14. Una strana amicizia

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«Ragazzi volete altri biscotti?»
«No, grazie signora Lewis» 
Sorrido alla mamma di Oliver quando entra in camera per la terza volta offrendoci qualcosa da magiare.
«Mamma dobbiamo studiare. Puoi lasciarci in pace?» Oliver ha le orecchie rosse da quanto è in imbarazzo.
«Oh si certo cucciolo» Esce dalla stanza chiudendo la porta.

Vista da fuori la situazione sembra surreale. Sono seduta per terra nella camera di Oliver con le gambe incrociate mentre mangio dei biscotti.
Will è seduto al mio fianco mentre Chris è spaparanzato sul letto di Oliver. Quest'ultimo invece è seduto alla scrivania.
Chi lo avrebbe mai detto che dei ragazzi così diversi fra loro si sarebbero riuniti a mangiare biscotti.

«Dobbiamo aspettare ancora molto Barbie?»
«Ha detto che sta per arrivare»
Sbuffo sonoramente appoggiando la testa sulla spalla di Will.

Dopo quindici minuti, e molti altri biscotti, Cassie ci onora della sua presenza.
«Scusate, il traffico»
Prendela sedia che le sta porgendo Oliver e si siede accanto a lui.
Devo ricordarmi di chiedere a Oliver come è andato il piano di "Ken conquista Barbie".

«Allora cosa intendevate con "codice rosso muovi il tuo culo di plastica e vieni a casa di Oliver"»
Sorrido innocentemente.
«Sono successe un bel pò di cose da quando siamo tornati dal nostro viaggio nel tempo»
«E cioè?»
«In poche parole i miei genitori sono vivi, mia zia sembra non essere mai esistita, sono molto più polare di prima e la madre di Chris non lo ha mai abbandonato»
Mi guarda sconvolta con i suoi occhioni da cerbiatta.
«Si certo... cose insignificanti» farfuglia.

Chris si siede appoggiando la schiena alla parete rigorosamente azzurra.
«A voi non è successo nulla?» Oliver e Cassie scuotono la testa mentre Will rimane in silenzio.
Lo scuoto un po' per farlo tornare tra noi.
«Che c'è?» mi chiede in tono brusco.
Metto un po' di distanza fra di noi non avendolo mai visto così di pessimo umore.
«È successo qualcosa anche a te vero?»
«Mio padre... anche lui è vivo»
Corrugo la fronte pensierosa.
«Tuo padre è sempre stato vivo»
«No, intendo il mio padre biologico. È vivo ma dovrebbe essere morto di cancro al cervello da 15 anni»
«Io pensavo che Joseph fosse il tuo vero padre. Perché non me lo hai mai detto? Pensavo che fossimo amici»
Fa una risatina per niente divertita.
«Avevo un anno e qualche mese quando è morto non me lo ricordavo. Ho sempre considerato Joseph come mio padre ma l'altra sera quando sono tornato a casa... Lui era lì, non Joseph, ma il mio vero padre»
Appoggia la testa sulle ginocchia e incomincia a dondolarsi. Lo abbraccio forte e lui ricambia subito.

Dal telefono di Chris parte Back in Black degli AC/DC.
«Oh scusate. Ho schiacciato un tasto per sbaglio»
Il suo sorrisetto strafottente mi fa capire che non è stato un incidente. Non so se prenderlo a pugni perché ha rovinato un momento importante o baciarlo perché è geloso.
Nel dubbio gli lancio un cuscino addosso, ma questo non fa che aumentare il suo buon umore.

Oliver si chiarisce la voce facendo rimbalzare lo sguardo da me al biondo sdraiato sul suo letto.
«Forse a me e a Cassie non è successo niente perché non abbiamo mai perso nessuno di importante nella nostra vita»
«Forse, ma questo non spiega il perché i miei genitori sono vivi mentre mia zia non esiste»
«Secondo me aveva ragione l'uomo inquietante. Lui sa molte più cose di noi. Dovremmo tornare di nuovo indietro nel tempo. È l'unico modo che abbiamo per capire cosa sta succedendo»
«Hai ragione ma forse è meglio indossare degli abiti più consoni» Risponde Cassie.
«E dove possiamo trovarli biondina?» Chiede Will.
«Il gruppo di teatro ha alcuni costumi di scena che potrebbero tornarci utili»
«E se,tornando in dietro nel tempo, succedessero altre cose qui, nel presente» chiede Oliver frustrato.
Rimaniamo in silenzio per almeno mezz'ora. Will continua a tenermi fra le sue braccia e Chris mi guarda in modo strano, sembra quasi triste.

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