Jungkook's Pov
Mi sveglio inebriato dal profumo di Shin. Molto probabilmente si sarà mossa durante il sonno, perché ora me la ritrovo a pochi centimetri di distanza. La voglia irrefrenabile di baciarla aumenta sempre di più. Non posso, non ce la faccio. Mi avvicino lentamente e chiudo gli occhi, sfiorandole delicatamente le labbra. Quando la sento muoversi, mi sposto subito sperando che non si sia accorta di nulla.
«Buongiorno» le dico dolcemente mentre le sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Giorno, che ore sono?» mi chiede con la voce ancora impastata dal sonno.
«Sono le 9.00. Che ne dici se andiamo a fare colazione e poi usciamo a comprare tutto il necessario?»
«Ma non devi andare a scuola?»
«Shin, oggi è domenica» rido alla sua domanda « hai perso proprio la cognizione del tempo stando a casa, eh?»
«Hey! Non prendermi in giro! Piuttosto, possiamo fare colazione fuori? Ti pregoooo»
«E va bene» le sorrido.
Lei si alza dal letto e prima di uscire dalla stanza per andare nella sua, si gira verso di me.«Sai, sei strano stamattina. Sorridi spesso e sembri quasi... dolce. Hai battuto la testa? » mi chiede ridendo.
«Ah ah ah, molto divertente» le tiro un cuscino in faccia «Preparati e non ci mettere troppo, altrimenti esco senza di te»
«Si signore» scoppiamo a ridere insieme. Una volta uscita, sprofondo la testa nel cuscino. Non posso credere che stavo per baciarla. Dio, qualche secondo in più e avrei poggiato le mie labbra sulle sue! Basta, mi sto comportando come una ragazzina. Cazzo Jungkook sei un uomo, datti una regolata.
Mi vado a fare una doccia calda e quando esco dal bagno, decido di indossare un semplice jeans strappato con una felpa bianca sopra. Siamo a metà ottobre e il freddo comincia a farsi sentire.«Allora? Sei pronta?» le chiedo fuori dalla sua camera.
«Si si, arrivo» mi dice per poi aprire la porta.
«Come sto?»
«Bene, molto bene» mi gratto la nuca nervoso mordendomi il labbro inferiore. Ha un top nero abbastanza scollato, con una felpa aperta sopra e un paio di jeans. È semplicemente scopabile. Ok, calma. Sento già i pantaloni andarmi stretti, ma devo resistere per me e soprattutto per lei.
Usciamo di casa e ci incamminiamo verso il centro commerciale. All'interno di esso si trovano diversi bar, quindi avremmo potuto benissimo far colazione in uno di quelli.Shin's Pov
Durante tutto il tragitto mi sento strana, come se venissi osservata da qualcuno.
«Jungkook, ho un brutto presentimento» gli sussurro mentre camminiamo.
«Che intendi?» mi chiede confuso.
«Penso che qualcuno ci stia seguendo» rispondo alquanto spaventata «e se fossero quegli uomini?» continuo quasi con le lacrime agli occhi.
«Non preoccuparti, ok? Finché sei con me non possono farti nulla» mi dice prendendomi la mano.
«Grazie» lo guardo negli occhi e gli rivolgo il mio sorriso più sincero. Molto probabilmente se non fosse stato per lui, sarei già morta.
Arriviamo a destinazione e la prima cosa che faccio è andare a cercare un posto dove poter mangiare qualcosa. In lontananza intravedo una tavola calda, ormai sono le 11.30 quindi ho più che bisogno di un bel pezzo di pizza.
«Vieni!» gli dico strattonandolo per il braccio.
«Ok, ok» mi risponde ridendo. Lo so, in questo momento posso sembrare una bambina, ma è il mio carattere e questo lato infantile fa parte di me. Dopo aver ordinato, iniziamo a parlare del più e del meno.
«Allora...»
«Stai per riempirmi di domande vero?» chiede divertito. Beh sono curiosa, che ci posso fare!
«Ti va di parlarmi della tua famiglia?» dopotutto è grazie a loro se domani comincerò ad andare a scuola, quindi sapere qualcosa dei suoi genitori mi fa solo che piacere.
«Se proprio insisti. Mio padre gestisce un'importante azienda di prodotti di ogni tipo, a partire dai cosmetici fino a medicinali per la salute, e mia madre lo affianca occupandosi delle vendite»
«Però, devono essere molto indaffarati»
«Sempre, però non mi hanno mai fatto mancare nulla. Mi sono sempre stati vicino e lo fanno tutt'ora. Nonostante il lavoro gli portasse via gran parte del loro tempo, cercavano di ritagliare uno spazio da dedicare a me e per questo li stimo molto»
«Sei veramente fortunato» dico con tono un po' malinconico ripensando alla mia situazione.
Lo vedo stendere il braccio sopra il tavolo e aprire la mano, così gli porgo la mia e la stringe forte come per trasmettermi sicurezza. Con lui mi sento bene e in questo momento non potrei chiedere di meglio.«Io ci sono, per qualsiasi cosa, d'accordo?» annuisco e mi lascio accarezzare il palmo della mano dal suo pollice. Mi basta questo semplice contatto per sentirmi protetta. Forse Tae si sbaglia, Jungkook non è più quel playboy che tratta male le ragazze. Forse è cambiato. Lo spero tanto, perché ormai penso di essermi seriamente innamorata. Quando sto con lui quelle nel mio stomaco non sono farfalle, ma vere e proprie mandrie di mucche inferocite.
Finiamo di mangiare e dopo aver pagato, giriamo qualche cartolibreria per cercare i libri e altro materiale scolastico. Oddio!«Jungkook! E se dovessero riconoscermi? A scuola intendo. Dopotutto dovrei dire nome e cognome. E se iniziassero a farmi delle domande?» chiedo nervosa e impaurita allo stesso tempo.
«Non preoccuparti. La notizia della morte... Beh hai capito, non si sente più da giorni. Le persone non la ricordano nemmeno più. Se dovesse succedere qualcosa, tornerai a casa e ritireremo l'iscrizione»
«Va bene».
Torniamo a casa stanchi e ci buttiamo a peso morto sul divano. Io sto iniziando letteralmente ad amare questo divano più del cioccolato. È comodo, morbido... Fantastico!«Allora, domani nuovo inizio eh?» mi chiede posando nel frigo alcune cose che abbiamo comparto prima di venire qui.
«E se non dovessi piacere? Potrei non trovarmi bene con nessuno»
«Shin non iniziare a farti le paranoie. Sei una ragazza meravigliosa, bellissima, solare, gentile, socievole e anche rompipalle, ma chiunque vorrebbe essere tuo amico»
«G-grazie» rispondo sorpresa. Non sapevo che pensasse tutte queste cose positive su di me. Pensavo che mi ritenesse una bambinona petulante.
«Ora mi aiuti a cucinare, almeno oggi?»
«Se proprio devo» alzo gli occhi al cielo.
«Si devi, quindi alza il culo dal divano e vieni qui»
«Ma guarda questo maleducato» borbotto alzandomi da dov'ero seduta. Ogni tanto deve uscire questo suo lato, altrimenti non sarebbe Jungkook. Purtroppo.
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RUNNING AWAY || Jeon Jungkook
Fanfiction[ IN PAUSA] Una notte, dopo l'omicidio dei suoi genitori per motivi a lei sconosciuti, Kim Shin riesce a scappare di casa prima che possano prendere anche lei, e trova rifugio nell'appartamento di Jeon Jungkook. Nonostante quest'ultimo all'inizio s...