Nuovi incontri

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Appena il treno si fermò, presi la mia valigia, scesi ed iniziai ad incamminarmi.
Ero diretto a casa di mia nonna Cristina, ormai vuota da 4 mesi dopo la sua scomparsa.
Dopo un paio di chilometri, arrivai davanti al cancello di casa, presi le chiavi ed entrai. Odorando l'aria, si capiva che quella abitazione era stata chiusa da tempo. Aprii, dunque, le finestre ed andai a buttare la mia valigia in camera, per poi prender un costume da bagno e preparami per andare a mare.
Era una bella giornata: sole, caldo, l'acqua del mare pulita e non troppo fredda, gente che arrivava e posava gli ombrelloni e bambini (fastidiosi) che facevano schiamazzi.
Me ne stavo sdraiato sul mio telo da spiaggia con un cappello poggiato in testa, le cuffie alle orecchie e la canzone "Piccola Stella" di Ultimo a tutto volume. All'improvviso, un getto di sabbia mi arrivò addosso, turbando la mia quiete.
- "Eh che cazzo, chi è che butta la sabbia?!", dissi aprendo gli occhi, trovandomi di fronte un bambino di forse 6-7 anni.
- "Scusa, stavo correndo a prende la palla e per errore ti ho colpito", disse.
- "Ok, ma attenzione", risposi poggiandomi il cappello in faccia pronto a sdraiarmi.
- "Scusa per mio fratello", sentii dire alle mie spalle, da una voce femminile, "Cercherà di stare più attento".
Mi voltai e vidi una ragazza snella, con gli occhi scuri e dei capelli con i dread, una bocca direi nella media ma un po' carnosa, un viso leggermente arrotondato ed un costume da bagno a due pezzi di colore giallo.
- "Fa nulla, tranquilla", dissi guardandola fissa negli occhi.
- "Non capiterà più, promesso", rispose cercando di deviare il mio sguardo e girandosi, per poi sparire dalla mia vista oltre un chiosco situato vicino alla spiaggia.
Mi lasciò stranito quello sguardo, poiché era come se avessi guardato nel vuoto e ci fossi cascato dentro, precipitando verso il centro, senza mai una fine.
Stetti qualche minuto a pensare a quella ragazza, ma poco dopo presi gli occhialini e mi gettai in mare e la rimossi dalla mente.
Arrivata la sera, circa le 7:30, tornai a casa e mi preparai la cena per poi andare a dormire. Nei miei sogni ricomparve quella ragazza e la 'vidi' per tutta la notte.
La mattina seguente, suonata la sveglia, mi alzai pensando alla ragazza.
Mi preparai la colazione, mi vestii per la giornata e mi 'caricai' psicologicamente e fisicamente per portare a termine un solo obiettivo: trovarla.

La ragazza della spiaggia che assomigliava ad una farfalla.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora