Quando riaprì un po' gli occhi, una luce accecante mi si parò davanti, tanto da costringermi a richiuderli ed a lamentarmi: - "Ahh, che fastidio".
- "Piano, cerca di fare con calma", sentì dirmi da una piccola voce.
- "Ma che cazzo...dove sono e che è successo?", chiesi mentre piano piano mi abituavo alla luce.
- "Quando avete affrontato il demone, si è fatta avanti una strega che vi ha messo K.O.", mi spiegò la vocina.
Aperti quasi del tutto gli occhi guardai verso chi parlava con me: era Rose.
- "Polpettina, dov'è Kara?", chiesi agitato.
- "Sta bene, meglio di te direi", ci scherzò sopra lei.
Mi guardai: ero attaccato ad un elettrocardiogramma ed ad una flebo. Mi era stato messo, inoltre, un busto di plastica dura e viti ed avevo un braccio fasciato. In viso, un cerotto che copriva la guancia destra ed una fascia che circumnavigava la testa.
- "Minchia, sembro Darth Vader", dissi ridendo.
- "Hai preso dei bei colpi", disse una ragazza entrando: Kara.
- "Oh, sei viva", dissi cercando di alzarmi, ma mi bloccai perché mi fece male la schiena.
"Ahh, che male", mi lamentai.
- "Ehi, fermo. Così peggiori la situazione. Devi riposare e riprenderti", si preoccupò Kara.
- "Dovevo provare a fare il Macho, altrimenti non potevo far colpo su di te", la presi in giro.
- "Smettila di dire cretinate", rise pure Kara.
- "E chi lo sa se sono cretinate, mmm?", si intromise Rose.
- "Tu stai al tuo posto", la richiamò Kara.
- "Si, si", fece lei andandosene.
- "Scusala, alle volte non sa tenere la lingua a freno", si scusò Kara.
- "Tranquilla", la rassicurai, "Tu come stai piuttosto?"
- "La rigenerazione ha aiutato, mi è rimasta la cicatrice ma sto bene", mi spiegò.
- "Prima di perdere conoscenza, ho visto il demone che ti colpiva. Cosa è capitato?", chiesi curioso.
- "All'ultimo secondo mi sono spostata per non farmi uccidere e per fortuna ho lanciato contro me stessa una magia protettiva che mi ha salvata", mi spiegò.
- "Chi era quella donna?", chiesi ricordando la maga.
- "Non lo so, ma non mi piace. È alleata con il demone e possibilmente l'ha fatto tornare dagli inferi proprio lei", dichiarò.
- "Quanto tempo è passato dallo scontro?", domandai.
- "Tre giorni", fece lei.
- "Tre giorni!?", dissi allarmato.
- "Tranquillo, durante la nostra assenza non vi sono stati attacchi. Ed in caso di necessità, mio fratello e Mikail avrebbero fatto il lavoro per noi", mi rassicurò.
- "Dobbiamo reagire subito", provai ad alzarmi ma altro dolore.
- "Sta fermo ok?", avremo la nostra vendetta appena possibile. E si prese la briga di sistemarmi nel letto.
Eravamo così vicini che ebbi la tentazione di baciarla e mi avvicinai alla sua bocca. Ma non osai andare fino in fondo.
Ci guardammo per un attimo negli occhi e poi lei si alzò ed uscendo mi disse: - "Riprenditi velocemente".
- "Lo farò", promisi.
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La ragazza della spiaggia che assomigliava ad una farfalla.
FantasiaUna storia di avventura e di amicizia (forse) tra una ragazza, che conserva un segreto e un ragazzo che aspira a diventare detective.