Zabini era proprio sopra di me, aveva il pugnale alzato sopra di me e fremeva di rabbia, una rabbia folle. Sorrideva. Credo sorridesse per il fatto che la mia vita dipendeva da lui. Io non sapevo che fare, ero alto quasi quanto lui, ma lui era molto più grosso, non sarei riuscito a togliermelo di dosso. Lo guardai negli occhi con aria di sfida, lui mi conficcò il coltello nella gamba, strinsi i denti e mi morsi la lingua per non urlare. Non volevo dargli questa soddisfazione. Quando alzò di nuovo il coltello per infilzarmelo nel petto girai la testa per guardare Rose... ma lei non era più nell'angolo dove stava prima. Una sagoma scura si scagliò contro Zabini, con ferocia, togliendomelo di dosso. Rose si era lanciata contro Zabini per salvarmi. Ora lei gli stava sopra cercando di tenerlo fermo, lui le tirava i capelli, e tentava invano di ferirla con il pugnale. Rose era sveglia, fin troppo sveglia, e Zabini era stupido, fin troppo stupido. Zabini impugnava il pugnale con il braccio destro, stesso braccio che Rose gli aveva ferito prima. Rose aveva afferrato il braccio di Zabini, proprio nel punto in cui l'aveva ferito prima e stringeva con forza. Zabini urlava di dolore e arrancava cercando qualcosa da colpire con la sua maledetta arma. La McGonogall intervenne. Lanciare un incantesimo era troppo rischioso, avrebbe potuto colpire Rose involontariamente, perciò si lanciò contro Rose per toglierla da sopra Zabini e prontamente tirò fuori la bacchetta per fermare i posi di Zabini con un incantesimo, ma lui fu più veloce di lei e le conficcó il pugnale nel fianco. La McGonogall si bloccò, abbassò lo sguardo per guardare il pugnale e rendersi conto che era effettivamente lì. Zabini con una spinta se la tolse di dosso, si alzò in piedi e la prese in braccio a mo' di sposa.
"Cosa vuoi fare?"
Chiese la McGonogall con un filo di voce, aveva ancora il pugnale nel fianco, ma lei era una guerriera, se lo tirò fuori senza un lamento e con un rapido gesto lo piazzó dritto alla gola di Zabini, ma lui era arrivato alla balconata senza ringhiera, la stessa balconata dalla quale avevano spinto Albus Silente. Teneva la McGonogall sospesa nel vuoto continuando a sorridere in quella maniera folle. Non potevo muovermi, la gamba continuava a perdere sangue e non riuscivo ad alzarmi in piedi. Tornarono quelle maledette lacrime di rabbia, mi sarei voluto alzare, smollare un pugno in faccia a Zabini e lanciarlo di sotto ma ero impotente. Rose si alzò in piedi tenendosi il braccio, se lo doveva essere spezzato quando aveva scaraventato a terra Zabini.
"Kurtis, fermati, ti prego"
Gli disse Rose, piangeva anche lei e piano piano gli si avvicinava, avrei voluto fermarla.
Zabini continuava a tenere la McGonogall sospesa nel vuoto e lei continuava a puntargli il coltello alla gola. Da dove ero io riuscivo a vedere la McGonogall, vedevo il terrore nei suoi occhi, ma non piangeva. Non era triste, non era arrabbiata, era delusa. Mi guardò negli occhi, mi sorrise e poi guardò Zabini. Gli tolse il pugnale dalla gola.
"Sei ancora giovane per macchiarti di omicidio, caro"
Lasciò cadere l'arma nel vuoto.
"Fate i bravi"
Disse guardandomi.
Zabini non sorrideva più. La McGonogall si divincoló dalla presa di Zabini e cadde nel vuoto, senza urlare, senza piangere, ma con il sorriso sulle labbra. Sorriso di una donna coraggiosa che si era sacrificata per non macchiare di sangue le mani di un ragazzo. Tentai di alzarmi, ma la gamba mi faceva troppo male, ora le lacrime erano aumentate e non riuscivo a non urlare. Sentii una lacerazione dentro, sentii la stessa sensazione che provai quando morì mia madre. Non ero riuscito a salvare due donne forti che stimavo ed apprezzavo. Arrivarono dei dissennatori gli diedero "il bacio" e se lo portarono via. Rose si strinse a me piangeva anche lei. La strinsi forte tra le lacrime e le urla. Almeno lei, dovevo proteggere almeno lei. Le iniziai ad accarezzare i capelli per tranquillizzarla. Restammo lì per parecchio, poi le urla si attenuarono, le lacrime si rallentavano e i respiri tornavano regolari. Con calma mi slegò la cravatta e me la strinse forte attorno alla ferita, fece male, ma sapevo quanto fosse necessario. Avevo perso parecchio sangue, non potevo permettermi di perdente ancora mi aiutò ad alzarmi, facemmo le scale con calma e arrivammo fuori, non nevicava, ma era freddissimo. La McGonogall era stesa nella neve ormai diventata rossa: aveva gli occhi aperti, guardavano il cielo. E se ve lo state chiedendo, si, sorrideva ancora.Spazio autrice
Sto piangendo anche io, quindi è meglio se non dico nulla.
Odiatemi pure, fate bene.
Scusatemi.
Mary🌸
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Mi basti tu |Scorose|
FanfictionRose Weasley, ragazza brillante a scuola e a quidditch, una mattina si sveglia, senza vestiti e con un bel torace palestrato al posto del cuscino. Rose non ricorda quasi niente, solo qualche piccolo dettaglio. Il problema principale però, rimane che...