69~ Nuovo viaggio

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Biiip

Hei ciao figlia mia. Sai, ti sto guardando adesso in tv- è stato Erwin a convincermi a farlo- ci sono tantissime cose che vorrei dirti in questo momento. Fino ad oggi non mi ero mai accorta di quanto tu fossi effettivamente cresciuta in Inghilterra prima di tornare da me. Volevo rivedere la bambina che mi era stata strappata via e che non ritrovavo più in te; ma mi sbagliavo: il suo spirito privo di regole vivrà per sempre dentro di te, alla fine sei solo diventata più grande. Ormai sei un'adulta, sono stata stupida a non accorgermene prima. Sono fiera di te.

Biip

Allontanai il telefono dall'orecchio per osservare ancora una volta il nome del contatto che mi aveva lasciato quel messaggio in segreteria: Mamma. La serata mi aveva riservato più sorprese di quante potessi mai prevederne. Una parte di me si era sempre sentita sola ed abbandonata nella carriera che avevo deciso di intraprendere, pensavo di non avere l'appoggio di nessuno nella mia famiglia, se non quello di mia nonna.
Mio padre era diventato folle e la sua follia, avrei appreso ufficialmente pochi giorni dopo, lo aveva condotto alla morte; certo, ricordato come un grande eroe tra i suoi colleghi, ma a me aveva lasciato ben poco in quegli ultimi anni mi. E mia madre, da quand'ero tornata, non aveva fatto che guardarmi per finta: come i suoi occhi trapassavano la mia immagine annebbiata, le sue orecchie si rifiutavano di udire le mie parole. Ero convinta che l'immagine della famiglia felice che avrei conservato sarebbe rimasta in eterno un ricordo, esattamente allo stesso modo di quelle vecchie foto di famiglia che rimangono chiuse per anni in un cassetto e che quando riesci a ritrovarle, devi toglierle lo spesso strato di polvere che si è venuto a creare sopra di essa.

 «Levi devo uscire a fare una chiamata.» toccai il braccio del ragazzo seduto al mio fianco. Le urla dei festeggiamenti dell'ultima serata di esibizioni rendevano lo spazio del bar saturo di rumori.
«Tutto okay?» si ritrovò ad urlarmi per la confusione il corvino.
«Torno tra poco.» gli feci un cenno ed uscii dal locale. Erano quasi le cinque di mattina, avevamo festeggiato tutti insieme per tutta la nottata, i risultato del GMF sarebbero usciti solo quel pomeriggio. Non festeggiavamo per una sicura vittoria in arrivo dei Liberty o dei Titan, per noi la gioia di quella notte era stata portata dell'esserci finalmente ritrovati. Composi il numero di telefono, c'era ancora una persona con cui dovevo ancora chiarire le cose.

«Hai idea di che ore siano!» mi rimproverò la voce all'altro capo del telefono.
«Tanto lo so che da quando non si sa più niente su papà hai iniziato a soffrire di insonnia anche tu.» Mia mamma sospirò sapendo di non poter ribattere. «Ho sentito il tuo messaggio in segreteria. Grazie.» con la mano libera mi strinsi il braccio opposto, replicai il gesto di un abbraccio, sapevo che in quel momento lei avrebbe voluto darmene uno.
«Scusa, ci ho messo tanto a tornare a fare la madre.» la immaginai abbassare lo sguardo colpevole.
«Hai detto di avermi sempre tenuto d'occhio, ti sei continuata ad assicurare che stessi bene. In realtà non hai mai smesso di farlo.» la rincuorai.
«Proprio per questo farai bene a riferire al tuo ragazzo che da adesso terrò sotto stretta osservazione anche lui.» d
alluse al bacio in diretta che avevo dato a Levi; ci mettemmo a ridere. Erano anni che non ridevo con lei.
«Adesso devo tornare dagli altri.» Per quel giorno potevano bastare quelle brevi e semplici frasi, avremmo sicuramente avuto occasione di parlarci di nuovo riguardo a molte altre cose.
«Buon divertimento T/n.» La chiamata terminò e con lei scomparve anche la convinzione di essere stata abbandonata dai miei genitori.
Certe volte lo sai di non essere da sola, mi voltai verso il bar dove i miei amici stava festeggiando, ma nonostante questo continui a cercare l'approvazione di qualcuno; io conosco solo due modi per superare queste situazioni: abbandonare l'idea che costui faccia parte della tua vita o ricevere tale approvazione. Non sai mai quale delle due strade ti troverai a percorrere, l'importante è farlo a testa alta.

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