Capitolo 43

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Mi svegliai e poi guardai Federico che dormiva beatamente, per svegliarlo cominciai a dargli numerosi baci sulla guancia e lui cominciò a mugulare, poi aprì completamente gli occhi e disse:
"Ma io non lo voglio lì il bacio" fece il labbruccio e fece finta di essere offeso, io risi e dissi:
"Dai Rico, mi devi far vedere una cosa"
"Quanta fretta" lo guardai male e lui rise, poi lui mise il jeans di ieri e andò a prendere una felpa di Marco,  io intanto misi la sua felpa azzurra che avevo nell'armadio e un jeans nero, lui entrò nella mia stanza e disse:
"Ecco perché non trovavo più la mia felpa... Ma perché mi hai fatto mettere la felpa di Marco e non la mia?"
Io pensai a cosa rispondere e poi dissi semplicemente: "volevo metterla io, profuma di te" scossi le spalle e lui venne a darmi un bacio sulla fronte. Facemmo colazione, quando finimmo io lavai le tazze e andammo nella macchina di Federico, dopo poco arrivammo davanti un cancello e lui fermò la macchina, poi mi diede in mano un paio di chiavi:
"Mh... Sono le chiavi della casa che condividi con Benjo?"
Lui rise e rispose:
"No, non proprio"
"E allora?"
"Vieni"
Scese dalla macchina, aprì il cancello con un aggeggio e dopo che fummo entrati lo chiuse dietro di noi, andò verso la casa e mi disse:
"Puoi passarmi la chiave per favore?"
Gli porsi la chiave e lui aprì la porta, mi prese in braccio e mi fece entrare così, io risi e poi gli chiesi:
"Ma di chi è questa casa?"
"Seguimi"
Aprì una porta al piano inferiore e disse:
"Il bagno", poi proseguì e aprì la porta di un'altra stanza: "la cucina" la osservai e vidi che era molto bella, poi andammo nel soggiorno e lui disse: "il so..."
"Sì, il soggiorno, ho capito" lui rise e poi salì le scale, aprì la prima porta e disse: "una camera da letto", poi ne aprì un'altra ed esclamò: "questa è una cameretta, poi verrà dipinta", aprì la porta di fronte a quella e disse: "un'altra cameretta", andò in fondo al corridoio e aprì un'altra porta ed esclamò: "un altro bagno" io annuii e chiesi:
"E...?"
Federico scese di nuovo le scale e andò in soggiorno, si mise seduto sul divano e mi fece sedere vicino a lui, poi mi diede la chiave di prima con cui aveva aperto la porta di casa, poi sorrise e disse:
"Nicole, questa dovrebbe essere casa nostra, se tu vorrai, noi potremmo venire a vivere qui" mi scese una lacrima e un singhiozzo uscì dalla mia bocca, poi chiesi:
"Hai fatto tutto questo?"
"Sì"
"Per noi?"
"Sì, ma perché piangi? Vuoi vivere a casa tua? A me va bene, tranquilla, verremo a vivere qui più in là se non ti senti pronta..."
Io interruppi il suo parlare mettendomi in braccio a lui, poi lo baciai, non lo facevo da 18 giorni, ero felice e, finalmente, ora potevo dire di essere completa perché con lui lo ero. Quando ci staccammo dal bacio gli dissi:
"Sì amore, veniamo a vivere qui"
"Sei sicura Nicole?"
"Sì, sono sicura"
"Sei felice?"
"Con te sono felicissima"
"Ti amo"
"Ti amo anch'io...


Spazio autrice
Ecco cosa stava facendo Federico, questo capitolo è un po' più corto rispetto a tutti gli altri ma volevo farlo finire così... Se vi va lasciate un commento e fatemi sapere se la storia vi sta piacendo o no
Commentate con le emoji che vi sono venute in mente leggendo questo capitolo, le mie sono:🗝🏡

Io e te per sempre {completa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora