Fu un tonfo sordo proveniente dal piano di sopra a svegliarlo.
Egli poggiò un orecchio sulla ruvida e fredda superficie della parete, riconoscendo il tipico chiasso da lotta.
Non gli erano nuovi quei rumori. Aveva vissuto la sua intera vita con quelli di sottofondo.
Chissà qual'era il problema quella mattina.
Perché era mattina, giusto?
Lanciò un'occhiata alla finestra, privata del vetro e sprangata con assi di legno.
Da qualche fessurina intravedeva le luci dell'alba, dunque doveva essere mattina.
Sollevò leggermente le mani per potersi massaggiare le tempie a causa del mal di testa, facendo tentennare le catene che lo tenevano prigioniero.
Si girò i polsi, osservando le grandi e pesanti manette in piombo che portava.
Erano anche più scomode di quelle che aveva avuto in passato.
Rimase in silenzio, contemplando la lampadina malridotta che dondolava dal soffitto, scossa da quello che stava accadendo di sopra.
"Tomura... Twice... e questo? Spinner? No, macché, non è lui..." mormorò tra sé e sé, cercando di distinguere le voci che attraversavano persino le fondamenta del palazzo.
"Troppo chiasso di prima mattina" sbuffò, rigirandosi pigramente nel misero straccio datogli come coperta.
Magari gli avessero dato anche qualcosa su cui dormire. Il pavimento non era esattamente comodo...
Si era abituato.
Non poteva far altro.
Lamentarsi? Non lo avrebbe portato da nessuna parte comunque.
Non aveva mai conosciuto altri modi di vivere lui.
Si poteva dire che la sua, neanche troppo per dire, non era una vita.
Non stava vivendo.
Tirava avanti, finché non decidevano di ammazzarlo una volta per tutte.
Non c'era neanche modo di farla finita.
Non c'era nulla che potesse fare.
Ogni tanto veniva quel tipo con la pelle rovinata, a parlargli giusto per accrescere l'odio che il bruno provava nei suoi confronti.
Veniva con quell'altra ragazza, Toga.
La prima volta si chiese perché fosse venuto quello.
Lo diceva sempre. Lui era il capo, ed il capo aveva sempre di meglio da fare.
Quindi perché si scomodava tanto da visitare lui?
Cioè, si odiavano.
Ma tanto.
Poi gli venne presentata lei, la bionda.
Gli venne spiegata la situazione, raccontato dei nuovi membri, di te.
Quella volta, se non fosse stato incatenato, avrebbe certamente cercato di strozzare quel bastardo pelle e ossa.
Non che le altre volte non avesse voluto farlo, certo.
E lui, Tomura, si divertiva.
Si divertiva a raccontargli di come sorridevi al finto lui, alla copia fasulla del tanto amato fratellone.
Per quello Hideki veniva tenuto in vita.
Per quello e niente di più.
A Toga serviva solo il suo sangue.
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Infinite volte [Bakugo Katsuki x Reader]
FanfictionEri un po' riluttante all'inizio. Camuffarti da ragazzo era davvero stata la scelta giusta da fare? Pensavi che non sarebbe stato difficile dimenticare le uscite tra amichette, i tuoi lunghi capelli, la sensazione di libertà che ti donava indossare...