Capitolo 22

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Fra's Pov

*qualche mese dopo*
Anno nuovo
Vita nuova
Così recita il detto.

"Amore, hai per caso visto la mia camicia?" Mi chiede Shawn uscendo dal bagno con solo un asciugamano in vita.

Negli ultimi mesi tantissime cose sono cambiate: ci siamo trasferiti in una nuova casa nel centro di Toronto, abbiamo iniziato a organizzare il matrimonio, Shawn sta portando avanti il progetto per il suo nuovo album mentre io continuo a gestire, anche se con qualche difficoltà, il locale. Purtroppo, o per fortunata, Lydia ha mollato da ormai due mesi la gestione; causa? Una circostanza chiamata: gravidanza.
Ebbene sì, tra qualche mese diventerò zia di una piccola bambolina di nome Adele. Non vedo l'ora di stringerla tra le mie braccia e di viziarla come solo una zia ricca può fare; con un'unica eccezione, non sono ricca.

"È insieme alla roba che ho stirato" borbotto mentre controllo per l'ennesima volta il contratto di affitto della mia vecchia casa. C'è qualcosa che non quadra nei conti dell'ultima rata e non capisco il perché, mi sembra di aver fatto le procedure corrette.
"Si può sapere che stai facendo?" Mi chiede appoggiandosi al tavolo "sembri una di quelle ragazze che sta studiando disperatamente per un esame che sa che non passerà mai" continua levandomi gli occhiali dal viso
"Non mi tornano i conti" rispondo "tutto qua" sbuffo rilassando la schiena contro lo schienale della sedia "perché sono nata schiappa in matematica?" Mi lamento
"Perché eri destinata ad incontrare un uomo intelligente e bravissimo in matematica" controbatte prendendo il contratto "certo che se non metti gli 0 giusti è normale che non ti tornino i conti" continua dopo qualche minuto di analisi.
"Serio?" Chiedo ormai rassegnata
"Si amore" ride poggiando il foglio sul tavolo "avevi dimenticato uno 0, ora torna tutto" mi guarda accarezzandomi la mano
"Si vede che sono proprio fusa" sospiro raccogliendomi i capelli in una coda
"Facciamo una cosa" esclama prendendomi il viso tra le mani "stasera usciamo insieme ai nostri amici così ti distrai un po'"
"Che idee hai?" Chiedo aprendo le gambe e invitandolo a mettersi in mezzo. Appena lo fa le stringo per bloccarlo e gli accarezzo il sedere. Chiamatemi pervertita, ma il suo sedere, insieme alla sua schiena sono la mia morte.
"Mmm cena fuori solo io e te e poi Petty Cash con gli altri?" Sussurra a due centimetri dalla mia bocca
"Direi che si può fare" ridacchio immergendo la mano nei suoi capelli
"E poi" mi accarezza le guance guardandomi "ti farò rilassare a modo mio"
"Mi piacciono i tuoi metodi" gli accarezzo le braccia mentre continuo a fissarlo negli occhi. Ma ci credete che tra qualche mese questo ragazzo diventerà mio marito? nonostante l'anello, i numeri di telefono di ristoranti, chiese, negozi di addobbi, ricerche di modelli di abiti da sposa su internet, io faccio ancora fatica a realizzare, mi sembra tutto un sogno.
"Pensa che tra poco diventerai mia per sempre" gioca con i miei ricci sorridendomi
"Lo sono già anche senza il matrimonio" gli rispondo baciandolo a stampo dolcemente
"Meglio farlo sapere anche all'altissimo, è più sicuro" controbatte facendomi ridere
"Sei sempre il solito scemo" scuoto la testa
"Ma è la verità" ride prendendo il quaderno e il telefono
"Esci?" Chiedo incuriosita.
Che io sappia oggi non ha nessuno impegno ma, considerando gli oggetti che ha preso, sicuramente andrà a scrivere da qualche parte sperduta della città.
"Si amo, vado in palestra con Jon e poi passo al locale" mi dice infilandosi la maglietta nera con il logo della palestra che frequenta
"E a cosa ti serviva la camicia?" Chiedo perplessa
"In realtà a nulla" borbotta "mi era venuta in mente sotto la doccia"
Lo guardo con uno sguardo interrogativo. Ho sempre saputo che aveva qualche problema ma non pensavo che il tempo lo facesse peggiorare.
"Fatti sentire durante il giorno" lo guardo alzandomi dalla sedia
"Certo bambolina" Sorride prendendomi dai fianchi "anche tu, per la minima cosa scrivimi"
"Va bene" gli prendo il viso tra le mani e lo bacio con dolcezza.
"A stasera amore"
"A stasera" gli passo le chiavi di casa e gli do un ultimo bacio a stampo per poi vederlo scendere le scale come un bambino.
Scuoto la testa, chiudo la porta e mi appoggio ad essa sorridendo. Sospiro e mi metto a guardare quello che da ormai due mesi è diventato il mio rifugio. È esattamente come la immaginavo: salotto ampio e luminoso, vetrate trasparenti, piscina, piante di rose e altri fiori colorati, cucina enorme, camere a non finire ma, ciò che più mi importa di questa casa è ciò che nascondono queste mura. Qui dentro darò vita alla mia famiglia, ai miei progetti, ai miei sogni. Qui dentro crescerò i miei bambini, festeggerò i miei compleanni, i natali in famiglia, farò le reunion con gli amici. Qui dentro costruirò le fondamenta della mia vita e non lo farò da sola, perché accanto a me ci sarà lui, l'uomo che ho sempre voluto avere al mio fianco, colui che ha deciso di allungarmi la mano e di stringerla aiutandomi ad alzarmi. Ho sempre pensato che farsi aiutare da qualcuno fosse sbagliato, un segno di debolezza, mentre ora mi rendo conto che essere fragili ed avere bisogno degli altri significa essere umani, non dei perdenti.

No Promises 2 {S.M.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora