Capitolo 3: La prima cena

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Era arrivata domenica.
Auckley, da giovedi, pensava ancora alla festa sullo yacht e al letto rotto, ridendo ogni volta che ci pensava.
Auckley aveva dormito fino alle 11.
"Arthur?" Chiamò entrando in sala e guardandosi in giro.
Va in cucina per prepararsi il caffè e, guardando dalla finestra, si accorge che c'era qualcuno nella piscina.
Schizzi d'acqua salivano dalla superficie.
Qualcuno ci stava nuotando dentro.
Prende la tazza ed esce in giardino, dirigendosi verso la piscina.
Arthur stava nuotando, facendo avanti e indietro.
Auckley si siede su uno dei lettini, bevendo un sorso di caffè e osservando le braccia di Arthur che uscivano ed entravano nell'acqua.
Arrivato alla fine della vasca, fuoriesce e si appoggia al bordo, passandosi una mano sui capelli.
Si gira verso il lettino, dove Auckley continuava a fissarlo.
"Buongiorno" urlò Auckley sorridendo malizioso e bevendo un sorso.
Arthur ride e rientra dentro l'acqua, apparendo poi al bordo davanti Auckley.
"Buongiorno" rispose lui
Auckley si alza, posa la tazza di caffè sul lettino e va davanti a lui, sedendosi.
"Ti sei fatto una lunga dormita stanotte" disse Arthur, posando il mento sulle braccia appoggiate al bordo.
"Si. Ero stanchissimo. Ieri non mi sono fermato un secondo" disse drizzando la schiena e avvicinandosi di più ad Arthur.
"Ti fai un bagno?" Disse Arthur, spingendo con le braccia ed uscendo dall'acqua, prendendo il telo che stava sul lettino
"Con quale costume?" Chiese Auckley alzandosi con l'aiuto delle mani.
Arthur passa l'asciugamano tra i capelli, sfregandolo per asciugarli, per poi metterselo attorno alla vita.
"Non c'è bisogno del costume"
"Come non c'è bisogno?"
Auckley ci pensa un po', mentre Arthur si ritoglieva l'asciugamano.
"Gia te lo togli? Te lo sei appena..." Auckley non finisce la frase che non si sente più il suolo sotto i piedi.
"ARTHUR" urla Auckley mentre arthur lo prende in braccio e lo porta davanti alla piscina.
"NON CI PROVARE. TI UCCIDO"
Con le gambe e le braccia si dimenava, cercando invano di liberarsi.
"1..."
"No dai, mettimi giù."
"2....."
"ARTHUR"
"3" urla Arthur, buttandolo in piscina.
"Noooo" esclama Auckley tappandosi il naso e cadendo di culo dentro la piscina.
Arthur si butta di testa insieme a lui.

"Ti odio" disse Auckley in bagno, cambiandosi tutti i vestiti "sono zuppo fino alle mutande"
"Almeno sei fresco" rispose Arthur dalla doccia.
"Simpatico" disse Auckley storcendo la bocca, cercando di sistemarsi i capelli.
"Perché non ti fai una doccia?" Chiese Arthur guardando da fuori il box doccia
"Puzzo?" Chiese Auckley.
"No, solo che...."
Arthur e Auckley si guardano dallo specchio.
Arthur si morde il labbro e sorride malizioso.
Auckley rotea gli occhi, ricambiando il sorriso.
Si leva tutti i vestiti ed entra in doccia insieme ad Arthur.
"Benvenuto" disse facendolo entrare e tirandolo a sè, cominciando a baciarlo lentamente.
"È l'ora di pulirsi" Arthur gli mette dello shampoo sui capelli, cominciando a massaggiarli.
"Parli come mia madre quando ero piccolo"
Rispose auckley mentre l'acqua andava sui capelli appena insaponati.
Dopo, Arthur prende una spugna e ci mette il bagnoschiuma, cominciando a massaggiare il petto e l'addome di Auckley.
"Ora ci facciamo un bel bagnetto. Così, lo sporco cattivone se ne va"
Arthur fa girare su sè stesso Auckley, cominciando a massaggiare con la spugna anche la schiena
"Tua madre?" Chiese Arthur
"Si, si chiama Natalia e lavora al "Good Times". Ecco perché io lavoro lì da quando sono piccolo. Non sapevamo dove andarcene, quindi è rimasta sempre lì"
Arthur smette per un momento di massaggiare.
"Natalia è sua madre? Non aveva abortito? O forse è figlio di un altro uomo" mille furono le domande che cominciarono a frullare nella testa di Arthur.
Dopo essersi fermato qualche secondo, ricomincia a massaggiare, scuotendo la testa e cercando di togliersi tutti quei pensieri.
"Quanti anni hai detto che hai?" Chiese Arthur.
"21, non ti ricordi?" Disse confuso Auckley.
"Si si, solo che....non mi ricordavo se era 21 o 22"
"21. Ci portiamo 20 anni di differenza lo so..." disse Auckley ridendo "ma a me non mi interessa. A te?" Chiese girandosi un po' con la testa.
Arthur lo guarda, rimanendo serio.
"Neanche a me interessa" rispose.
"Sei strano. Va tutto bene?" Chiese Auckley girandosi e prendendo la spugna dalla mano di Arthur, cominciando a massaggiargli il petto.
Quest'ultimo fissa un punto non preciso della doccia, non rispondendo agli sguardi di Auckley.
"Tutto bene?" Chiese Auckley smettendo di massaggiargli il petto.
Arthur non risponde.
"Arthur?" Auckley sventola una mano davanti al viso, riportandolo alla realta.
"Mh..." grugnì Arthur guardandolo.
"Tutto ok?"
"Si. Perché?"
"Ti eri incantato" rispose ricominciando a massaggiare.
Passa poi all'addome, massaggiando lentamente e mettendoci un po' di pressione.
Gli addominali si contraevano quando la spugna passava su di essi.
Auckley passa alle braccia, per poi far girare Arthur, passando per la schiena.
Si rigira e riprende la spugna.
"Ci siamo dimenticati le gambe" disse Arthur sorridendo malizioso.
"Giusto" rispose Auckley mordendosi un labbro
Arthur si inginocchia e comincia a massaggiare le sue due gambe, per poi passare al bacino.
Solo che, quello che lo tocca non era la spugna.
"Oh dio" esclamò Auckley poggiando una mano al muro e alzando la testa al cielo, chiudendo gli occhi e mordendosi un labbro.
Auckley mette la mano libera tra i capelli di Arthur.
"Non finiamo subito però" disse Auckley ridendo, sentendosi arrivare alla fine.
Arthur si alza e passa la spugna ad Auckley
"Tocca a te".
"Con piacere" rispose Auckley mordendosi un labbro e sorridendo malizioso.
Si inginocchia e massaggia le gambe allenate di Arthur, soffermandosi ai polpacci e appoggiandosi ad essi.
Gemiti di piacere cominciano ad uscire dalla bocca di Arthur, che si poggia con la schiena al muro.
"Wow" esclama accarezzandogli i capelli bagnati.
Arthur fa alzare Auckley, prendendolo e cominciando a baciarlo, poggiandolo poi al muro e girandolo, con il suo fondoschiena verso Arthur.
"Lo vuoi fare senza?" Chiese Auckley.
"E chi lo dice che lo facciamo senza?" Rispose arthur prendendo un condom da uno scaffale della doccia, dove c'erano le bottiglie di shampoo.
"Li tieni anche nella doccia?" Disse Auckley ridendo.
"Non si sa mai. Per ogni evenienza"
Arthur apre la busta e la butta per terra.
L'acqua trascina la bustina vuota fino allo scarico, coperto da un coperchio con dei buchi, in modo da far passare solo l'acqua.
Arthur lo sfila e entra a sorpresa dentro Auckley, facendolo gemere.
Mette le braccia al muro, ai lati di Auckley, e spingendo.
Si avvicina a lui, mordendogli un lobo dell'orecchio e massaggiando la sua erezione.
I gemiti di Auckley aumentano sempre di più.
"Arthur..." sussurra Auckley.

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