capitolo 14

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- Quando arriviamo Cole? - gli domando.
- Presto -
Sbuffo un'altra volta e guardo il paesaggio che scorre fuori.
Ad un certo punto sento alla radio una canzone che amo. Mi avvicino allo stereo ed alzo il volume a palla, cominciando a cantare a squarciagola, sotto lo sguardo divertito di Cole.
Poco dopo si unisce anche lui, ed'insieme cominciamo a stornellare la melodia che si sente in sottofondo.

Finita la canzone ci guardiamo e scoppiamo a ridere. Il suo sorriso, cazzo. Mi perdo in quel viso che ormai conosco a memoria, mi incanto a fissarlo, studiando ogni singolo lineamento.
Lui sembra accorgersene, dato che mi guarda confuso. Distolgo lo sguardo imbarazzata, ma la mano di Cole che si posa sulla mia coscia mi costringe a tornare a guardarlo.
- Sei fottutamente bella Ashley - ribadisce.
Il mio cuore fa una capriola all'indietro.
Accosta al lato della strada e si fionda sulle mie labbra.
Le nostre lingue si ritrovano subito, facendosi spazio per giocare e danzare assieme. Il mio muscolo cardiaco comincia a pompare più sangue, ed inizio a respirare affannosamente, cercando disperatamente riparo in quelle labbra, che tanto mi fanno impazzire. Dio, se lo amo.
Slaccio la cintura e mi metto a cavalcioni su di lui.
Sembra sorpreso da questo mio gesto, ma si ricompone subito, premendo di più le nostre labbra.
Sotto di me riesco a sentire il suo pacco indurirsi, mentre poggia le mani suoi miei glutei, cominciando a palparli, muovendo le mani sensualmente.
Si insinua sotto il vestito che indosso, cominciando a toccare la zona del seno, fino ad arrivare ai capezzoli che comincia a massaggiare con i pollici.
- Ti voglio ora, Ashley - dice boccheggiando.
In due secondi mi sfila il vestito e reggiseno, e si avventa sul mio seno, cominciando a mordere e succhiare ovunque, come per placare la sua passione ardente. Butto la testa all'indietro, gemendo di piacere a quel tocco poco delicato ma che mi eccita da morire.
Porto le mani sulla zip dei suoi jeans e l'abbasso, lui si stacca leggermente dal sedile, per agevolare il movimento nel togliere i pantaloni.
Gli tolgo anche la maglietta e i boxer, lasciandolo nudo. Sento la sua erezione che freme nell'essere saziata.
Mi aiuta a togliere gli slip, che vengono buttati in una parte indefinita della macchina.
Ci stacchiamo un attimo per riprendere fiato, cominciando ad esplorare i propri corpi, come se non avessimo mai visto nulla di così interessante.

Guardo Cole negli occhi e noto una scintilla di perversione, di piacere. Una scintilla che ha spesso quando fa sesso con me. Mi mordo il labbro, desiderosa di sentirlo dentro di me e mi stacco dal suo corpo, con il suo aiuto, fino a quando non lo sento penetrare in me.
Urla di piacere si espandono nella macchina, quando comincia a muoversi sinuosamente, mi aggrappo alle sue spalle, muovendo il bacino su e giù, per sentire il suo membro in tutto il corpo.
Ha il respiro affannato, mentre tiene lo sguardo fisso sul movimento costante che stiamo eseguendo.
Ad un certo punto, comincia a muoversi più velocemente, serrando la mascella. Noto due gocce di sudore colare dalla sua fronte.
Appoggio il mio petto al suo, mentre vengo invasa da un ennesimo orgasmo, che provoca in me tanti brividi di piacere.
Poco dopo sento Cole irrigidirsi e si svuota dentro di me, raggiungendo il culmine.

Ci fermiamo un attimo, restando uniti, continuando ad abbracciarci.
Mi lascia tanti umidi baci consecutivi nell'incavo tra la spalla ed il collo.
- Ricordati la pillola, non voglio diventare padre così presto - mi ricorda ridacchiando.
Gli sorrido e annuisco rassicurandolo, cercando di rivestirmi e rimettendomi al mio posto.

