Misteri e rivelazioni

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La cercai tutto il giorno, girandomi tutto il paese ed i luoghi dove stavano i giovani: spiaggia, bar, discoteca e sala giochi, ma non la trovai. Era come se fosse scomparsa completamente.
("Pazzesco") - pensai.
Giunta la sera, mi arresi e mi incamminai verso casa, quando all'improvviso vidi uno strano bagliore difronte a me. Pensai fosse una stella, essendo giunta la sera, ma quando quella cosa luminosa mi si avvicinò, iniziai a preoccuparmi. Non scappai. Non lo facevo mai quando si presentava davanti a me qualche cosa che non conoscevo, perché non sapevo se avessi o meno peggiorato la situazione, qualora avessi agito di impulso.
Così diedi la possibilità a quella luce di avvicinarsi tanto da averla a due passi dal viso. Ma appena mi fu vicina, si ritirò e stette immobile davanti a me a qualche metro di distanza come a voler dire: "Seguimi".
La seguii poiché ero troppo curioso dell'accaduto e poiché non temo la morte vi era nel mio animo una preoccupazione in meno.
Questa mi fece camminare per parecchio, forse 30 o 40 minuti. Alla fine, giunsi davanti ad una casa che non avevo notato prima - ed io sono un tipo attento.
Arrivato davanti al portone, la luce scomparve in un 'Puff'. Io, intanto, mi presi la libertà di ispezionare la casa nel suo complesso: era antica, ma non in condizioni fatiscenti da film horror, nascosta agli occhi dei cittadini ma raggiungibile solo con la guida di quella luce e ristrutturata da poco.
("Ma dove stracazzo era 'sta casa, che prima non l'avevo vista?") - pensai.
Improvvisamente, la porta si aprì e comparve una scritta di fuoco che diceva: "Solo colui che è puro di cuore può varcare questa soglia. Colui il quale non pone pregiudizi a ciò che vede e sente. Se avanzerai, verrai giudicato!"
"Verrai giudicato? Ma stiamo vivendo la scena di Manolo quando deve raggiungere gli inferi per parlare con la Müerte, per salvare la sua Maria?" - ci scherzai sopra - "Ma io non ho nessuna Maria da salvare! Ho perso la capacità di amare 10 mesi fa quando finì, a causa della distanza, la mia relazione con la mia, ormai ex, ragazza...e poi non ho la chitarra per suonare".
Così, pensando che era una boiata assurda, mi voltai ed iniziai a percorrere la strada a ritroso.
Un rumore da dietro, però, mi costrinse a voltarmi ed intravidi una figura davanti la finestra che, però, sparì poco dopo.
("Gli horror mi hanno insegnato che se c'è qualcosa di strano nel mondo, bisogna ignorare o si muore"), riflettei, ("Però i fantasy invitano a scoprire nuove realtà"). - "Minchia! E che mi invento ora? Seguo l'esempio horror o fantasy?"
Stetti a pensarci bene per 20 minuti, poi decisi: - "Sti cazzi...se devo morire, lo faccio da esploratore e non da codardo". Così entrai.
Venni immerso in un calore terrificante e le fiamme mi avvolsero, ma non morii. Venni, anzi, gettato in avanti dentro la casa.
- "Ah, a quanto pare son degno" - dissi ridendo - "Chissà che cosa mi aspet...".
Non finii la frase, che le porte si chiusero dietro di me e mi si parò davanti una specie di fantasma.
- "Tu risolverai il lungo mistero di questa città e porterai finalmente ordine e giustizia", disse e poi scomparve.
- "Ma che diamine?!", esclamai, "Così ci si presenta? Con un monologo e addio? Davvero corretto!"
Nemmeno il tempo di capire, che sentii qualcuno tirarmi i pantaloni da sotto.
Abbassai lo sguardo e vidi una bambina  scura, con i capelli ricci e un po' paffuta, come una polpetta, che mi fissava dal basso.
- "E tu chi sei?", chiesi.
- "Io sono Rose, la sorella minore di Kara."
- "E chi sarebbe Kara?", continuai a chiedere.
- "È mia sorella. Tu piuttosto, chi sei straniero?", domandò un ragazzino magro e anch'esso scuro, scendendo da una finestra che non avevo notato quando entrai.
- "Io sono Max. Sono qui perché una luce mi ha condotto in questa dimora. Ma la mia intenzione non era scoprire cose strane, quanto godermi una vacanza in santa pace. E tu sei?"
- "Jonathan", rispose.
- "Bene, grande campione, ora posso sapere chi è Kara e che diamine ci faccio qua e che roba era quella luce?", domandai un po' spazientito.
- "Perdonali per i modi, non riceviamo ospiti di solito", sentii dire dalla scala difronte a me.
Guardai davanti e la vidi. La ragazza che per tutto il giorno mi ero messo a cercare.
- "Tu!", dissi.
- "Io", rispose.
- "Facendo due conti, sei Kara giusto?", aggiunsi.
- "Giusto", mi confermò.
- "Ora posso avere delle spiegazioni?", chiesi.
- "A suo tempo, per ora ristorati e riposati", mi rispose.
- "Uff. Ok.", risposi seccato.
Mi condusse in una sala da pranzo enorme, dove stava un tavolo con una quantità di cibo tale da sfamare un esercito.
Mangiammo in silenzio ed in più mi dovetti subire le occhiate storte da parte del fratello.
Infine, mi accompagnarono in una stanza, che suppongo era dei genitori visto il letto matrimoniale.
- "Puoi stare qui", disse Kara.
- "Mi basta anche un materasso e posso dormire per terra", risposi con fare divertito.
- "L'ospitalità prima di tutto", rispose.
- "Ok, ok. Mi arrendo", conclusi, "A domani e buona notte".
- "A domani", disse e se ne andò.
Entrai nella stanza ed iniziai a prepararmi per la sera.
("Ma in che cosa mi sarò cacciato?), pensai, ("Staremo a vedere"). Spensi la luce e mi addormentai.

La ragazza della spiaggia che assomigliava ad una farfalla.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora