1. PROLOGO

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TUTTO CIÒ CHE MI CIRCONDAVA ERA BIANCO E GIRAVA ....

LA MIA TESTA GIRAVA.

NON RIUSCIVO A CAPIRE DOVE MI TROVAVO , MI SENTIVO PERSA , COME SE IN QUESTO MOMENTO MI MANCASSE UN QUALCOSA CHE NON RIUSCIVO PROPRIO A RICORDARE .

MI SENTIVO SOLA, ABBANDONATA, E LA PAURA INCOMINCIÒ AD INVADERE IL MIO CORPO ...

ORMAI SCOSSA DAI CONTINUI PENSIERI, NON MI ACCORSI DI ESSERE SEDUTA SUL PAVIMENTO CON IL VOLTO BAGNATO DALLE LACRIME.

STAVO PIANGENDO.

LE LACRIME NON DAVANO SEGNO DI VOLER SMETTERE DI SOLCARE LE MIE GUANCE SINO AD ARRIVARE ALLE MIE LABBRA, BAGNANDOLE.

E IO NON CAPIVO IL PERCHÉ... NON CAPIVO IL PERCHÉ I MIEI OCCHI AVESSERO TANTO BISOGNO DI VERSARLE.

"JANNAT " SENTII PRONUNCIARE ALLE MIE SPALLE.

VOLTAI LEGGERMENTE IL VISO NELLA DIREZIONE DA CUI UDII QUELLE PAROLE.

SENZA PREOCCUPARMI DEL MIO ASPETTO, DEL FATTO CHE LE LACRIME NON VOLESSERO SMETTERE DI BAGNARE LE MIE GUANCE E DEI MIEI OCCHI, COLOR PECE, DIVENUTI ROSSI A CAUSA DELLE RIGA DI ACQUA SALATE FUORIUSCITE DA ESSI.

"TU SEI FORTE " AGGIUNSE POI.

"NON PIANGERE " INCOMINCIÒ A FARE QUALCHE PASSO NELLA MIA DIREZIONE " TU NON SEI SOLA E NON LO SARAI MAI"

LA DONNA CHE AVEVO DI FRONTE SEMBRAVA CONOSCERE OGNI MIA DEBOLEZZA E OGNI MIA PAURA, SEMBRAVA CONOSCERE ANCHE IL MIO DOLORE E QUESTO MI SPAVENTAVA .

INDOSSAVA UN LUNGO VESTITO BIANCO A MANICHE LUNGHE. ERA SEMPLICE, MA CHE A LEI STAVA DI INCANTO, PORTAVA UN VELO SOPRA LA TESTA, PROPRIO COME LE DONNE MUSULMANE.

IL SUO VISO NON PORTAVA ALCUN DIFETTO. I SUOI OCCHI, CONTORNATI DALLE LUNGHE CIGLIA, TRASPARIVANO SERENITÀ E DOLCEZZA. IL SUO NASO ERA PERFETTO, LE SUE GUANCE ERANO RICOPERTE DA UN LIEVE ROSSORE E LE SUE LABBRA ERANO LEGGERMENTE CARNOSE DI UN COLORITO ROSEO...ERA BELLISSIMA.

SEMBRAVA UN ANGELO SCESO IN TERRA .

ERA UNA SIGNORA SULLA CINQUANTINA D'ANNI.

"IL MONDO NON TI ODIA " DISSE RISVEGLIANDOMI DAI MIEI PENSIERI .

SI ERA SEDUTA DI FRONTE A ME.

"DEVI SOLO APRIRE IL TUO CUORE E FARTI AIUTARE" MI PRESE LA MANO " DEVI SCIOGLIERE QUESTA CORAZZA DA CATTIVA RAGAZZA, DA QUELLA CHE NON HA BISOGNO DI AIUTO E, SOPRATTUTTO, DI CONFORTO "

FECE UNA PAUSA PER POI DIRE " PERCHÉ TU NE HAI BISOGNO!"

NEI SUOI OCCHI VIDI UN LEGGERO LUCCICHIO CHE POI DIEDE SPAZIO AD UNA SEMPLICE LACRIMA SOLITARIA CHE LE SCIVOLÓ LUNGO IL VISO, ACCOMPAGNATO DA UN DEBOLE SORRISO.

