Dopo ore mi trovo ancora seduto in questo corridoio così fottutamente bianco, tanto da darmi fastidio agli occhi pieni di lacrime. Ale è immobile sul mio petto, sembra dormire ma in realtà ha gli occhi sbarrati, proprio come i miei. Lo abbraccio cercando di consolarlo, ma anche cercando di consolare me stesso.
Finalmente vedo un dottore uscire dalla stanza dove tengono alice e mi alzo velocemente per chiedergli informazioni ,senza lasciare ale che si aggrappa al mio collo
- come stanno?- chiedo
- mi dispiace ma... uno dei feti è morto, stiamo cercando di salvare almeno il secondo- dice cercando di non guardarmi negli occhiResto fermo avanti a lui senza riuscire a dire una parola,sto male , ale se ne accorge e mi stringe
- non piangere papi- sussurra cercando di fare il forte, ha solo tre anni, sono io che dovrei insegnargli ad andare avanti, invece mi ritrovo impotente.
-perchè mamma non esce?- dice cercando di trattenere le lacrime
- ale- riesco solo a dire prima che la voce mi si strozzi in golaTorno a sedermi e lascio trascorrere qualche minuto.
-perfavore non lasciare mai la mia mamma- mi dice ale piangendo
-te lo giuro amore- dico stringendolo e lui fa lo stesso
-promesso?- chiede
-promesso.-Il tempo continua a passare e nessuno si degna di informarci.
-hai fame?- chiedo al bimbo
-no- dice
-posso vedere mamma?- chiede
-ora vediamo amore- dico alzandomi, quando mi avvicino alla porta questa viene aperta dall'interno. Un ragazzo mi sbatte contro.-lei è il ragazzo della signorina pinamonti?- mi chiede
-si, possiamo entrare?- chiedo indicando ale
- ancora no purtroppo,deve aspettare qualche minuto, ma fortunatamente un feto è sopravvissuto- dice sorridendo amaramente
-grazie della notizia- dico accennando un piccolo sorriso-vieni qui ale- lo richiamo
-possiamo entrare?-
- per ora no, ma c'è ancora un bimbo nella pancia di mamma- dico
- si?- domanda felice
- si amore- dico lasciandogli un bacio sulla guancia
-facciamo così, ora andiamo giù alle macchinette, ti compri una cosa da mangiare, poi torniamo su e entriamo da mamma ok?-
-va bene- dice stropicciandosi gli occhiMentre scendiamo mi squilla il telefono: fabio.
-ehi fabio- rispondo con la voce migliore che ho a disposizione
-oi fra- risponde
-dimmi-
-ma hai pianto? E marika?- chiedeUn'altra lacrima mi riga il viso, ho perso uno dei miei bambini per colpa di quella pazza.
-fra devi denunciare marika fammi il favore, tanto tornerà presto a Milano sono sicuro- dico
-cosa? Denunciarla?- dice incredulo
-è successo qualcosa?- chiede
- ha rapito Alessandro, aggredito alice e- la voce mi si spezza. Ero già innamorato di quei due, non saprò mai se quel piccolo angelo che ci è stato strappato sarebbe stato un mini me o una mini alice, l'unica cosa che so è che amerò questo bambino il doppio di quanto avrei fatto prima.
-e cosa?- insiste
- ha ucciso uno dei miei figli- dico, seppur i feti non fossero ancora totalmente sviluppati, i loro cuoricini erano li che battevano,insieme, ora invece ce n'è solo uno. Per miracolo.
-Che intendi?- chiede
-ha dato un pugno in pancia ad alice che sommato poi allo stress della giornata ha perso sangue ed ha abortito, grazie a dio ne hanno salvato uno, ma quella pazza va rinchiusa- dico
-fra lo sai che non hai testimoni e che è incinta- dice
- Non ho testimoni?- urlo- ho perso un cazzo di figlio per colpa sua-
- Non le faranno niente bro- afferma - ci sentiamo quando sei più calmo ok?-Senza rispondere spengo il cellulare e lo ripongo in tasca.
-cosa vuoi?- chiedo ad ale
-quello- dice indicandomi un cioccolatino automatizzato al rum
-tesoro non puoi mangiarlo quello- dico - non è solo cioccolato, è amaro-
-è per mamma, le piace- dice
Sorrido al suo pensiero.
-piccolo neanche mamma può mangiarlo ora, prendi una cosa per te, quando mamma sta meglio papà le compra tutto quello che vuole ok?- chiedo
- non ti chiederà niente- dice
Lo guardo con aria interrogativa fin quando decide di azzerare i miei dubbi
- dice che ognuno usa i soldi che guadagna, quindi quelli che guadagni tu li spendi tu- afferma
- ma mamma i soldi che guadagna li spende anche per te, anche se non glielo chiedi magari,quindi io posso spenderli per lei anche se non me lo chiede- dicoAnnuisce poco convinto facendomi sorridere. È così piccolo eppure si comporta come un adulto. Da sola ha saputo crescere un bambino così, spensierato ma autonomo, e io ho paura di non essere in grado di fare lo stesso seppur con lei accanto.
Dopo aver preso qualche schifezza risaliamo e domandiamo nuovamente di poter entrare
-certo- dice sorridendo il medico- abbiamo fatto il possibile per salvarli entrambi- mi dice sincero
-ne sono sicuro- dico posandogli una mano sulla spalla
- grazie- dico aprendo lentamente la porta.
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Solo Guai? || Guè Pequeno||
Fanfic~se sei presa male tutto passerà, so che questa vita ci spacca a metà~