2. La biblioteca

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La professoressa Smith ci ha lasciato nella biblioteca obbligandoci a pulire, dopo cinque minuti sono già stanca. Quella messa peggio però è Cassie, sembra non sapere neanche cosa significhi la parola pulire.
Mentre stava spolverando dei libri sullo scaffale ha trovato un ragno. Ci mancava poco che si mettesse a piangere. È stato il momento più bello della giornata.

«Questo è sfruttamento minorile. Non possono farci lavorare»
Dice Will con una smorfia disgustata mentre guarda i libri.
Vorrei dirgli "te lo sei meritato" ma rimango in silenzio per non peggiorare la situazione.
Il commento di Will sulla mamma di Chris è stato davvero da stronzo.
Tutti sanno che la madre di Chris lo ha abbandonato, quando era ancora in fasce, davanti alla porta della scuola e Will non perde mai occasione per ricordaglielo.

Nella biblioteca di sentono solo i rumori dei nostri passi. I soffitti alti, gli scaffali pieni di libri e le finestre in cui filtra solo un raggio di luce rendono l'ambiente molto lugubre.
Siamo qui ormai da un ora ma più puliamo più la polvere sembra voler ritornare al proprio posto.
Oltre a me, Cassie, Will e Chris c'è un altro ragazzo che non ho mai visto. Credo si chiami Oliver ma neanche Will ne è sicuro. Appena siamo entrati lo abbiamo trovato seduto che si guardava in giro con aria terrorizzata. Poverino, chissà cosa ha fatto per meritarsi di stare qua.

Metto le cuffiette mentre mi allontano da William orami irritata dal suo continuo blaterare. Panic Room di Au/Ra esce dalle casse delle cuffie e mi sento subito meglio. La trovo molto azzeccata per questa situazione.

Circondata da libri con la musica nelle orecchie mi sembra di stare nel mio habitat naturale finché l'incantesimo non si spezza
«cazzo!!» Chris appoggiato beatamente allo scaffale mi guarda ridendo delle mie mosse di ballo.
«Le signorine non dovrebbero dire certe parole»
Fidati, in questo momento mi vengono in mente parole molto più brutte.

Continua a ridere non notando il mio evidente imbarazzo.
«Non sapevo che ti dilettassi nella danza» dice avvicinandosi a me.
«So fare molte cose»
«Non ne dubito»
Giuro, se si avvicina ancora un po' potrà dire addio all'idea di riprodursi.
Ci fissiamo per non so quanto tempo e credo di essermi persa in quell'oceano profondo che sono i suoi occhi. "Non cadere nella trappola Helena" Mi avverte la mia voce interiore molto più saggia di me.

Per fortuna un rumore di libri che cadono ci distrae così posso tirare un sospiro di sollievo. "Un altro po' e potevi restare ipnotizzata da quegli occhi" ohh ma sta zitta.

Ci avviciniamo al luogo da dove proveniva il rumore e il ragazzo, che presumo si chiami Oliver, è per terra circondato da libri che si massaggia la nuca. «Tutto bene Oliver?» gli chiede Chris tendendogli la mano.
Mi do un cinque mentale per aver azzeccato il nome.
«Si, sono solo inciampato. Qui ci sono libri ovunque»
Ma va? E io che pensavo che in una biblioteca ci fossero delle mucche. Anche Barbie e Will arrivano in soccorso.

Appena Oliver si alza noto qualcosa di strano dietro di lui. Sullo scaffale è rimasto un solo libro. Lo prendo in mano e, a giudicare dalla copertina, sembra piuttosto vecchio.
«Ehm Helena»
«Che c'è?» Mi giro verso Will e lo trovo con la bocca spalancata e gli occhi che brillano.
«Cavolo» Si lascia sfuggire Cassie.
Perché tutti mi fissano?
"Forse hai un ragno sopra la testa"
Tocco i capelli ma non trovo nulla di strano.
«Perché mi guardate così?!»
Will mi prende per le spalle e mi fa girare finché non rimango anch'io a bocca aperta. Strabuzzo gli occhi.
«Ma quello è un passaggio segreto»  mormora Barbie ma purtroppo sono rimasta senza parole per riuscire a rispondergli con una battutina acida.

Chris si avvicina allo scaffale che si è aperto lasciando intravedere delle scale che portano chissà dove.
«Allora cosa state aspettando?» Si gira verso di noi.
«Sei pazzo?! Vuoi sul serio andare lì sotto...» Will guarda il biondino come se si fosse bevuto il cervello.
«Se tu vuoi restare qui a fare la femminuccia accomodati pure ma io voglio scoprire dove portano queste scale»
«Beh non ha tutti i torti»
Ora tutti gli occhi sono puntanti su di me «Insomma ho letto di passaggi segreti solo nei libri. Quante volte ancora potrebbe capitare una cosa del genere?» Cassie sbuffa «Si certo e magari troviamo anche un tesoro segreto»
«È più probabile trovare dei ragni che un tesoro» Dopo l'affermazione di Oliver Cassie salta in aria spaventata. «Scordatevelo io non scendo. Per oggi ho già avuto la mia dose di insetti schifosi»
«Allora Helena» mi dice Chris
«Vieni con me?» "Con te verrei ovunque"  Ti ho detto di stare zitta.
«Va bene, vengo»
Faccio un respiro profondo e incominciamo a scendere le scale. «Aspettate vengo anch'io» Oliver ci raggiunge lasciando dietro di lui una Barbie schifata e un William terrorizzato.
So che ha paura degli spazi chiusi ed è per questo che non vuole venire con noi ma non lo ammetterebbe mai davanti a Chris.

«Cavolo, queste scale non finisco più» Sono quasi sicura di stare per avere un infarto "la curiosità uccise il gatto" sei molto di conforto coscienza.
«Siamo arrivati» Finalmente.
«Mi prendete in giro?! Ho fatto chissà quante scale per trovare un'altra porta?» Fanculo, sarei dovuta restare con Barbie.
«Sembra una porta piuttosto antica» Mentre Oliver continua a blaterare mi accascio per terra ormai senza fiato. «Ci sono delle incisioni, sembra latino...»
«Dalla mia esperienza ho capito che non succede mai niente di buono quando c'è di mezzo il latino»
Guardo Chris con interesse.
«Sei un esperto di reperti antichi di latino?»
«No, semplicemente non mi piace il latino e anche perché lo scorso anno sono stato bocciato a questo corso» Ora si spiega tutto.
«Beh io sono stata promossa quindi aiutatemi ad alzarmi che do un occhiata» Chris mi porge la mano che afferro subito e sento una strana sensazione allo stomaco.
Dev'essere la fame "ma se hai mangiato un ora fa" Non c'entra, sono una ragazza nel pieno del suo sviluppo ho bisogno di cibo.

Mi avvicino alla porta e noto subito dodici piccole pietre incastonate in essa.
«Faber est suae quisque fortunae» Leggo ad alta voce
«Ehm cioè? Io studio francese» Mi giro verso Oliver.
«Significa ciascuno è artefice del proprio destino» Guardo meglio la porta. È fatta di legno scuro e le dodici pietre sono incastonate sotto la scritta. Riesco a riconoscere alcune pietre preziose ma le altre non le ho mai viste.
«Non possiamo provare ad aprirla e basta?» Ora è il mio turno di sbuffare. «Non so se lo hai notato genio ma non c'è nessuna maniglia o serratura»
«Quindi è una porta che non si può aprire. Davvero molto utile»
«Tutte le porte si possono aprire solo che questa sembra essere più speciale delle altre»
Questa situazione sta diventando sempre più strana, mi piace.

«È meglio ritornare di sopra tra poco tornerà la professoressa»
Oliver e Chris incominciano a salire le scale mentre io rimango incantata a guardare la porta davanti a me. Ha qualcosa di famigliare ma non capisco cosa.
«Helena vieni?» mi chiede Oliver
«Si, arrivo» anche se il solo pensiero di fare di nuovo tutte quelle scale mi terrorizza.

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