10. La festa

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Shape of you di Ed Sheeran rimbomba nelle casse quando entriamo in casa.
L'odore di alcol, sudore e adolescenti in preda agli ormoni mi fa storce il naso. Oliver dietro di me spalanca gli occhi quando vede una ragazza fare il body shot.

«Ho voglia di bere, vieni con me?»
«Io non bevo, sono astemio»
«Beh dobbiamo rimediare allora»
Lo trascino in cucina dove Mark, il barman della scuola, sta preparando dei cocktail.
«Ciao bella rossa, cosa ti preparo?»
«Stupiscimi» dico sorridendo maliziosamente.
Prendo i due cocktail che ha preparato e ne offro uno a Oliver.
Lo rifiuta scuotendo la testa.
«Non credo che sia una buona idea»
«Proprio perché non lo è devi farlo, e poi ti aiuterà a trovare un po' di coraggio per parlare con Cassie»
Oliver prende il bicchiere rosso di plastica dalle mie mani e ne beve un sorso.
«Fa schifo!»
«È risaputo che l'alcol fa schifo» Sorrido bevendo più della metà del mio bicchiere in un sorso.
Guardo verso la pista da ballo improvvisata e individuo subito la chioma bionda di Barbie.
«Cassie è seduta sul divano laggiù insieme alle sue amiche» gli indico il posto con il dito e lui incomincia a sudare.
Li metto le mani sulle spalle.
«È la tua occasione, non sprecarla. Vai da lei parlale,seducila, mettila incinta non mi importa basta che vai da lei»
«I-Incinta?» Chiede strabuzzando gli occhi.
«Scherzavo e ora vai» gli do una spinta per incoraggiarlo. Fa un respiro profondo e va all'attacco.

«Ora fai anche da cupido?»
«Da quanto sei qua? Per caso mi stai  spiando Walker?» Chiedo al ragazzo biondo davanti a me che sorseggia tranquillamente il suo drink.
Fa spallucce allontanandosi dalla parete per buttare il bicchiere ormai vuoto.
«Mi piace guardarti. Oggi sembri diversa» incomincia a girarmi attorno come un predatore.
«Sono sempre io» Rispondo a disagio. «Si sei tu ma stavi sorridendo. Penso di non averti mai visto sorridere»
«Neanche tu sei Mr allegria»
«Touché»
Per un momento penso di aver dimenticato come si respira.
Tutto quello che si trova attorno a noi sparisce. Tutto sembra andare ad rallentatore, tranne il mio cuore.
Non so chi si sia mosso per primo ma siamo sempre più vicini. Ad ogni respiro riesco a sentire il profumo di vodka e dell'acqua salata dell'oceano.

Un ragazzo ubriaco si frappone fra me e Chris distruggendo l'incantesimo.
Bevo un altro sorso del mio drink sperando che faccia effetto in fretta.
Odio le sensazioni che provo quando sono accanto a lui e voglio dimenticarle al più presto.

Chris si schiarisce la voce.
«Allora stai provando a mettere insieme Oliver e Cassie non è vero?»
«Perché? Ti dispiacerebbe avere un ammiratrice in meno?»
«Cassie non mi è mai interessata»
«L'altro giorno non sembrava così»
«Sbaglio o è gelosia quella che sento?»
«Si, ti sbagli»

Cerco di uscire dalla stanza ma la sua presa ferrea sul mio polso mi blocca.
«Se hai notato qualcosa di diverso fra me e Cassie in classe avrai anche notato un altra cosa» dice avvicinandosi a me.
Deglutisco non riuscendo più a muovere un muscolo.
«Cosa?» chiedo con voce flebile.
«Cassie non ha mai avuto nessuna possibilità con me perché ho sempre avuto occhi solo per una ragazza» E se ne va, lasciandomi imbambolata a guardarlo.
Lo odio. " È facile non riuscire a distinguere l'odio dall'amore."
No, io non lo amo, è un idea assurda, tu sei assurda.
"Sono la tua coscienza quindi tecnicamente ti stai insultando da sola"
Prendo il bicchiere di un ragazzo a caso e lo bevo tutto in un sorso per zittire quella vocina fastidiosa.

Dopo altri quattro bicchieri la vista incomincia a farsi offuscata.
Barcollo in mezzo alla pista da ballo in cerca di qualcuno, anche se non so bene chi.
Uno ragazzo con dei ricci pazzeschi mi prende per la vita avvicinandomi a lui.
«Ciao splendore»
«Sarò pure ubriaca ma qualche neurone mi è rimasto quindi o mi lasci o dovrai spiegare ai tuoi genitori perché non potranno diventare nonni»
Il ragazzo mi lascia guardandomi terrorizzato.
«Povero ragazzo adesso rimarrà traumatizzato per sempre»
Adam si avvina a me avvinghiandosi al mio corpo.
«Sai mi è dispiaciuto molto vederti solo da lontano ieri sera»
«Mi dispiace avevo la testa altrove e... non mi sentivo bene quindi sono tornata a casa prima»
«Sophie me lo ha detto. A proposito ti stava davvero bene quella divisisa addosso» sussurra al mio orecchio con voce rauca mettendo le mani sulla mia vita.
A disagio cerco di allontanarmi dalla prigione che ha creato con le sue braccia.
Mi guardo attorno ma non vedo nessuna faccia famigliare.

«Ti di spiace se te la rubo per un ballo?» Riconoscerei questa voce ovunque.
«Non puoi aspettare il tuo turno?» risponde Adam seccato.
«No dato che Helena non è un giocattolo con cui si gioca a turno»
Will spinge in dietro Adam fino a quando non si stacca da me.
«Hai qualche problema Anderson?»
Le persone attorno a noi si girano per guardare i due ragazzi che si fronteggiano.
Poso una mano sui loro petti per dividerli.
«Adam basta. Will ha bevuto quindi non è un grado di pensare lucidamente, lascialo stare» il capitano della squadra di football si allontana guardandomi intensamente.

«Vieni con me»
Will mi trascina in giardino e mi fa sedere su uno sdraio accanto a lui.
«Sei ancora arrabbiata con me?» mi chiede Will facendo una faccia da cane bastonato.
«Dipende. Ti comporterai ancora da stronzo presuntuoso?»
«Mai più, parola di scout»
Sorrido girandomi verso di lui.
«Tu non sei uno scout»
«Non importa. Sei magnifica sta sera» Guardo il mio vestito argentato che arriva a metà coscia.
«Grazie» mormoro arrossendo.

Will si muove a disagio scompigliandosi i capelli scuri.
«È da un po' che volevo dirti una cosa ma ho sempre avuto paura dalle tua reazione è quindi...»
Il mio telefono incomincia a squillare.
Perché questi affari suonano sono nei momenti meno opportuni?
"Semplice sfiga" Probabile.
«Scusami un attimo»
Apro la borsetta per prendere il cellulare e spegnerlo ma le mie mani toccano qualcosa di diverso.
Apro la mano e il respiro mi si blocca in gola.
«Non è possibile» mormora Will sconvolto.
Giro e rigiro il rubino rosso che ho in mano e più lo guardo più noto le assomiglianze con quello che abbiamo trovato nella stanza segreta.

Il telefono continua a squillare ma io sono troppo sconvolta per rispondere. Lo fa Will per me.
«Pronto?... Si lo ha trovato anche lei... No non è scomparsa nel nulla... Ok arriviamo» Riaggancia e prende le mie mani fra le sue.
«Oliver, Chris e Cassie ci stanno aspettando in una stanza di sopra, anche loro hanno trovato un pietra»
«Aspetta volevi dirmi qualcosa?»
Mi guarda e nei suoi occhi vedo la sua indecisione.
«Nulla di importante»

Saliamo le scale facendoci spazio fra le coppiette. Will mi prendere per mano e mi conduce in una stanza.
«Finalmente siete arrivati, cos'è per caso vi siete chiusi in un altra camera soli soletti?»
«E anche se fosse così ti darebbe fastidio Walker?»
«Fermi! Non serve a nulla litigare» Oliver si mette in mezzo fra i due ragazzi che si stanno ammazzando con lo sguardo.
Oliver si gira verso di me e sorride. «Hai trovato anche te la tua pietra preziosa?» annuisco incapace di parlare.
«E tu Will?»
«No, io non l'ho trovata»
«Prova a guardare in tasca»
Incomincia a cercare nelle tasche dei suoi pantaloni neri finché non estrae un pietra verde.
Tutti trattengo il fiato.

«Lo smeraldo. Come c'è finito nella mia tasca» sussurra.
«Non lo sappiamo ancora» Oliver si gratta la testa pensieroso.
«Sei stato tu non è vero?! Cos'è volevo farci uno scherzo?» Dice Will indicando il biondo.
«Ho messo quelle fottutissime pietre dentro il baule e poi ho chiuso la porta. Non so come abbiamo fatto ad arrivare a noi ma io non centro»
«Smettetela!» urlo «Non è una gara a chi è il migliore. Io credo a Chris quando dice di non centrare niente con questa storia»
«Grazie» ci guardiamo per un attimo negli occhi ma è lui il primo ad distogliere lo sguardo.

«Dobbiamo capire che diavolo sta succedendo» Oliver prende in mano il suo zaffiro e lo alza.
«Prima scopriamo un passaggio segreto nella biblioteca della scuola poi troviamo delle pietre preziose che forse ci hanno portato indietro nel tempo e ora quest'ultime ci stanno perseguitando»
«Questa storia sta diventando davvero spaventosa» Cassie si prende la testa fra le mani impaurita.
«L'unico modo che abbiamo per scoprire qualcosa è tornare in quella stanza» Dico sedendomi sul letto del proprietario di casa.
«Assolutamente no. Io non ci metto più piede in quel posto»
«È l'unica possibilità che abbiamo per capire cosa sta succedendo. Devi affrontare le tue paure Cassie ed è meglio farlo adesso»
«Intendi proprio adesso?» mormora terrorizzata.
Chris si stacca dalla parete per mettersi al centro della stanza.
«Chi è pronto per una nuova avventura?»

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