Capitolo 1

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È una sera di giugno, sono le 3.54 e come spesso ultimamente accade non riesco proprio a prendere sonno, mi giro e mi rigiro nel letto senza purtroppo trovare pace.
Per di più il caldo di giugno non sembra aiutarmi, per niente.
Vorrei fermare un attimo il mio cervello, vorrei digli che sta andando troppo veloce e che io vorrei scendere.
Voglio smettere di pensare e soprattutto voglio riuscire a trovare finalmente la pace con me stessa, quella pace che, purtroppo, manca da un po'.
Dalla camera affianco alla mia sento il leggero russare di mio padre a cui ormai dovrei essere abituata ma che ha ancora il potere di innervosirmi parecchio.
Per di più, nonostante il passare dei minuti, il mio cervello è ancora alle prese con il mare mosso, un mare di pensieri però.
Spesso mi chiedo come mai a 23 anni io mi trovi ancora qui, in questa casa che però non ho mai reputato davvero casa mia, mi sono sempre sentita la pecora nera della famiglia, quella che non c'entra nulla con gli altri membri, quella di cui tutti possono fare a meno.
Da bambina invece, ho sempre sognato di trovare il principe azzurro, di prendere una casa, un cane e di avere tanti bambini ma adesso... sono grande ormai, vivo ancora a casa dei miei genitori, sono senza un lavoro e sono solo al primo anno di università.
Come se la mia vita non facessse già abbastanza schifo, mi sono innamorata di una ragazza e da lì è stato l'inizio del declino.
A disturbare tutti questi miei pensieri ci pensa il suono del mio i-phone che mi fa sussultare leggermente, alle 4 del mattino può essere soltanto una persona ed infatti è un messaggio della mia migliore amica Maelle che dice semplicemente:
-Fede fila a letto che domattina l'esame ci aspetta, ti voglio bene❤️-

- cazzo l'esame!- Me ne ero completamente dimenticata, ecco in arrivo domani l'ennesima delusione.
Purtroppo per me ultimamente il mio cervello ha deciso di non collaborare un granché, continuo a dimenticare tutto e probabilmente scorderei anche la testa da qualche parte se solo non fosse attaccata al mio collo.
Frequento l'università dei miei sogni e la condivido con la mia migliore amica che posso reputare davvero come una sorella per me. Lei c'è sempre, mi aiuta in tutto ed è sempre il mio punto di riferimento; nonostante ciò però sento che qualcosa mi manca e sotto sotto sono sicura che mi manca lei.

Mi affretto poi a rispondere alla mia migliore amica:

- A domani ♥️

Dato che il sonno non ha ancora accennato a farsi ne vedere né sentire decido di aprire il libro di fisiologia per ripassare un qualcosa prima del mio esame, anche se sono consapevole di non essermi impegnata abbastanza.

Sono ormai passate da poco le 5 ed i miei occhi iniziano finalmente a farsi un po' più pesanti così decido di sdraiarmi sul letto e piano piano con l'aiuto delle cuffiette nelle orecchie mi abbandono ad un sonno piuttosto agitato.

In un mare di pensieri, tu mi salvi. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora