[Capitolo 33]

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Ti stavi versando del succo nel bicchiere, appoggiata allo sportello aperto del frigo, quando qualcuno chiese "che stai facendo?".

Chiudesti subito lo sportello del frigo, spaventata da quella voce. Prima stavi controllando la quantità della bevanda con la luce dell'elettrodomestico, ma ora che lo avevi chiuso non vedevi più un granché.

Si vedeva solo la sagoma scura di una persona che s'avvicinava a te.

Oddio! Chi è?! Non riconosco la capigliatura... CHI CAZZO E'?!!

In preda ad un attacco di panico, non pensasti ad usare la tua unicità sul tipo, bensì di tirargli il bicchiere che avevi appena riempito addosso.

"HEY! MA CHE--!" fece quello, ma ancora non lo avevi riconosciuto.

Ti sbracciasti fino all'interruttore della luce, stando attenta a non avvicinarti troppo al tizio.

"PEZZO DI MERDA! SEI MORTO!" ringhiò.

"KATSUKI?!" sbarrasti gli occhi.

Il biondo cenere sembrava sul punto di incenerirti con gli occhi.

Realizzasti che si era appena fatto la doccia, per questo i suoi capelli non avevano la solita forma esplosa di sempre.

E tu, da bravo genio qual'eri, gli avevi tirato del succo addosso.

"Oddio... mi dispiace...!" dicesti, prendendo la carta dal ripiano e portandogliela. Lui te la strappò di mano, accartocciandola e tirandola via.

"Dubito quella possa tornarmi utile. Me l'hai letteralmente tirato in faccia, e ora sono bagnato fradicio. Ma grazie, eh." ti spinse via. "E smettila di chiamarmi per nome!"

Tu sbuffasti, prendendo la carta che aveva gettato a terra per asciugare la pozza di succo che si stava formando sotto i suoi piedi, gocciolando anche dai suoi vestiti.

"E stai fermo! Stai bagnando dappertutto!" brontolasti, dandogli uno schiaffetto sulla gamba come si mosse per andare chissà dove. Che poi, oltre ad essere bagnato di succo all'arancia, dai capelli gocciolava anche un po' d'acqua, sebbene fosse diventato impossibile distinguerla dal resto.

"Ah, quindi non posso andare a farmi una seconda doccia perché tu hai fatto casino?" roteò gli occhi il ragazzo, guardandoti dall'alto mentre facevi sì che il liquido arancione venisse assorbito dalla carta.

"Chi è che si fa la doccia a l'una di notte?!"

"Figurati se uscivo con tutti quegli idioti in circolazione! Già è fottutamente irritante ritrovarseli in classe, e ora dover vivere con loro è la peggior merda che potessi immaginare! Almeno ci sei tu che..." il biondo non finì la frase, ma tu smettesti di asciugare il pavimento.

"Che... stavi dicendo?" chiedesti sorpresa. Forse era il sonno, ma credevi di aver sentito davvero quello che ti era parso di sentire.

"...niente." disse lui, dopo un attimo di silenzio.

Stava evitando il tuo sguardo.

Cosa stava per dire?

Lo fissasti per qualche altro momento, alzandoti poi leggermente sulle ginocchia per prendere altra carta da cucina dall'isolotto che separava il resto dalla cucina dalla sala pranzo.

"Dai!"

"Ho detto niente! E che cazzo, continua a pulire!"

"Potresti anche darmi una mano, eh..."

Lui masticò qualche imprecazione levandosi l'asciugamano dal collo, che era diventato arancione.

Lo prese tra le mani e lo strizzò, facendo cadere il succo sul pavimento, e in parte sulla tua testa.

Infinite volte [Bakugo Katsuki x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora