perrie's pov
"jade ti prego lasciami qui" cerco di dimenarmi dalla sua presa ma lei non molla.
"andiamo pez, siamo in ritardo" continua a tirarmi per il braccio.
stiamo praticamente urlando fuori dall'ospedale, certe persone ci guardano male mentre camminano di fianco a noi."sai che odio i medici, sarà solo un'influenza dai" cerco di convincerla ma jade è la persona più testarda che io abbia mai conosciuto.
ad un certo punto mi lascia il polso e si avvicina a me."giuro che se non entri in questo dannato ospedale non verrò a letto con te come minimo per due mesi" mi minaccia lei sussurrando al mio orecchio.
mi irrigidisco e scatto subito, trascinandola all'interno dell'edificio, mentre la sento ridere della mia reazione.è da un po' di giorni che ho questa nausea insopportabile, mi gira continuamente la testa e come se non bastasse mi fa male anche la schiena, così mia mamma ha avuto la brillante idea di farmi fare una visita. ma ovviamente non è riuscita ad accompagnarmi, quindi ora mi trovo in questo terribile posto con jade, ce tenta invano di farmi stare tranquilla.
ho sempre odiato gli ospedali. non c'è un motivo particolare, semplicemente mi mettono una paura tremenda.
stiamo aspettando da mezz'ora ormai, e fra un po' dovrebbe essere il mio turno."perrie edwards?" chiede un'infermiera uscendo dalla stanza del medico.
"sono io" mi alzo subito e mi avvio verso la stanza, tenendo stretta la mano di jade.
appena entriamo noto subito una donna, che deve essere la dottoressa, in piedi dietro la scrivania."lei deve essere la signorina edwards? io sono la dottoressa king, piacere" si presenta lei, allungando la mano verso di me.
"piacere mio" le stringo la mano, lei poi si gira verso jade.
"e lei è?"
"jade, piacere, sono la sua ragazza" le stringe la mano sorridente.
aspetta cosa?
ha detto 'sono la sua ragazza'.
dio mio mi ci dovrò abituare.ci accomodiamo sulle sedie davanti alla scrivania, una di fianco all'altra.
"allora, come mai è qui?" mi chiede, sorridendomi. sembra simpatica, forse devo rivalutare la figura dei medici. credo sia abbastanza giovane, e questo mi mette più a mio agio.
"è da un po' di giorni che ho la nausea, giramenti di testa e mal di schiena. mi sento sempre stanca anche se non riesco a dormire tanto" le spiego io.
"allora, intanto diamoci del tu, non mi piace dare del lei ai miei pazienti" continua a sorridere "mettiti un attimo sul lettino così ti visito. togliti pure le scarpe" annuisco subito, mi tolgo le scarpe e vado a sedermi sul lettino, tutto questo sotto lo sguardo vigile di jade, che è palesemente preoccupata.
mi sdraio mettendomi comoda."rilassati e respira normalmente" mi dice lei, mentre con con lo stetoscopio, penso si chiami così, mi ausculta il cuore.
dopo un po' lo appoggia e mi tira su leggermente la maglia, giusto per scoprire la pancia. comincia a tastare, facendo una specie di massaggio.
ma poi la vedo aggrottare le sopracciglia, facendomi preoccupare."c'è qualcosa che non va?" chiedo io agitata.
"quanto tempo è passato dall'ultima visita ginecologica che hai fatto?" mi chiede lei. cosa c'entra adesso questo?
"in realtà non ne ho mai fatta una, perchè?"
lei si allontana leggermente da me e poi con uno sguardo semi preoccupato mi guarda."perrie, da quanto tempo non ti viene il ciclo?"
buio totale.
sento qualcosa cadere oltre le spalle della dottoressa. lei si sposta e riesco a vedere jade.
ha la bocca spalancata e mi fissa.
non riesco a dire nulla, non saprei nemmeno cosa dire.
sento le gambe cedere e le braccia tremare, mi lascio andare sul lettino, mentre lentamente delle lacrime scivolano sulle mie guance.alex.
ed evidentemente jade sta pensando lo stesso."io lo ammazzo, giuro che lo uccido" urla jade, alzandosi subito dalla sedia e venendo verso di me.
si inginocchia davanti a me, mi guarda, forse sta cercando una specie di reazione in me.
rabbia.
dolore.
tristezza.
agitazione.
preoccupazione.
sto provando tutto questo ma non riesco a esprimere una sola emozione.
mi giro verso di lei e vedo che sta piangendo.
allungo una mano verso il suo viso, asciugandole le lacrime che sono scese sulle sue guance.
poi mi metto a sedere, in silenzio.
mi giro verso la dottoressa, anche lei ha uno sguardo preoccupato."nausea, mal di testa, mal di schiena, stanchezza. come ho fatto ad essere così stupida?" mi metto le mani tra i capelli, continuando a piangere.
"quando è successo perrie?" chiede la dottoressa, mettendomi una mano sulla spalla.
"circa un mese fa, poco più"
"non avete preso precauzioni?"
"no...ecco io.." non so cosa dire, ma poi rimango senza fiato.
"è stata stuprata un mese fa" dice jade freddamente.
mi giro di scatto verso di lei, non credendo che l'abbia detto davvero, ma forse è meglio così, dato che non sarei riuscita a dirlo.
la dottoressa non sembra nemmeno stupita, forse le capitano spesso situazioni del genere."immagino che non lo sappia nessuno" continua lei.
scuoto la testa, guadagnandomi un suo sospiro rassegnato.
ti prenoto una visita dalla ginecologa. è una mia collega, una delle più brave in città e ti assicuro che andrà benissimo.
annuisco, ringraziandola, e poi io e jade usciamo dall'ospedale, in totale silenzio.siamo arrivate davanti a casa mia. per tutto il viaggio in macchina dall'ospedale a qui jade è rimasta in silenzio.
non riesco a capire a cosa sta pensando, cose vorrebbe dire o fare, come sta. non riesco a capire niente.
parcheggio l'auto davanti al marciapiede e tolgo le chiavi, per poi accasciarmi sul sedile, chiudendo gli occhi.
stava andando tutto troppo bene, mi sembrava strano che non fosse successo nulla di brutto ancora."pez"
mi giro verso di lei, quasi sorpresa nel sentire di nuovo la sua voce."come stai?"
"non lo so" rispondo io, chiudendo di nuovo gli occhi e appoggiando la testa indietro.
"tu?" le chiedo, sentendo un sospiro da parte sua.
"non lo so neanche io"
"io...non credo di volerlo tenere" confesso io, cercando di non scoppiare a piangere di nuovo.
non è che io non voglia un figlio, anzi, solo che è troppo presto. ho diciassette anni, cosa dovrei fare? dovrei fare la madre a quest'età, mollare la scuola, trovarmi un lavoro per mantenere me e il bambino. non ce la farei, non adesso."qualunque cosa tu voglia fare, io rimango con te, non ti lascerò, te lo prometto. conta su di me per qualsiasi cosa. e non provare ad allontanarmi, so che ci stai pensando, ma io voglio stare con te, con un bambino o senza, non mi importa" mi dice lei, posando la mano sulla mia gamba.
mi volto e la guardo. ha gli occhi lucidi e mi fissa, cercando di capire come mi sento in questo momento."non te ne andrai?"
"non vado da nessuna parte"
STAI LEGGENDO
You're the one
FanfictionJade è la classica ragazza di diciassette anni che preferisce studiare piuttosto che uscire con gli amici, e per questo è sempre stata vista come "la sfigata" della scuola. Per tutta la sua adolescenza è stata insultata per il suo modo di essere, p...