"LASCIA CHE LE PERSONE CHE HAI ATTORNO TI AIUTINO, CHE TI FACCIANO NASCERE UN SORRISO PROPRIO COME TU FACESTI CON ME "

LE SUE PAROLE FACEVANO MALE, PERCHÉ IN FONDO A ME STESSA IO ERO CONSAPEVOLE DEL FATTO CHE LEI AVESSE RAGIONE.

"NON VOGLIO E NON POSSO, NESSUNO MI CAPISCE, LE PERSONE SANNO GUARDARTI SOLO CON COMPASSIONE E IO NON NE HO BISOGNO , IO STO BENE DA SOLA PERCHÉ NON HO BISOGNO DI NESSUNO" LE PEROLE APPENA FUORIUSCITE DALLA MIA BOCCA MI FECERO PAURA.

"DEVI FARTI CORAGGIO E AFFRONTARE TUTTE LE AVVERSITÀ " MI DISSE .

"NON POSSO " I SINGHIOZZI MI STAVANO SOFFOCANDO "IL DOLORE MI STA CONSUMANDO "

"TU SEI FORTE" DISSE MENTRE MI ABBRACCIAVA.

IO MI LASCIAI ANDARE IN QUEL DOLCE ABBRACCIO SENZA ESITARE E LE RISPOSI :

"SONO DEBOLE, PRIMA O POI AFFOGHERÓ NELLE ACQUE CHE MI CIRCONDANO"

"NON SE TU SARAI BRAVA A NUOTARE SINO ALLA RIVA PRIMA CHE LORO PRENDANO IN MANO LA SITUAZIONE, DEVI ESSERE PIÙ VELOCE E DETERMINATA" MI RISPOSE SCIOGLIENDO L'ABBRACCIO CHE AVREI VOLUTO DURASSE PER SEMPRE.

"IO NON SO DOV'È LA RIVA,IO SONO IMMERSA IN UN OCEANO IN CUI NON SO DA CHE PARTE ANDARE, IN CUI IL MIO UNICO SALVAGENTE ERI TU NONNA "

NONNA...

IL MOTIVO PER IL QUALE LA CHIAMAI COSÌ ERA ESTRANEO ANCHE A ME, MI VENNE SPONTANEO DIRLA. MI SENTIVO LEGATA A LEI DA UN QUALCOSA DI INESISTENETE AI MIEI OCCHI CHE PERÒ MI FECE STARE COSÌ BENE CON LEI .

COL SUO AIUTO MI ALZAI DAL PAVIMENTO E MI ASCIUGAI GLI OCCHI ANCORA LUCIDI.

"IO CONFIDO IN TE " DISSE VOLTANDOSI E INCOMINCIANDO A DIRIGERSI NELLA DIREZIONE DA CUI ERA COMPARSA "E CREDO IN TE, IO SO CHE TU CE LA FARAI"

VORREI TANTO CREDERLE, MA MI VENIVA DIFFICILE, VOLEVO AVERE SOLO UN BRICIOLO DI SPERANZA DI QUELLA CHE AVEVA LEI, MA NON CI RIUSCIVO, PERCHÉ TUTTO CIÒ CHE VEDEVO ERA SOLTANTO NERO DA CUI NON TRASPARIVA NEANCHE UNA PICCOLA LUCE.

VOLEVO SEGUIRLA E DIRGLI DI NON ANDARE , MA I MIEI PIEDI ERANO INCOLLATI PER TERRA E LE UNICHE PAROLE CHE RIUSCII A PRONUNCIARE PRIMA DI VEDERLA SPARIRE FURONO: " TI VOGLIO BENE NONNA"

AL SUONO DELLE MIE PAROLE SI VOLTÒ NELLA MIA DIREZIONE, MI SORRISE E MI DISSE "ANCHE IO TI VOGLIO BENE TESORO MIO "

QUESTE FURONO LE ULTIME PAROLE CHE LE SENTII DIRE PRIMA DI SPARIRE .

MI SENTIVO PERSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora