderti le tue responsabilità?- dice
- non ho alcuna responsabilità nei tuoi confronti - quasi urlo catturando l'attenzione di alice che mi guarda preoccupata con aria interrogativa
-io porto in grembo tuo figlio guè, quindi hai una grossa responsabilità- afferma
- non è vero. Sei una bugiarda. Non sei incinta, e se lo sei sicuramente non è mio figlio, sai benissimo che non faccio sesso se non sono protetto-urlo-  c'è una sola ragazza che potrebbe essere incinta di mio figlio e sicuramente non sei tu-dico guardando alice ricordando che ieri, preso dalla foga, ho dimenticato il preservativo.
-calmati Guercio, quei così possono rompersi, è tuo figlio e dovrai mantenerlo tu- dice chiudendo la chiamata.

-porca troia- urlo sbattendo il telefono
-calmati- mi dice alice guardandomi, dai suoi occhi traspare una leggera delusione dettata dal dubbio che quello nella pancia di marika sia mio figlio.
-ti giuro che non l'ho messa incinta- dico prendendo il suo viso tra le mani - non è mio sono sicuro- affermo cercando di baciarla
-cosimo...- sospira girando la testa in modo che le nostre labbra non si incrocino
- fidati di me, non è il mio- la prego di credermi
-cosimo non posso saperlo, forse è meglio se vai da lei- dice
- ma io voglio stare con te e Alessandro- dico
-ale non è tuo figlio, quello si, per quanto possa farmi male devi andare- dice con le lacrime agli occhi
-Alice...- sospiro stringendola
-vai- dice soltanto
- non è mio te lo giuro- dico lasciandola e avvicinandimi alla porta
- non posso rischiare cos- sospira.
-te lo dimostrerò- dico uscendo

Prendo il telefono e chiamo fabio.

-l'hai chiamata?- mi chiede subito
-aiutami porca troia non è mio figlio- urlo
- come fai a esserne sicuro fra-
- lo so e basta. Non è mio. Vuole solo che lo mantenga, è solo una troia, gli interessa solo la notorietà che guè pequeno può dargli, ma io sono cosimo,e lei non sa nemmeno il mio nome, non voglio stare con quella, io voglio alice e alessandro - sbraito
-cosimo ti stai legando ad un bambino non tuo, negandoti a tuo figlio- dice
-alessandro è mio figlio molto più di quello nel grembo di marika. Te lo ripeto per l'ennesima volta. Non è il mio cazzo di figlio. devi aiutarmi a dimostrarlo porca troia!- dico cercando di non piangere per via del nervosismo
-tranquillo fra, se sei sicuro ti aiuto io- dice -dai vieni da me che ne parliamo-


Solo Guai? || Guè Pequeno||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora