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Stamattina Josh mi ha svegliata presto per andare non so dove e siamo ancora in macchina. Lo sto fissando da cinque minuti con la speranza che mi dica dove stiamo andando, ma niente da fare.

-È inutile tanto non te lo dico- dice con un sorrisetto compiaciuto

-Almeno puoi dirmi tra quanto arriviamo?- sbuffo girandomi verso il finestrino per guardare il panorama intorno. Ci sono solo alberi, terra e erba. Siamo in mezzo alla campagna e all'improvviso mi rendo conto di dove ci troviamo

-Stiamo andando al ranch- urlo voltandomi verso di lui

-Mi chiedevo quanto ci avresti messo a capirlo- risponde fermando l'auto. Scendo di corsa e vado da Princess. Questa settimana non l'ho proprio vista. La monto subito e inizio a cavalcare diventando un tutt'uno con la natura e con il mio cavallo. Josh mi raggiunge appena dopo qualche minuto e facciamo una gara di velocità. Mi è sempre piaciuto cavalcare e quando ho trovato Princess l'anno scorso, insieme agli altri cavalli selvaggi ho fatto di tutto per poterli curare e tenere.

Dopo una bella cavalcata e dopo aver tolto la sella e strigliato i cavalli mi sento rinata.

-Grazie. Dopo ieri avevo bisogno di ricordare quanto sia bella la natura e di quanto siamo fortunati- dico abbracciando Josh

-E ancora non è finita. Ho una sorpresa per te. Vieni- mi tira per una mano a qualche metro di distanza dal ranch, dietro a una collina dove c'è una mongolfiera. Josh rallenta e mi aiuta a salirci sopra.

-Tu non sai portare una mongolfiera- dico

-Ho imparato. So che hai sempre voluto volare. Non sarà come fanno gli uccelli, ma puoi farlo con loro-

È appoggiato al bordo della mongolfiera, con gli occhi socchiusi per il sole e con il vento che gli scompiglia i capelli e lo rende ancora più bello.

-Perché non ti sei fatto avanti prima?- gli chiedo accarezzandogli i bicipiti

-Avevo paura, lo sai. Ma sono felice di come sono andate le cose-

-Anch'io-

-Tieniti forte che si decolla- mi fa l'occhiolino e poi lentamente ci alziamo in aria. Restiamo in silenzio. Ma non uno di quelli imbarazzanti, al contrario. Uno di quelli che dicono tutto.

-Ti senti amata da me?- rompe il silenzio facendomi distogliere lo sguardo dal cielo per farmi voltare verso di lui

-Di più sarebbe difficile. E tu? Tu ti senti amato da me?- mi avvicino a lui che mi accoglie fra le sue braccia

-Tu non te ne accorgi, ma io ti guardo sempre. Quando credi che nessuno ti stia guardando io lo sto facendo. Vedo la tua semplicità e il tuo modo di amare, di amarmi, che a volte mi fanno tremare. Vedo come ti si illuminano gli occhi quando qualcuno parla male di me e tu mi difendi. Come difendi chiunque, anche chi non conosci quando sai che ha ragione. Tu mi fai sentire di poter essere l'uomo che voglio. Con te sono sicuro che non diventerò mai come mio padre. Credo di essermi fatto avanti dopo aver ricevuto l'invito di mio padre perché avevo paura di diventare come lui e io non voglio-

-Tu non sei come tuo padre Josh. Tu non mi lasceresti mai per un'altra. Non lasceresti mai la tua famiglia- gli accarezzo i capelli e il viso

-Ho sempre saputo di amarti, ma solo ora capisco di essere innamorato di te-

-Non ti facevo così romantico-

-Infatti non lo sono. È colpa tua, ma sono sicuro che tu abbia capito cosa intendevo-

-Si possono amare molte cose. Molte persone, anche contemporaneamente. Ma si può essere innamorati solo di una persona alla volta. E anch'io sono innamorata di te. Non avrei mai pensato di dirtelo, ma è così-

-Grazie. Per tutto... Per esserci- dice prendendo il mio viso fra le mani e baciandomi.  

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