- Allora? - domando spazientita dopo un ora.
- 60 minuti - risponde lui.
- Ah ah ah, simpatico, le facevo alle elementari ste battute di merda -
- Siamo quasi arrivati, porta pazienza -
- È da esattamente 5 chilometri che continui a dire che siamo arrivati eppure io... -
- Eccoci! - esclama Cole.
Guardo fuori dal finestrino e il paesaggio che mi si presenta davanti mi lascia senza parole.

Siamo fermi sopra un ponte, una lingua di acqua ci passa sotto, contornata da alberi che si estendono fino all'orizzonte. Per fare da sfondo a tutto ciò, una montagna che si innalza fino a sfiorare il cielo, la cima è coperta da una spolverata di neve, sembra zucchero a velo.
L'acqua, talmente limpida che ti ci puoi specchiare dentro, il prato verde che dà quel tocco di colore in più. Verde speranza. I ciottoli che sono situati a riva del fiume, hanno un colore piacevole alla vista, marroncino chiaro, color caramello, che si abbina alla perfezione al paesaggio sottostante.

Scendiamo dalla macchina e Cole mi affianca.
- Ti piace?- mi domanda.
- È stupendo -
Mi appoggio con i gomiti alla balaustra del ponte, continuando a guardare l'orizzonte.
Due mani mi si posano sui fianchi, e il corpo di Cole mi si para dietro, appoggiando il suo pacco al mio fondoschiena. Si sporge leggermente verso di me, sensa buttarmi a terra col peso.
- Mi ecciti così baby, non devi metterti a 90 davanti a me, non se c'è altra gente - mi sussurra, provocandomi una catena di brividi lungo il corpo.
Mi alzo e mi giro verso di lui, sorridendo.
- Perché mi hai portata qua? - domando.
- Devo fare una cosa - mi risponde e si stacca da me, cominciando a camminare verso la parte opposta.
- Aspettami qua, vado a cercare un parcheggio -
Annuisco e mi rimetto nella posizione di prima.

Vengo rapita da tutto ciò che ho davanti, i pensieri vagano altrove, la mia mente si svuota e chiudo gli occhi per lasciarmi cullare dal leggero venticello.

- Non addormentarti - bisbiglia Cole al mio orecchio, lasciandomi baci umidi sul collo.
Mi prende la mano e mi trascina verso le scale per scendere al fiume.
Non c'è tanta gente, solo due famiglie con i bambini che giocano nell'acqua.
- Vieni, da questa parte -
Cole mi porta verso una baracca nascosta lievemente da due alberi.
- Aspettami qua ok? Ti prego non fare stupidaggini - mi dice. Sembra irrequieto e preoccupato. Annuisco e poco dopo si allontana, dirigendosi verso il retro della struttura.

Mi guardo attorno, esplorando con gli occhi quel posto.
Il mio sguardo si sofferma su un cespuglio. Avrei giurato di averlo visto muoversi poco prima.
Mi avvicino ad esso cautamente, quasi non cado a terra quando uno scoiattolo esce correndo dal fogliame.
Mi porto una mano al cuore, cercando di placarlo.
Non faccio in tempo neanche a respirare, che due mani mi afferrano da dietro, mettendomi una mano sulla bocca, in modo che non possa urlare.
Mi di meno e scalcio, cercando di liberarmi da quella presa salda.
Mi blocco istantaneamente, quando sento il freddo della lama posarsi sul mio collo scoperto.
Deglutisco a fatica, mentre una lacrima riga il mio volto.
Lentamente l'uomo che mi blocca si gira, in modo che abbia piena vista della baracca. Davanti ad essa sono presenti una donna ed un uomo, ed in mezzo ad essi, Cole.
Mi guarda con uno sguardo pentito, duro e triste, come per dire che si sente in colpa.
Non capisco perché non venga a darmi una mano, ma se ne sta lì a braccia conserte a guardare la scena.

Cerco di urlare il suo nome, ma dalla bocca mi esce solo un suono spezzato.
Ad un certo punto l'uomo alle mie spalle comincia ad incamminarsi verso il retro della casetta, senza staccare la gelida lama dal mio collo.
Passando accanto a Cole gli rivolgo uno sguardo implorante, ma da lui non ricevo risposta.

Si limita solo a guardarmi.
Ad un certo punto apre la bocca, mimando con le labbra

"mi dispiace".

Just Sex or Love? 2 #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora