Paradise -l.s [IN REVISIONE]

Sedicesimo capitolo

Scendemmo mangiare ma sentii stranamente due voci femminili.
Inarcai confuso un sopracciglio, eppure mamma sarebbe dovuta tornare più tardi.
Probabilmente doveva essere un amica di Gemma, ma oramai sapevo a memoria le loro voci per tutte quelle volte che vennero a casa nostra.
In cucina riuscii a scrutare mia sorella seduta sul bancone e vicino a lei una ragazza alta, snella e dai lunghi capelli castani.
Eleunor.
"Louis!" esclamò la ragazza non appena vide Louis entrare in cucina.
Lui le sorrise stampandole un dolce e innocente bacio sulle labbra. Sospirai e mi andai a sedere vicino a Gemma.
"Che ci fai qui?" chiese Louis e il sorriso che si allargava sempre di più sulle sue labbra sottili mi fece cadere ogni speranza addosso.
"Sto nella stessa classe di Gemma, mi ha invitata lei a mangiare qui per oggi, non sapevo ci saresti stato anche tu."
Le feci il verso, fortunatamente nessuno mi aveva sentito.
Iniziarono a parlare del più e del meno mentre io me ne stavo in disparte con il cellulare in mano.
Gemma spiegò che Eleanor era arrivata in classe sua una settimana prima e che, per conoscerla meglio, aveva avuto la brillante idea di invitarla a casa nostra.
Quando però mi chiese se a me andava bene e gli occhi di tutti puntarono su di me alzai una mano facendo capire che non mi importava molto.
In realtà mi snervava averla vicino.
O meglio, vicino a Louis.
Alla fine tutti presero posto a tavola, ero parecchio disagio con Eleunor proprio di fianco a me che teneva per mano con il mio Louis.
Di tanto in tanto notai gli occhi di Louis puntati su di me, ma appena lo guardavo distoglieva subito lo sguardo.
Quando ci alzammo presi per idea di abbandonare tutti e andare alla serra sul retro, quel posto mi rilassava, ma non volevo sembrare scortese.
Così mi alzai piano, sorrisi e chiedendo il permesso a Gemma uscii avviandomi alla serra
Annusai il profumo dei fiori che mi circondavano, adoravo quel posto.
"Non sapevo ti piacessero i fiori."
No, lei no.
"Non sai molte cose su di me." mi limitai a dire.
"Per caso ti sto antipatica? Hai qualcosa contro di me?"
Nah, solo che se mai ti ritrovassi a mare mentre affoghi non muoverei un dito per aiutarti. Pensai.
"No."
"E allora perchè ti comporti così freddamente con me?"
Mi girai e la guardai.
Aveva un aria tremendamente dolce, era bella e in quel momento scoprii che i suoi semplici occhi erano a dir poco stupendi, una tonalità davvero bella.
"Spiegati meglio."
Sorrisi leggermente e mi sedetti, lei annuì ed esitò prima di sedersi.
Rimanemmo entrambi in silenzio per buoni tre minuti poi lei si decise a parlare.
"Prima di fidanzarmi con Louis fuori scuola ti vedevo. Eri allegro, spensierato. Ma da quando mi hai conosciuta come sua ragazza.. non lo so. Pure prima. Eri felice con Louis e appena mi hai visto hai cambiato subito aria. Potresti dirmi che ti ho fatto?"
"Cosa? No tu niente, davvero niente. Non lo so, sono strano e basta." ridacchiai.
Non pensai di averlo mai detto, ma col tempo iniziai a conoscere meglio quella ragazza e pensai di farmela amica.
Era simpatica.
Dopo una decina di minuti mi ritrovai piegato in due dalle risate con le lacrime agli occhi ed Eleanor buttata letteralmente addosso a me per il troppo ridere a casa delle sue battute squallide.
"Har, non rubarmi la ragazza." una risata di troppo.
Lo guardai sorridendo e asciugandomi le lacrime "Non potrei mai Lou. Lo sai come sono."
Vidi sul volto della ragazza comparire un sorriso sornione, mise un braccio attorno alle mie spalle ed esclamando disse "Eppure un pensierino ce lo farei!"
Scoppiai a ridere.
"Cosa?" chiese Louis sgranando gli occhi.
"Scherzo!" rise alzandosi e andandogli incontro stampandogli un bacio sulle labbra.
La cosa che più mi sorprese fu l'enorme sorriso che tenevo spiaccicato in faccia.
Non provavo fastidio né niente.
Forse la mia era una normale cotta durata pochi giorni.
O forse avevo finalmente accettato la realtà vedendo Louis per quello che in realtà era: il fidanzato di Eleanor.