Diciassettesimo capitolo

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Tre settimane dopo.

Louis.
Dovevo ancora capire perchè ogni sera mi addormento ricordando le parole di Harry, insomma non mi sarei mai aspettato quella dichiarazione dal mio migliore amico, ma perchè non sono scappato? Perchè sono rimasto così? E' semplice..perchè gli voglio bene, anche se non ricambio gli voglio un casino di bene. E come lui mi ha promesso di non abbandonarmi mai non lo farò neanche io. Ma nemmeno sotto tortura.

Comunque, la mattina è arrivata ed oggi è un nuovo giorno lavorativo. Ma su con il morale, oggi è Venerdì e domani potrò stare tutto il tempo con la mia ragazza.

Oppure potrei chiamare Harry e invitarlo da me per un film, ma non vorrei la prendesse come un gesto di ricambio. Quindi poi si vedrà intanto prepariamoci ad una nuova giornata.

Scendo frettoloso dal letto fantasticando su cosa potrei mettermi, ma si certo.. la mia solita divisa da lavoro. Maglietta nera e jeans scuri, le scarpe sono a libera scelta, beh almeno quelle.

Lou: "Ma' dove stanno le mie vans rosse?!"

Joh: "Nell'armadio. Dove l'ultima volta mi sono degnata di metterle al posto tuo!"

Si beh.. ecco.. non sono mai stato un maniaco dell'ordine ma neanche del disordine. Ma lasciamo perdere. Scavo fra tutta la robaccia e trovo finalmente le scarpe giuste.

Prendo infine jeans e maglia e corro a farmi una doccia, tanto devo andare a lavoro fra un ora e un quarto quindi ho tutto il tempo a mia disposizione.

Tolgo l'intimo ed entro aspettando con non molta pasienza che l'acqua diventi abbastanza calda da mettermici sotto. Una volta raggiunta la temperatura adatta entro in doccia e chiudo la tendina assicurandomi però prima che la porta sia chiusa a chiave.

L'acqua mi rilassa, assomiglia molto al suono della pioggia, o al suono di un ruscello in un bel campo verde pastello. Verde... quel colore mi attrae estremamente tanto forse è per questo che molte volte mi perdo negli occhi di Harry, quel verde così intenzo. Cambia quasi sempre, dipende dall'umore che ha quel ragazzo. E non posso mai smettere di apprezzare che quando i suoi occhi incontrano i miei diventano di un colore vivace, vivo, pieno e forte.

Blu e Verde... i colori con il contrasto più bello.

Il tempo nella doccia è terminato e mi ritrovo costretto ad uscirne se voglio arrivare puntuale. Così ne esco malvolentieri e afferro un paio di boxer, li porto alle gambe e me li infilo, lo stesso il pantalone.

Poi prendo la maglia e la metto infilandomi infine le scarpe, poi asciugo i capelli e sono pronto.

Corro a prendere il cellulare, il portafoglio e scendo di corsa augurando una buona giornata a mia madre e alle mie sorelle prima di uscire in direzione lavoro.

L'aria è gelida, si vede che siamo oramai in autunno. Le foglie degli alberi cadono e ne raccolgo una, ancora verde.. verde... il colore che tanto amo.

Dopo buoni dieci minuti di cammino arrivo e saluto Damien il mio capo/collega. Damien è un ragazzo alto, sulla trentina, capelli rossi e occhi castani. Il suo viso è pieno di lentiggini che lo fanno sembrare più piccolo.

Lou: "Buongiorno Damien"

Dam: "Giorno anche a te Louis. Su, prendi il cappello e vai alla cassa, tra poco apriamo"

Annuisco e metto il cappello con il simbolo del negozio, un pupazzo con una chitarra.

Ora che ci penso.. domani è il mio compleanno. Chissà cosa mi ha regalato Harry, o meglio.. verrà?

Si, sicuro che verrà. E' il mio migliore amico, dai.

La porta si apre distraendomi completamente e Harry attraversa la piccola sala con un sorrisone sul viso venendo vicino alla cassa.

Har: "Ciao Lou" sorride e mi strizza l'occhio.

Lou: "Hey Haz. Niente scuola?"

Har: "Nah mi scocciavo. E poi avevo voglia di passare a salutare il mio migliore amico"

Lou: "Che coglione"

Har: "E dai. E poi volevo sapere, domani da te a che ora?"

Lou: "Domani...?"

Har: "Il tuo compleanno Tommo!"

Lou: "Ah si giusto. Ehm.. alle 19:00 ti va bene?"

Har: "Benissimo" sorride

Lou: "Sbaglio o prima mi hai chiamato Tommo?" arrossisco un po

Har: "Come tu mi chiami Haz io ti chiamo Tommo"

Lou: "Mi sembra giusto"

Scoppiamo entrambi a ridere e per un po mi soffermo a sentire la sua risata, così roca e così profonda. Un suono meraviglioso per le mie orecchie.

Paradise -l.s [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora