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Scorpius

Ero arrivato ad una conclusione: esistono 3 tipi diversi di lacrime e io le avevo testate tutte, almeno una volta.

Lacrime di gioia: le lacrime migliori, quelle che ti mozzano il respiro dalle troppe risate, quelle che quando ti prende la ridarella sei felice di asciugare.

Lacrime di tristezza: le lacrime più comuni, le stesse che ho versato al funerale di mia madre e le stesse che continuo a versare ogni volta che ci penso.

Lacrime di rabbia: le lacrime peggiori. La rabbia ti esce dagli occhi perché non può farlo in altre maniere. Sono le lacrime dell'istante in cui ti rendi conto di non poter fare niente per risolvere la situazione.

Ho sempre pensato che il pianto sia una delle poche forme di umanità. È la lacrima che ti rende veramente vivo.

Le lacrime che mi rigavano il volto erano di terza categoria. Rabbia. Tanta, tantissima Rabbia. Ira. Collera.
Odio.

Era una cosa nuova per me, avevo provato odio solo per Zabini ma di lui non mi importava e l'odio che provavo era più una voglia di vendetta. Era un odio sadico e un po' malato che, però, è stato curato molto bene dalla sua leggendaria espressione mentre si rendeva conto di cosa era davvero successo.

Ma con Albus era diverso. Albus mi è sempre stato affianco, siamo sempre stati inseparabili. Quando si è seduto sull'Hogwarts express accanto a me è stato come una benedizione. Può sembrare sdolcinato eccetera eccetera, ma è la verità. Da quando Albus è entrato nella mia vita il mio piccolo mondo si è del tutto sconvolto. E poi, senza Albus non avrei conosciuto Rose. Devo tutto ad Albus.
Ma ci eravamo fatti una promessa, una promessa fraterna una promessa di sangue. Me lo ricordo ancora quel giorno.

Avevamo dodici anni, eravamo al secondo anno ed eravamo in sala comune, davanti al caminetto acceso.
"Non capisco come sia possibile..."
Albus appallottolò un foglio di pergamena e lo gettò nel fuoco davanti a se.
"Come fa ad essersi rotta? Così, dal nulla..."
Tirò fuori la bacchetta rotta dalla tasca della divisa. Era spaccata in due ma un frammento di legno ancora integro la teneva ancora unita; il nucleo carico di energia era visibile mentre scorreva da una parte all'altra. Io rimasi in silenzio.
"Perché la lascio sempre in giro... che palle!"
La scaraventò a terra e a quel punto le estremità si staccarono e quel flebile bagliore azzurrino si spense... era completamente rotta ora. Mi sentivo terribilmente in colpa.
"Albus..."
Lui guardava la bacchetta, ma ero certo che mi stesse ancora ascoltando.
"...l'ho rotta io..."
Albus si giro a guardarmi, aveva un'espressione confusa e un po' delusa. Io abbassai lo sguardo.
"...era sul mio letto, io mi ci sono lanciato e per sbaglio ci sono atterrato con il ginocchio, rompendola..."
mi vergognavo di non averglielo detto prima. Ma Albus non era arrabbiato, anzi, mi sorrise.
"Ti sarai fatto male, immagino"
"Da morire, ho anche il livido"
Tirai su il pantalone e gli mostrai la mora enorme che mi aveva procurato un semplice pezzo di legno. Scoppiammo entrambi a ridere.
Albus mi porse la mano.
"Sei perdonato, amico, ma d'ora in poi c'è una regola tra noi due... niente bugie e niente segreti, tra di noi tutto, le cose belle e soprattutto le cose brutte"
Gli strinsi la mano sorridente.

Albus non era solo un amico, Albus era il fratello che non avevo mai avuto ma aveva tradito la mia fiducia, mi aveva mentito per 7 anni e pretendeva anche che io non mi arrabbiassi?
No
Fanculo
Fanculo
Fanculo

Mi asciugai la lacrima con la sciarpa di Serpeverde che avevo al collo mentre continuavo a camminare verso il castello. Sentii dei passi alle mie spalle, passi veloci, passi che provavano a starmi dietro e una mano mi si posò sulla spalla. Albus mi stava seguendo? Ma è veramente così stupido da non capire che ho bisogno di stare da solo e di riflettere? Scansai la spalla per togliermi la mano di dosso e accelerai il passo. I miei piedi continuavano ad affondare nella neve che era sparsa a terra, era tutto silenzioso, a parte per quei passi che continuavano a seguirmi.
"Smettila..."
mi fermai e mi girai lentamente. In quell'istante ero contento che mi avesse seguito, volevo urlargli in faccia tutto l'odio, il disprezzo e la delusione che mi stavo tenendo dentro e che ero riuscito ad esprimere solo con una lacrima semplice e silenziosa.
Ma quando mi girai c'era una persona del tutto diversa rispetto a quella che mi aspettavo. Guardandola non riuscii a trattenere un debole sorriso.
"Rose..."

Spazio autrice
*risorge dalle sue ceneri*
Ebbene sì, sono viva

Vi chiedo umilmente venia ma ho avuto un po' di problemini pratici con il tempo a me disponibile

La scuola mi sta disintegrando pezzettino dopo pezzettino, è dura, ma ce la posso fare 💪🏻

Voi che mi dite?

Com'è questi capitolo che in tanti hanno aspettato?

Io continuo a scrivere e speriamo di vederci presto

Bye guyzzz

Mary🌸

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