" Anche io ti voglio bene tesoro mio "
Aprii gli occhi ma non riuscii a capire dove mi trovavo poiché la stanza in cui ero, era completamente immersa nel buio.
<È notte fonda> pensai.
Continuai a guardare la stanza per capire la mia posizione... E ci riuscii solo quando vidi dei fili collegare le mie braccia a dei macchinari che segnavano il mio battito cardiaco.
< Sono in un ospedale, ma perché?>
Nel mentre continuavo la mia perlustrazione, scorsi una figura maschile sdraiata in un divanetto che si trovava dall'altra parte della stanza.
"Ahi " Cercai di alzarmi, ma sentii un forte dolore alla testa e così tornai subito alla mia posizione precedente ...
Mi girai nella direzione del giovane ragazzo e lo vidi fissarmi. Non distolsi lo sguardo e solo dopo qualche secondo ebbi il coraggio di parlare e chiesi " C..chi se..sei t..tu?"
In quel momento vidi qualcosa in lui rompersi, qualche speranza andare in frantumi, sembrava in uno stato di shock.
"Stai b..bene?" chiesi con più sicurezza.
Al suono della mia voce sembró risvegliarsi e, infatti, si alzò dal divanetto per poi avvicinarsi a me .
Adesso che lo osservai per bene, mi accorsi della sua bellezza. Aveva i riccioli che gli ricadevano sulla fronte, gli occhi color pece accompagnate da due borse scure sotto gli occhi, segno che non dormiva da giorni e le labbra leggermente arrossate.
Si vedeva che si teneva in forma, la maglia nera che indossava aderiva perfettamente ai suoi pettorali.
"Non ti ricordi di me? Cioè non sai chi sono?" la sua voce roca mi fece venire i brividi .
Gli feci con la testa di no e vidi i suoi occhi incupirsi perdendo quella luminosità che mi colpii sin da subito e che sinceramente mi mancava di già.
Mi sentivo male all'idea che fossi io la causa di quel suo cambiamento d'umore, anche se per me in quel momento era un perfetto sconosciuto, ma il fatto era che in un modo o nell'altro mi sentivo legata a lui.
"Il mio nome è Jannat ?" chiesi quando finalmente si avvicinò a me e si sedette nel lettino in cui ero stesa .
" Si, quello è il tuo nome!" si limitò a dire .
"Il tuo invece qual è?" chiesi dopo qualche secondo dopo che non avevamo proferito parola.
" Cosa ?" chiese in sussurro" Scusami mi ero perso un attimo, che cosa mi hai chiesto ?"
"Ho chiesto il tuo nome!"
"Ah, Ibrahim" rispose alla mia domanda "Ibrahim è il mio nome"
Mi limitai ad annuire poiché non sapevo cos'altro aggiungere.
"Dovrei chiamare il dottore, aspetta torno subito " Il suono della sua voce arrivò come un sussurro alle mie orecchie e nell'esatto momento in cui si alzò dal lettino, lo presi per il polso, procurandomi diversi dolori in diverse parti del corpo, e gli dissi " Non voglio vedere i dottori, ti prego!"
"Devo chiamarli per farti visitare"
"Ti prego Ibrahim , non voglio vederli, sarebbe soffocante "
"Ma.." incominciò a dire ma io lo interruppi "Ti supplico!"
"Va bene, come vuoi anche se non sono d'accordo. Domattina li chiamerò appena saremo svegli" alla fine cedette per poi risedersi, ma questa volta non nel lettino con me , ma nella sedia che si trovava accanto.
Il suo posto mi sembrò vuoto e quella sensazione di pace che sentivo prima stava piano piano scomparendo.
"Ti posso chiedere un altro favore ?" azzardai successivamente a chiedere mentre il mio sguardo era fisso nel suo.
"Si dimmi"
"Ti sdraieresti accanto a me, se per te non c'è problema"
"Per te questo ed altro" mi rispose quasi in un sussurro con un leggero sorriso di soddisfazione sul volto.
Pensai che questa mia richiesta lo avrebbe turbato, ma sembrerò felice di riceverla.
Si sdraiò accanto a me e mi avvolse in un abbraccio, che sentii così famigliare e confortante ma anche così distante e doloroso .
" Ho perso la memoria" affermai più a me stessa che al ragazzo che mi affiancava .
<Chissà com'era la mia vita prima che succedesse tutto ciò? E chissà quale sarà stata la causa di questo?> le domande stavano incominciando ad invadere la mia mente.
Ma in quel momento constatai il fatto che per adesso mi sarei limitata a dormire, perché qualcosa mi diceva che oggi sarebbe stata la mia ultima notte fatta di pace e serenità, in cui i miei pensieri mi avrebbero abbandonata.
"Buonanotte piccola " sentii dire ad Ibrahim prima di ricadere in un sonno profondo.
"Notte Ibrahim"
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MI SENTIVO PERSA
Ficción GeneralUn incidente stradale causò la perdita di memoria di una giovane ragazza musulmana, che ormai sconvolta all'oscuro del suo passato e priva dei suoi ricordi, trova la via di fuga solo attraverso la scrittura ... Ma cosa Sarebbe successo se il quader...