Shin's Pov
Non sono riuscita a chiudere occhio tutta la notte. Pensavo ai miei genitori, a chi poteva essere così crudele da privare una ragazza della sua famiglia, ma cosa più importante volevo sapere il motivo. Qual'era il cazzo di motivo che li avevano indotti a portarmi via le due persone a me più care. Gliel'avrei fatta pagare. Nonostante sia ancora stanca morta, mi alzo dal letto e mi dirigo verso quello che credo sia il bagno. Apro la porta ed entro. Mi do una sciacquata veloce, giusto per sembrare almeno presentabile e scendo al piano di sotto.
«Jungkook?» lo chiamo, ma non ottengo risposta. Appena entro in cucina, noto un post-it attaccato al frigorifero.
~Sono andato a scuola, nel frigo c'è tutto il necessario per la colazione. Tornerò per l'ora di pranzo e discuteremo sul da farsi. Mi raccomando non combinare casini e cosa più importante, non uscire di casa. ~
Uff. Pensa per caso che abbia dieci anni? Cristo ne ho diciassette, sono in grado di badare a me stessa senza I suoi stupidi post-it! Devo rimanere calma, dopotutto lui mi sta aiutando veramente molto. Avrebbe potuto sbattermi fuori e fregarsene altamente di quello che mi sarebbe potuto succedere, ma ha deciso di darmi una mano non conoscendomi nemmeno. Ho deciso! Gli farò una torta per ringraziarlo, almeno si toglierà quella faccia da scontroso che si ritrova...spero.
Sono le 12.00, quindi ho solo un'ora per preparare tutto. Comincio a cercare gli ingredienti e fortunatamente non ne manca uno. Dopo tanto lavoro e tante ciotole sporche, i muffin sono finalmente pronti. Quando ero piccola li preparavo sempre con mamma. Adoravo cucinare con lei, mi insegnava sempre ricette nuove ed era una scusa per passare del tempo insieme. Non avendo molti soldi, per garantirmi un futuro migliore, tutti e due erano sempre molto impegnati con il lavoro e trovare un piccolo spazio per me a volte diventava impossibile.
Inizio a preparare anche il pranzo, così magari sarei riuscita ad addolcire il "bad boy" con le mie doti culinarie.
Mezz'ora dopo sento la porta di casa aprirsi, così vado verso l'entrata e quello che vedo sembra un sogno.
Oltre a Jungkook, ci sono due ragazzi, uno più bello dell'altro. Il primo è alto, capelli castano scuro, gli occhi grandi e un sorriso rettangolare. Il secondo è un po' più basso, capelli biondi, occhi che sembrano due fessure e labbra carnose.«J-Jungkook..» dico cercando di non sbavare.
«Che vuoi?» chiede freddo. Ma cazzo, ora che ho fatto? Ma sta sempre nervoso questo!
«Chi sono loro?»
«Sono miei amici» wow grazie davvero, non ci sarei mai arrivata da sola. Idiota!
«Piacere, io sono Kim Taehyung» si presenta il castano rivolgendomi il sorriso più dolce e sincero che abbia mai visto. Oddio ma questo è un dono di dio!
«Io invece sono Park Jimin. Kookie ci ha spiegato la tua situazione, quindi per qualsiasi cosa, conta pure su di noi».
«Io però non ho preparato abbastanza cibo per tutti» ammetto imbarazzata. Beh effettivamente non mi aspettavo che si portasse degli amici, anzi, per il suo carattere di merda pensavo che non li avesse nemmeno.
«Non ti preoccupare, siamo venuti solo per conoscerti e devo dire che abbiamo fatto proprio bene. Jungkook non ci aveva detto che eri così bella»
«G-grazie» è l'unica cosa che riesco a dire prima di diventare rossa come un pomodoro o peggio.
«Bene, ciao ragazzi a domani».
Dopo essersi salutati, ci accomodiamo in sala da pranzo e iniziamo a mangiare. Erano già dieci minuti che regnava il silenzio più totale e io non ce la facevo più. Ho sempre amato parlare e socializzare con le persone e quindi lo avrei fatto anche con lui.«Allora...quanti anni hai?»
«Che ti importa» mi risponde acido. Forza Shin, mantieni la calma.
«Daii, sto solo cercando di fare conversazione. Non c'è bisogno che mi rispondi così»
«Diciotto». Beh avrei dovuto immaginarlo, ecco perché vive da solo.
«Dato che molto probabilmente tu non lo chiederai a me, te lo dirò lo stesso. Io ho diciassette anni»
«Ok». Brutto figlio di...
«Hai sorelle o fratelli?»
«No»
«Hai la ragazza?» ok, forse questa potevo tenerla per me, ma sono veramente tanto curiosa. Dopotutto non posso negare che sia un bel ragazzo, forse anche più dei suoi amici. Se solo non fosse così glaciale con me, potrei anche affezionarmi... nah, impossibile! È troppo acido e cattivo.
«Si può sapere perché mi stai riempiendo di domande? Sei qui solo da mezza giornata e mi stai già sulle palle!» urla per poi continuare a mangiare.
No, non potevo piangere. Non ora. Non davanti a lui.«Scusa, ok? Stavo solo cercando di..»
«Di fare cosa? Di infastidirmi? Perché ci sei riuscita alla grande» detto questo alza lo sguardo dal piatto verso di me.
«No cazzo! Volevo solo cercare di conoscerci meglio. Lo so che non ti va a genio l'idea di dover vivere con me, ma purtroppo è così. Mi dispiace se sono fastidiosa, mi dispiace se sono petulante e se non sono alla tua altezza. Ma sta tranquillo, da ora in poi non ti rivolgerò più la parola» dico per poi alzarmi bruscamente da tavola. Salgo velocemente le scale, mentre sento la voce di Jungkook che mi chiede di fermarmi, ed entro in camera sbattendo la porta. Ora si, ora posso piangere.
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RUNNING AWAY || Jeon Jungkook
Fanfiction[ IN PAUSA] Una notte, dopo l'omicidio dei suoi genitori per motivi a lei sconosciuti, Kim Shin riesce a scappare di casa prima che possano prendere anche lei, e trova rifugio nell'appartamento di Jeon Jungkook. Nonostante quest'ultimo all'inizio s...