Sfogo

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Ciao a tutti, sono Mary,

scrivo questo perché volevo chiedervi scusa per essere scomparsa senza dire nulla (ma tranquilli, ho delle buone motivazioni di cui vi parlerò tra poco), ma lo faccio principalmente perché ho bisogno di non sentire la pressione di questo mondo di merda che mi schiaccia e l'unico modo, almeno per me, è scrivere. 

Sono scomparsa subito dopo la fine della scuola, avevo paura di essere rimandata ma per fortuna sono stata promossa senza nessuna materia e senza il peso di dover studiare tutta l'estate. I miei genitori per premiarmi mi hanno voluto fare il motorino, quindi sono finita comunque a studiare per l'esame teorico. Ho superato anche questo perché sono fatta così, le cose le affronto di petto e do sempre tutta me stessa. Ho preso il foglio rosa, ma nonna si è ammalata. Nonna ha sempre sofferto di mal di schiena e cose del genere ma le hanno riscontrato un' aritmia (il cuore batte più velocemente della norma), ma era una cosa che riuscivamo a controllare grazie ai farmaci. Luglio è stato un mese pesante. Ho fatto delle scelte sbagliate che mi hanno portato all'allontanamento dal mio gruppo di amici, ci sono stata male ma per fortuna era venuto a trovarmi un mio amico di Roma: Lorenzo. Lorenzo mi è rimasto accanto supportandomi e anche sopportandomi, è rimasto con me un mese e grazie a lui recuperai alcuni rapporti con i miei amici. Poi arrivò Agosto, il mese più bello per me: il mese del mio compleanno. Ma Lorenzo sarebbe dovuto partire e non sarebbe riuscito a venire alla mia festa. Ero giù per questo ma sapevo che le occasioni per vederci non sarebbero mancate. Lorenzo sarebbe partito il 5 agosto e mi propose di andare a Roma con lui. Ne parlai ai miei ma loro mi negarono il loro permesso quindi accantonai l'idea. La cambiarono in fretta però. Avevo dormito alla casa al mare di Lorenzo, quindi alle 11 eravamo già in spiaggia, per pranzo sarebbero arrivati anche i miei genitori per salutare Lorenzo prima della sua partenza: era il 4 agosto. Appena mia mamma arrivò le squillò il telefono, era zia, piangeva, diceva cose confuse ma mia madre colse il concetto: Charlie non stava bene. Charlie, il mio cagnolino, una piccola palla di pelo che ti riempiva la casa di allegria e calzini rotti. Salimmo subito in macchina ma dal mare fino a casa mia è una buona mezz'ora di strada. Quando arrivammo ormai era tardi, il mio piccolino stava steso a terra con la bava alla bocca e gli occhi fissi nel vuoto, occhi che non si sarebbero più richiusi. Charlie c'era sempre stato per me e quando lui aveva bisogno di me io non c'ero. Piansi e piansi ma Charlie continuava a stare per terra senza muoversi. Non posso nemmeno dire che se ne è andato senza soffrire, perché ha sofferto, e anche parecchio. Zia mi ha detto che ha cominciato a tremare, a vomitare a sbavare in quantità mai vista finché gli arti non si sono immobilizzati e lui è caduto a terra con una crisi epilettica poi ha smesso di respirare. In seguito gli abbiamo fatto un autopsia. Veleno. gli avevano messo una bomba dentro che gli ha provocato emorragie dappertutto. Ma questo lo venni a scoprire dopo il mio ritorno da Roma. I miei mi lasciarono partire, sapevano che nessuno era legato a Charlie quanto lo ero io. Quello non era un cane per me, era il fratello che non ho avuto e che non riavrò più. Dovevo distrarmi e stare in una casa in cui la sua presenza era ancora viva non mi avrebbe aiutata. Ma, non mi fecero partire solo perché dovevo distrarmi dalla morte di Charlie, era anche perché nonna si era aggravata, anche questo lo sono venuta a sapere solo ieri, quando sono tornata dalla mia piccola e dovuta vacanza. Tornai verso le 18 e feci in tempo a salutare i miei amici che alle 23 ero già in ospedale. Aveva un versamento dal polmone sinistro, la pressione bassissima, un grave blocco renale dovuto da un'infezione e l'aritmia era peggiorata. Non riusciva a parlare, per respirare le serviva l'ossigeno e non aveva nemmeno la forza di tirarsi su per bere o mangiare. Ma la cosa peggiore è che in tutto questo lei era pienamente cosciente, vigile e comprendeva a pieno di essere in condizioni critiche. Ieri la spostarono nel reparto di terapia intensiva. I dottori cercarono di sbloccare il suo blocco renale, ma la pressione scese ai 70 di massima e 40 di minima e lì non fu più cosciente. Mio padre insieme alla dottoressa decise di farla spegnere lentamente, e così ha fatto, alle 4 del pomeriggio del 10 agosto. Per fortuna riuscii a salutarla un'ultima volta e lei è riuscita a salutare me. Tutto questo è successo in una settimana e io non ce la faccio più. Tante cose, troppe cose e io sento di perdere un pezzettino ad ogni respiro. Sto per crollare ma non c'è spazio, non c'è spazio per me, devo rimanere accanto a mio papà, devo rimanere accanto a mia mamma, accanto a mio zio. Sto iniziando a cedere. Tra due giorni farò 15 anni e anche se sarò ci circondata da persone che mi vogliono bene continuerò a sentirmi sola. Sola con i miei pensieri che non riescono a stare zitti e che mi fanno piangere, mi fanno urlare e, sfortunatamente per voi, mi fanno scrivere.

Scusate ma ne avevo bisogno. 

Io tornerò, ve lo prometto 🤞

Vi voglio bene💎

Mary🌸


PS: perdonate gli errori ma non l'ho nemmeno riletto

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