Capitolo 19

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Harry era sdraiato in riva al lago nero a disegnare uno schizzo del Platano Picchiatore, quando gli planò in grembo un aeroplanino azzurro. Il ragazzo sussultò, e, con le mani che tremavano, lo aprì.
"Torre di Astronomia. Stasera, 21 in punto. Stavolta non mi tirerò indietro."
Harry, a quelle parole, sorrise istintivamente e si avviò verso la Sala Grande per la cena.

Mangiò in silenzio, per poi dirigersi al dormitorio a cambiarsi.
Indossò una semplice maglia bordeaux con una striscia dorata sulla base, dei jeans neri strappati sul ginocchio e un paio di vans nere. Si spruzzò il suo consueto profumo di Armani, si pettinò con le mani i capelli, agguantò il mantello dell'invisibilità e si avviò verso la torre.

A ogni passo sentiva l'ansia aumentare, non sapeva se per paura che fosse tutto uno stupido scherzo o se per la speranza che la persona che lo attendeva sopra quelle scale fosse quella che aspettava da tutta la vita.

Salì gradino per gradino, lentamente, finché non arrivò davanti alla porta.
Poggiò la mano destra sulla maniglia e con una leggera pressione la aprì, e si trovò davanti, per la seconda volta, Draco Malfoy.
Iniziarono a crescere dentro di lui emozioni contrastanti. Paura, delusione, gioia, ansia, confusione, dubbio, imbarazzo.
"Malfoy, che cosa.." sputò fuori con voce sprezzante.
"Senti Potter, io.."

Harry alzò lo sguardo, e gli occhi grigi incontrarono quelli verdi.
Harry represse un sorriso nel vedere quanto fosse bello il biondo quella sera.
Indossava una semplice camicia bianca che gli evidenziava i muscoli del petto e degli eleganti pantaloni di cotone, abbinati a delle Adidas bianche.
I capelli dorati erano tirati indietro dal gel per capelli.
Harry si bloccò quando vide lo sguardo del ragazzo. Era quasi.. impaurito.
Ma aveva un luccichio strano che Harry non riusciva a decifrare.

In quel pesante silenzio, Harry capì. Come al solito, l'aveva solo preso in giro.
La rabbia cominciò a montare dentro di lui.
Si avvicinò all'altro, urlando.
"Mi hai solo preso in giro di nuovo!"
Passo.
"Tutte quelle frasi dolci!"
Passo.
"Volevi solo mettermi in imbarazzo, vero?"
Passo.
"E tutti quei flirt, cosa volevano dire? I sussurri, gli sguardi, gli abbracci?"
Passo.
Spuntò un sorriso sul volto di Malfoy, che Harry non riuscì a capire.
"Sei solo uno stronzo!"
Passo. Il sorriso sul volto dell'altro si spense.

E solo quando fu a un palmo del suo naso, ringhiò "Beh, sappi che ci sei riuscito."
"A fare cosa?" Disse l'altro con espressione confusa.
"A farmi cascare nella tua trappola" ringhiò sussurrando Harry.
"Non capisci proprio un cazzo, Potter."
Sussurrò il biondo prima di prendergli il viso fra le mani e annullare la distanza fra i due.

Le loro labbra si scontrarono, e per Harry fu come un sospiro di sollievo.
Come se per tutto quel tempo fosse stato sott'acqua e solo allora avesse preso fiato.
Come se tutta la sua vita di prima, in quel momento, avesse preso una forma.
Come se ora tutto avesse un senso.
Le loro labbra si muovevano dolcemente, come se fossero state create per quello.
Le loro lingue danzavano a un ritmo delicato, alla ricerca della gemella che dopo tempo avevano trovato.
I petti dei due ragazzi, uniti, si alzavano e abbassavano insieme, come se fossero sincronizzati.
Le mani di Draco sul suo collo, le sue sui fianchi dell'altro.
Stare vicini, accarezzarsi la schiena, i capelli, il viso.
Dopo diversi minuti, fu Draco a staccarsi, ma senza allontanare il moro.
I loro nasi si sfioravano, e quando i loro occhi si incontrarono, quando lo smeraldo si mischiò alla tempesta, fu come se il tempo si fosse fermato.
Era giusto.
Era assurdamente giusto.

Un sorriso spuntò sul viso dei due, come se dopo tempo avessero finalmente trovato la felicità.
Si erano trovati, e questo bastava.

Blue Airplanes || DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora