Capitolo 13

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Quella mattina mi alzai e andai a svegliare anche Marco, facemmo colazione, ci preparammo per nostra giornata in piscina e salimmo sulla sua moto, mentre sfrecciavamo per le strade per raggiungere il posto indicato da Federico, io mi aggrappai dal mio fratellone come un koala e vidi dallo specchietto che sorrideva, sorrisi anch'io e dopo un quarto d'ora arrivammo a destinazione, diedi il casco a Marco che mi disse di raggiungere gli altri mentre lui cercava un parcheggio migliore per la moto, io annuii e andai verso i miei amici, erano tutti arrivati, Ben mi fece un sorriso e disse:
"Ehi Nick"
"Ciao Ben!!!"
Filippo, seduto vicino a Sam disse:
"Ehi cucciola"
Io sorrisi e stavo per rispondere ma venni interrotta da Sammy che mi chiese:
"Lui non c'è?"
"Sì, c'è, tra poco arriva"
Per ultimo Federico avanzò con le braccia aperte per salutarmi ma, quando guardò dietro di me si bloccò, strinse la mascella e mi chiese:
"Lui? Sei seria Nicole?"
Guardai dietro di me e vidi Marco che lo guardava dispiaciuto, così risposi:
"Federico, è mio fratello"
"Bel fratello di merda"
Io rimasi scioccata e lui cominciò ad andare verso il parcheggio, qualche lacrima cominciò a scendere sul mio viso e sussurrai a Marco:
"Mi dispiace..."
Lui scosse la testa e mi sorrise per rassicurarmi, Filippo invece venne verso di me e mi abbracciò forte, Ben invece mi raggiunse e disse:
"Non so cosa mi sono perso ma Federico a volte è così, prova a chiarire con lui"
"Grazie Ben"
Intanto Sam aveva raggiunto Filippo e mi disse:
"Ehi, sono qui sorellina"
Le sorrisi perché lei era leggermente più grande di me e amavamo chiamarci "sorellina" e "sorellona" visto che, pur essendo migliori amiche, eravamo cresciute insieme e ci consideravamo sorelle.

Andai nella direzione di Federico per parlare con lui, lo trovai appoggiato alla sua moto con una sigaretta fra le labbra:
"Fumi?" Gli chiesi per attirare la sua attenzione
"Solo quando sono nervoso"
"Federico, lui è mio fratello, sai quanto sia importante per me"
"Ti ha picchiata, ti ha chiamata puttana, troia, io non posso permetterglielo"
"Federico, abbiamo chiarito"
"Ma chiarito cosa? Sei corsa da lui a braccia aperte alla prima volta che ti diceva di essere pentito eh? L'hai portato qui dopo tutto quello che ti ha fatto..."
"Federico, Marco è l'unica parte della mia famiglia che mi è rimasta, non sono corsa da lui a braccia aperte mentre parlava con me e mi diceva di essere pentito, Federico, lui parlava con la foto dei miei, dei nostri genitori e tu non hai visto com'era fragile, non hai sentito le sue parole mentre diceva di sapere che si stava comportando male con me, non hai sentito la sua voce spezzata dal pianto mentre diceva che si faceva schifo"
"Menomale che si fa schifo da solo"
"È importante per me"
"Non me ne frega un cazzo, ha sbagliato con te, ti ha trattata male"
"Siamo persone Federico, siamo esseri umani, a tutti capita di sbagliare"
"È vero, ma lui ha esagerato, tu potrai anche perdonarlo ma io no, non lo faccio"
"A te non ha fatto il male che ha fatto a me, non dovresti essere tu quello arrabbiato"
"Cazzo Nicole, proprio non capisci? Se avesse fatto qualcosa a me non sarei così arrabbiato con lui ma ha fatto del male a te e io questo non glielo perdono"
Io rimasi in silenzio ripetendo quella frase nella mia testa mentre lui salì sulla sua moto e andò via, io rimasi a fissare il vuoto pensando di aver rovinato tutto, avevo rovinato una bellissima giornata con i miei amici ma non mi pentivo di aver portato Marco per cui decisi di farmi forza e di raggiungere gli altri, da lontano vidi Sam, Marco, Ben e Fil parlare insieme ridendo, io sorrisi e mi avvicinai a loro...

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*Spazio autrice*
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