Cap. 32~Una rondine porta l'amore

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Vi propongo un gioco: la prima persona che indovina chi sarà questo personaggio misterioso, quando ve lo dirò, potrà decidere un avvenimento a piacere da far avvenire nella storia.

???'s pov

Io c'ero, ci sono sempre stato senza che lei se ne accorgesse per tutto questo tempo. La prima volta che la incontrai era solo una bambina, ma d'altro canto, lo ero anch'io. La cosa che non mi manca di allora è sicuramente l'ingenuità che hanno i bambini anche se si viveva meglio: niente responsabilità e preoccupazioni, l'importante era divertirsi.

Però lei era diversa, già all'età di cinque anni stava entrando nelle questioni degli adulti senza desiderarlo. Vi era stata catapultata per capriccio dei suoi genitori che non si amavano più come prima; un capriccio infantile. Forse sembrerà brutto, ma sono grato al loro capriccio, altrimenti non avrei mai potuto conoscere T/n.

Intorno ai due anni diventati fragile di salute e seguii alcune terapie speciali per guarire, fu così che passai i miei primi anni a girare per ospedali per le cure o chiuso in casa. La mia situazione migliorò intorno ai cinque anni così mi fu dato il permesso di uscire per andare a giocare al parco accanto a casa mia, un enorme traguardo per un bambino che voleva vivere come gli altri, ma fino ad allora non aveva potuto. Fu proprio lì che la conobbi.

Anche lei era sola, sua madre era andata al supermercato poco lontano da lì, era rimasta al parco per giocare e mi invitò ad unirmi a lei. In un primo momento esitai, ma il suo viso gentile mi convinse.
«Tu sei un ragazzo silenzioso vero?»
«Um»
«Sai per giocare possiamo anche parlare poco se ti fa sentire meglio. Ti va di venire sulle altalene con me e immaginare di essere delle rondini?»

«Rondini?»
«Sì, sono degli uccelli che vengono in primavera e sono bellissimi!»
Guardai mio padre seduto su una panchina che mi incitava a giocare con lei.
«V-Va bene»
«Yuppy!» mi prese per mano e tirò fino alle altalene.
Passammo molto tempo a giocare fino a quando sua mamma non venne a prenderla.

«Quindi non ci vedremo più?» le chiesi triste.
«Assolutamente no, adesso siamo amici!»
«Amici?»
«Certo!- mi sorrise- Che ne dici di venire anche domani, ti presenterò altri miei amici dell'asilo»
«O-Okay...»
«Evviva!» mi abbracciò.

Il giorno seguente incontrai i suoi amici, erano veramente simpatici e presto iniziai ad incontrarmi con loro molto spesso. Presto imparai ad essere un bambino normale e a divertirmi come tale. Andavo molto d'accordo con un ragazzo che non sapeva ancora leggere, io in ospedale ero diventato molto bravo quindi gli insegnai a farlo e insieme iniziammo a leggere molti libri, presto anche gli altri si interessarono così iniziai a portarne di ancora più interessanti.

Al mio amico brillavano gli occhi chiari tutte le volte che mi sentiva leggere e io ne ero felice. Anche a T/n piaceva sentirmi raccontare le storie così io e l'altro ragazzo iniziammo a dividerci dialoghi e alcune pagine delle storie per poi esibirci in brevi performance che terminavano con applausi da parte del resto del gruppo.
Era divertente.
«T/n qual é il tuo libro preferito?»
«Quello che hai letto ieri! È diventata subito la mia storia preferita! Il tuo invece?»
«Un libro sulle rondini»
«Cosa? Che noia!»
Già, era veramente noioso però mi ricordava la prima volta che l'avevo incontrata.

Un giorno T/n e Mikasa, così si chiamava l'altra ragazza in gruppo con noi, arrivarono con una cassetta in cui c'erano canzoni di un bambino un po' più grande di noi che si faceva chiamare "Corvo nero". La c/c ne parlava con tanta passione, talmente tanta che iniziò a trasmetterla anche a me. Presto oltre ai libri, la giovane star diventò un classico elemento di conversazione tra di noi.

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