capitolo 12

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Buio.

Vuoto.

Un forte dolore al petto.

Non capisco cosa sia.

Non sono ferita fisicamente.

Ma emotivamente...

Un cuore spezzato.

Non dovrei reagire così, lo so.
Non stiamo assieme, siamo solo scopamici.

Questa parola mi fa trasalire, mi si forma un nodo alla gola, e la sensazione di nausea ritorna.

Io so perché reagisco così.
Io sono innamorata di lui.

È uno sbaglio. Lo so che lui non prova gli stessi sentimenti nei miei confronti.
Lo ammetto. Io sono innamorata di lui, lo sono sempre stata. Ci ho provato a mentire a me stessa, ripetendomi più volte che non era così. Ma il mio cuore non ascoltava la mente, vagava da solo.
In questo caso, mente e cuore sono sconnessi, ed è solo il muscolo cardiaco a gestire il tutto, a decidere per te. È proprio vero che bisogna seguire quello che dice il cuore, ma certe volte, si fa un grosso sbaglio.

Indietreggio appena, con gli occhi spalancati e lucidi. Mi porto una mano alla bocca, per coprire quella "O" che ho formato con essa, sorpresa e sconvolta allo stesso tempo.
Cinque minuti prima ero tranquilla, contenta di poterlo vedere, ma ora, preferirei scomparire dalla faccia della terra. La scena che mi sono ritrovata davanti mi ha letteralmente buttato a terra.
Mi volto, lasciandoli fare. Non posso dire niente, non devo fare nulla. Ogni particella del mio corno brama nell'entrare in quella fottuta stanza e urlare a Cole che è solo un grosso figlio di puttana, ma come ho già detto prima, non stiamo assieme.
Si può scopare tutte le puttane di questo mondo, sotto ai suoi occhi appaio anche io una di loro, un giocattolo, uno svago, un gioco usa e getta.
Faccio il misero errore di inciampare nel portaombrelli che sta accanto alla porta d'entrata, che casca a terra con un tonfo.
Sento dei passi venire dalle scale e me lo ritrovo di fronte. A petto nudo, con addosso dei pantaloncini, storti, che si sarà messo in tre secondi.
Arrossisco violentemente e sento il sangue ribollire nelle vene, mentre il mio tomaco si contorce ed urla nel vedere arrivare la sua puttanella si turno. Mi volto un altra volta per andarmene sul serio, ma la sua voce, con tono di rimprovero, me lo impedisce.
- Cosa ci fai qui? - domanda duro.
- Già, chi sei scusa?- mi domanda lei, che per comodità chiameremo Filiberta.
La fulmino con uno sguardo e lei mi fissa insistamente, tanto da mettermi in soggezione. È molto bella, un fisico da paura, capelli corvini, lungi fino ai fianchi, occhi color oceano, un oceano profondo, tant'è che se li guardi a lungo ti sembra di annegarci dentro. Distolgo lo sguardo imbarazzata e fisso il pavimento.
- Allora, scusa, il gatto ti ha mangiato la lingua, o hai fatto troppi pompini? - mi urla dietro Filiberto, sorridendo i maliziosamente.
- Stai zitta puttana - rispondo seccata.
All'inizio sembra sorpresa, poi il suo sguardo si incupisce e si avvicina a me con fare minaccioso. La guardo in cagnesco, ma Cole si mette fra noi due, impedendomi la visuale di quella gallina.
- Brittany, smettila. Ashley, che cazzo ci fai qua? - mi guarda.
- Io... - le parole mi muoiono in bocca a ripensare la scena spinta fra i due poco fa.
- Allora? - mi domanda lui spazientito.
- Ero venuta a trovarti... Volevo invitarti a cena dai miei zii, domani, a loro farebbe molto piacere, hanno detto - a dir la verità,  conoscendoli, non sono d'accordo, a loro non sta del tutto a genio Cole. È solo che quel giorno ci sarà altra gente, non mi hanno ancorad etto chi. Sostengono che queste persone siano miei parenti, ma, da come mi ha detto mia mamma, oltre papà e questi zii, non ho altri parenti.
- Ah - asclama Cole.
- Fammi pensare....
No. - risponde bruscamente e si volta di scatto, incamminandosi verso la cucina. Lo blocco per un braccio e lo costringo a voltarsi.
- Ti prego, ci sono persone che non conosco, non farmi rimanere lì da sola, per favore- spiego.
- Ci penserò - mi risponde e se ne va in  cucina, seguito da quella oca. Rimango ferma sulla porta per alcuni secondi, e poi decido di andarmene anche io.

Tornando a casa molte domande mi frullano per la testa, domande a cui non troverò mai una risposta.
Per Cole quello che è successo in futuro è come se fosse sparito tutto? Perché si comporta così? È sempre freddo con me quando è in presenza di altra gente... E che ci fa Kevin davanti a me? Perché si sta avvicinando?
Mi blocco di colpo a vedere il suo viso.
Il suo sorriso smagliante mi acceca gli occhi, mi infastidisce.
- Ciao bambolina! - mi saluta, sempre sorridendo.
- Ciao - rispondo schietta.
- Ma come siamo fredde oggi -
- Già...-
- Ieri ho scopato con Jess, Dio è così fottutamente bella. La sbatterei in ogni angolo della casa - esclama improvvisamente, con lo sguardo perso nel vuoto, sognante, sincero.
- Complimenti per la finezza - cerco di superarlo ma lui mi blocca, mettendosi dinanzi a me.
- Ci vediamo domani sera? -
- Cosa? - domando confusa.
Ride silenziosamente - a casa tua, sciocchina, per cena -
Sgrano gli occhi e lo fisso, come se davanti a me avessi un fantasma. Non è possibile che sia lui, no, è impossibile sia un mio parente.
Sarà qualche conoscente dei miei zii. Deglutisco, non riuscendo a non pensare che io e lui possiamo essere parenti.
- Prontoooo... Ci sei? - mi urla in un orecchio, sventolandomi la mano davanti alla faccia.
-S-Sì - balbetto, guardolo sconcertata, per poi correre via, con ancora più domande di prima, che vagano cercando di incollarsi come pezzi di puzzle alle risposte che da qualche parte troverò.
Impossibile.
Questa è la parola che continuo a ripetere nella mente.
Impossibile.
Impossibile che io e lui abbiamo qualche specie di parentela. No. Non può essere vero.

Entro in casa e mi fiondo in camera mia, buttandomi a peso morto sul letto. Prendo il telefono e noto che ho due messaggi da Cole e uno da Kevin.

Cole:

Baby, domani ci sarò, ma ad una condizione.

Dovrai venire a casa mia in seguito, ti voglio portare in un posto😉

Sorrido, contenta che abbia accettato, e curiosa allo stesso tempo di scoprire dove mi porterà.

Apro, dopo aver risposto a Cole, quello di Kevin:

Ciao bambolina, prima sei corsa via da me, come se non sapessi nulla. I tuoi zii ti hanno mai detto niente di noi due?

Ancora una volta dubbi e perplessità si impossessano della mia mente. Cosa intende con questo messaggio? Cosa c'entriamo noi due adesso? Non sarà che per caso...
No.
Non siamo parenti, ne sono convinta. I miei zii me l'avrebbero detto. Spengo il telefono e mi sdraio sul letto, a braccia conserte, poste sotto la testa.
Mi incanto a fissare il soffitto mentre le parole nel messaggio di Kevin mi offuscano la vista.

Non capisco. Voglio saperne di più. Scoprire cosa siamo noi due, e in che modo dovremmo essere parenti.

Ad un certo punto, un illuminazione.
Mi alzo di scatto, spalancando occhi e bocca. Alzando lentamente la testa sulla foto di mia madre e mio padre che tengo sulla scrivania.

E se fosse...?

Ma ciaooo, sono tornata, e sì, avete tutto il diritto di prendermi a sassate ed insultarmi in qualsiasi dialetto conosciate.
Ricomincerò a postare un capitolo al giorno, se non riscontro problemi ovviamente, se caso ve lo dirò.
Scusatemi ancora, vi amo❤️

Just Sex or Love? 2 #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora