Capitolo 12

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Siamo in università da questa mattina e sono le 16:00, i miei occhi mentre la professoressa di fisiologia spiega i fusi neuromuscolari si chiudono da soli, decido di arrendermi al mio destino e poggiare solo per un secondo la testa, che oramai è diventata di piombo, sul banco.
Appena poggiata Diana inizia ad accarezzarmi la schiena ed il mio battito e il mio respiro si fanno subito irregolari. Il suo contatto mi fa letteralmente impazzire.

*DRIIIIN*
Finalmente sono le 18 e questo calvario finisce, nove ore di scuola per il mio cervello sono davvero troppe nonostante l'università che faccio mi piace tantissimo.
All'uscita di scuola Maelle mi dice che ad accompagnarla a casa sarebbe stato il professor Megliola, ed io la fulmino subito con lo sguardo.
Lei invece mi guarda divertita:
- Andiamo Fede! Non puoi giudicarmi proprio tu. Che ti sei innamorata di una ragazza impegnata! Andiamo un po' di solidarietà- e scoppia a ridere

La guardo in cagnesco:
- cara la mia amica ora non è impegnata. Ora sarà mia. E comunque per questa volta ti do ragione. Aspetto ed esigo tue notizie stasera-

Mi piomba addosso e mi da uno dei suoi mega abbracci e mi schiocca un bacio sulla guancia per poi salutarmi e salutare Diana che ha assistito e sghignazzato per tutta la nostra conversazione.

Mi giro verso Diana:
- Ehm.. ti va di fare qualcosa dopo cena?- le chiedo evitando di guardarla negli occhi.

- Certo! Ho già in mente qualcosa!- risponde lei sorridente

- Che vuoi fare?-

- È una sorpresa- mi sussurra lei all'orecchio prima di dileguarsi sul suo skateboard.
Il suono del suo respiro sul mio collo mi fa venire la pelle d'oca, nello stomaco le mie farfalle stanno facendo la break dance.

Stai correndo troppo cara la mia Federica, ti farai del male. La mia coscienza inizio davvero ad odiarla. Non l'ascolterò, io sono sicura che lei è quella giusta.

Una volta a casa il clima è sempre uguale, mio padre è seduto davanti alla tv a guardare un canale noiosissimo sul golf. Mia madre è in cucina con mia sorella ed i miei nipoti che non appena mi vedono sul ciglio della porta si precipitano subito in braccio a me.

Entrando saluto in generale con un ciao al quale però risponde solo mia sorella.

Mi avvicino a mia madre cercando di farmi coraggio.

- Mamma ti chiedo scusa per l'altro giorno, ho esagerato ma l'università e pesante e beh insomma.. scusami- alla fine della frase la voce un po' si incrina ma cerco di non farlo notare

- Federica hai 19 anni, è ora che tu impari le regole della vita. Mi hai mancato di rispetto e tua sorella non lo aveva mai fatto. Tu sei così!- inizia ad urlare mia mamma per poi continuare.

- io non so davvero cosa abbia sbagliato con te. Ti innamori delle femmine. Ti vesti da uomo. Sei un maschio Federica? No diamine! Non lo sei. Non dovresti essere così.-

- così come?- le ringhio

- malata, irrispettosa e poco educata- risponde mia madre urlando. Il suo sguardo è colmo di odio. Mi guarda con disprezzo.

In casa piomba il silenzio. Sento i passi di mio padre verso la cucina. I miei occhi si sono riempiti di lacrime. I miei nipotini non capiscono la gravità della cosa ed ovviamente continuano a giocare tranquillamente sul pavimento vicino ai miei piedi. Mia sorella mi guarda con uno sguardo che somiglia molto a quello di mia madre perché nonostante lei sia giovane, non ha mai accettato il fatto che io sia lesbica.

Prendo fiato cercando di calmarmi ma la rabbia prende il sopravvento.

- Io vi odio! Odio te mamma e te cara sorellina che non hai il coraggio di difendermi davanti alla mamma perché per te non sono niente!  Perché per te sono sbagliata! Però vado bene  nel momento in cui mi lasci i tuoi figli per andare in giro a fare la bella vita con il tuo maritino-

Mia sorella si alza di scatto, porta i miei nipoti nell'altra stanza dandogli il tablet per giocare e torna in cucina furiosa avvicinandosi a me con uno sguardo cagnesco e urlandomi a cinque centimetri dalla faccia:

- TUUU! sei malata! E ti permetti di giudicare me! Tappati la bocca lesbica di merda-

Un boato irrompe nella stanza. Mio padre, un uomo tranquillo e paziente ha appena dato un pugno sul tavolo.
Ci giriamo tutti a guardarlo e lui con sguardo duro e voce ferma dice:

- adesso ascoltatemi bene tutte e due- puntando il dito su mia madre e successivamente mia sorella

- qui nessuno è malato chiaro? L'amore ha diverse forme! Ma devo stare io a spiegarvelo? Dovreste avere abbastanza cervello da arrivarci! Siamo nel 2019 diamine!- ringhia mio padre sbattendo il pugno sul tavolo.

- ed io che sono sempre stato all'antica nella mia vita, quando Federica si è aperta a tutti noi l'ho accettata e l'ho amata,forse più di prima perché sapevo che avrebbe avuto a che fare con persone cosi! Invece voi due non avete avuto altro che parole negative e vi dovete vergognare. Non siete perfette ed è ora di scendere dal piedistallo! Tutte e due! -

Mia madre e mia sorella cercano di ribattere a mio padre ma lui nemmeno le ascolta. Si dirige verso di me che ormai sono in lacrime e mi abbraccia, un abbraccio pieno d'amore. Ed io mi lascio andare del tutto.

Mio padre è un grande uomo ed io purtroppo l'ho capito solo ora.

* LA SERA STESSA*

Dopo aver pianto tutte le mie lacrime sono stesa sul letto ed il mio i-phone suona, sul display si legge: Diana.

Sorrido subito ed apro il messaggio:
- Ehi baby! Ti va bene se passo io per le 21?-

Non lascerò che mia madre e mia sorella rovinino la mia serata con Diana.

- Certo! Non vedo l'ora di vederti❤️- le rispondo.

Cerco qualcosa da mettermi ma non ho idea di come vestirmi così opto per un qualcosa di casual che indosso sempre. Jeans neri strappati sul ginocchio, camicia a scacchi rossa e nera e le mie inseparabili vans.
Sono già le 20 e 55 scendo le scale e trovo sedute al tavolo mia madre e mia sorella che parlano, probabilmente di me perché appena mi vedono fanno silenzio ma io le ignoro e mi dirigo verso mio padre che è seduto a giocare sul tappeto con i miei nipotini. Lo avviso che esco e lui mi raccomanda di comportarmi bene e di non fare troppo tardi.

Sono sul vialetto da qualche minuto e puntuale alle 21:00 Diana arriva in sella ad una moto.

La guardo un po' impaurita dicendole:

- oh nonono te lo scordi! Io li non ci salgo!-

Lei mi guarda un po' divertita e mi chiede:
- andiamo non fare la caga sotto! Ti fidi di me?-

Ma come posso ribattere? Io sento che di lei mi fido. Così prendo il casco che lei mi porge me lo metto e mi siedo dietro cingendole la vita.

- Pronta? Tieniti forte!!!- mi urla Diana dal casco per poi partire a tutta velocità.

Io mi sto letteralmente cagando sotto e la stringo più forte che posso.. Li attaccata a lei un po' la mia paura sparisce e mi sento libera.

Dopo circa un quarto d'ora in moto arriviamo a destinazione ed appena scendo e tolgo il casco rimango stupita vedendo che siamo in un posto bellissimo, una spiaggetta che da su un bellissimo lago.
Le sorrido e ci sediamo sugli scogli una accanto all'altra.

La serata passa tranquilla, tra baci, abbracci e risate. Dopo un oretta mi chiede se mi va di andare in un pub lì vicino per bere qualcosa ed io accetto.

La moto la lasciamo lì e decidiamo di incamminarci verso quel pub a piedi mano nella mano. Arrivati davanti all'entrata un uomo fa degli apprezzamenti alquanto viscidi non appena ci vede mano per mano ma noi lo ignoriamo e ci avviamo dentro. Troviamo un tavolo libero e ci sediamo lì, lei ordina una birra ed io faccio uguale.

Mentre chiacchieriamo allegramente tenendoci la mano sul tavolo, lo sguardo di Diana diventa terrorizzato e fissa un punto esattamente dietro di me...

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Spazio autrice:
Eccomi sono tornata con un nuovo capitolo... spero vi piaccia.

Chi avrà visto Diana in quel pub??

Aspetto vostri commenti :)

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