Capitolo 10: Rivelazioni

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Il campanello di casa stava suonando. Dopo un po', chi era alla porta smise di suonare e il telefono di Dimitri cominciò a suonare. Dimitri si sveglia di soprassalto strofinandosi gli occhi con la mano sinistra, mentre con la destra stringeva il braccio di Auckley. Dimitri lo guarda, girandosi poi verso il telefono, cercando di prenderlo senza far svegliare Auckley. Il numero che aveva chiamato non era segnato sulla sua rubrica. Con una voce un po' assonnata, risponde.
"Pronto?" Disse a bassa voce.
"Lei è Dimitri Allen?"
"Si, lei chi è?"
"Il fattorino. Ho due pizze ordinate a suo nome. Ho suonato parecchie volte ma non c'è nessuno in casa"
Dimitri sbaraglia gli occhi. Erano così presi che avevano scordato la pizza ordinata.
"Ah si, mi scusi, ero un attimo in bagno, arrivo subito" chiude la telefonata e, delicatamente, appoggia Auckley sul letto, alzandosi.
Si mette una maglia e i boxer e va alla porta.
La apre, prende la pizza e da i soldi al fattorino.
"Il resto lo prenda come mancia" disse Dimitri.
"Buona serata" rispose il fattorino squadrandolo.
Dimitri, con il piede, chiude la porta cercando di non sbatterla. Posa la pizza in cucina e si dirige in camera, appoggiandosi alla porta e vedendo Auckley dormire. Lo trovava molto tenero. Piano piano si avvicina verso il suo lato, sedendosi affianco a lui e accarezzandolo in viso. Auckley , sentendo il suo tocco, inizia a muoversi e a strusciarsi sulla mano di Dimitri. Lentamente, apre gli occhi guardando Dimitri sorridere.
"Ben svegliato, è arrivata la pizza. Hai fame?" Chiese continuando ad accarezzarlo.
"Molta fame" rispose alzandosi con il busto sorridendo. Dimitri si piega su di lui e lo bacia. Auckley ricambia, mettendogli le mani sulle guance.
"Andiamo in cucina a mangiare dai" disse Dimitri alzandosi "vado a preparare il tavolo, tu rivestiti...oppure rimani nudo" uscì dalla camera facendo un sorrisetto malizioso.
"Quanto sei stupido" rispose Auckley alzandosi e ridendo.
I suoi vestiti erano a terra e non voleva rimetterli. Senza fare rumore, apre l'armadio di Dimitri.
Aprì una delle ante dove all'interno c'erano molte camicie e magliette; aprì l'altra e trovò felpe e pantaloni. Iniziò a guardare tutte le felpe e scegliendone una di colore azzurro con un logo in alto a sinistra. Appena messa la felpa, esce dalla camera e si dirige in cucina. Dimitri lo guarda uscire con una delle sue felpe.
"Ti sta un po' larga" disse ridendo appena lo vide.
In effetti, la sua felpa gli stava due volte più larga e aveva dovuto accorciare un po' le maniche per farsela andare bene.
"Mi piace di più infatti" rispose Auckley sedendosi.
Le pizze erano già aperte sul tavolo e tutti e due cominciano a mangiare.
In sottofondo, Dimitri aveva inserito della musica.
"Di che vuoi parlare?" Chiese Dimitri addentando un pezzo di pizza.
"Di cosa vogliamo parlare?"
"Non so, di quello che vuoi tu" continuò Dimitri "parlami un po' di te, se ti va ovviamente"
"Quello che dovevi sapere su di me" rispose Auckley masticando un po' di pizza "te l'ho già detto...e preferisco non andare oltre"
"Certo certo" disse Dimitri alzando le mani "non voglio obbligarti a parlare di qualcosa di cui non vuoi parlare"
"Bene" rispose l'altro mordendosi il labbro e guardandolo, mentre addentava un altro pezzo di pizza.
Si sente un telefono vibrare. A uno dei era arrivato un messaggio sul telefono.
"È il mio" disse Auckley alzando il collo verso il tavolino della sala, dove appoggiato sopra c'era il suo telefono.
Appena preso, lo apre e legge il messaggio che gli era appena arrivato: "non so tu dove sia, ma spero che non ti sia capitato nulla"
Era da parte di Arthur.
"Chi è?" Chiese Dimitri bevendo un sorso di birra appena presa dal frigo.
"Arthur"
"Potevi preoccuparti prima di come stavo" rispose Auckley bloccando poi il telefono.
Si risedette a tavola, mettendo il telefono di fianco al cartone della pizza, riprendendo a mangiare.
"Invece" disse Auckley guardando Dimitri negli occhi, i loro sguardi si fondono "tu cosa fai nella vita?"
"Sono il co-proprietario di un'azienda molto importante, la Kinta" rispose Dimitri.
"Arthur una volta ne ha parlato" disse Auckley "ha parlato di molte cose, ma questa me la ricordo. Ne parla sempre molto bene, soprattutto perché i proprietari sono degli uomini d'affari molto importanti e in gamba"
"Sono lusingato dalle parole di Brookeman" rispose sorridendo Dimitri sorseggiando la birra "credo che lui sia la persona più fortunata al mondo"
"Perché?"
"Scherzi" rispose Dimitri posando la bottiglia di birra sul tavolo "quel fottuto bastardo ha un intero casinò con appartamenti e attici annessi. È uno degli uomini più ricchi di San Francisco, anzi forse del West America. Per poco non riuscivo ad avere io il posto cazzo"
"È molto ambito" disse Auckley.
"Forse uno dei più ambiti della città e della California" rispose Dimitri "anche se porta rogne avere a che fare con quel posto"
"Perché?"
"Beh..." Dimitri mette i gomiti sul tavolo "non voglio spaventarti, ma voglio solo raccontarti le cose come stanno. Hai il diritto di sapere a cosa vai incontro quando frequenti persone del genere. So che sei nuovo nel mondo, diciamo. Hai vissuto sempre in quel posto del cazzo ed è normale non essere cosciente di alcune cose".
Dimitri si alza e va a prendere il suo computer.
Mentre è in piedi, lo apre e comincia a battere tasti sulla tastiera. Muove il dito sul touchpad finche non trova ciò che voleva trovare e lo posò sul tavolo.
"Guarda" disse Dimitri indicando ad Auckley una foto. In essa, si vede Arthur che stringe la mano ad un uomo robusto, il quale affianco a due uomini altrettanto grossi, che sembrano essere le sue guardie del corpo.
La foto è stata scattata da dentro il casinò, qualcuno è riuscito a scattare una foto all'ufficio di Arthur e sembra che questa persona sapeva già che cosa stesse succedendo all'interno del suo ufficio.
"Chi è quell'uomo grasso?" Chiese Auckley indicandolo con il dito.
"Diciamo che..." rispose Dimitri avvicinandosi dietro di lui "si tratta di uno dei maggiori criminali della città"
"E perché si stanno stringendo la mano?" Chiese Auckley con tono quasi innocente.
Dimitri trovava tenero il fatto che Auckley trovasse tutto ciò che succedeva intorno a lui poco ovvio. Non era molto perspicace in questi casi e lo compativa.
"Si pensa che Arthur sia in un giro losco con alcuni criminali della zona" rispose Dimitri scorrendo altre foto, dove si vedeva sempre Arthur insieme all'uomo grasso. "Questo per esempio si chiama Don Scaletta, quelli dietro sono i suoi uomini" disse indicando gli uomini dietro di lui.
"Queste foto ce le hai solo tu?" Chiese Auckley.
"Diciamo di si" rispose Dimitri "in pochi le hanno personalmente, altri ne conoscono solo l'esistenza"
"Quindi è per questo che Arthur ha cercato di tenermi lontano dal Casinò dopo un po' di tempo che ci sono stato" disse Auckley alzandosi dalla sedia, avendo una specie di illuminazione "aveva paura che mi succedesse qualcosa"
"Sicuramente è questo il motivo" rispose Dimitri andandogli dietro.
Auckley si gira verso di lui.
"E dimmi...quali sono i benefici di questa specie di "accordo" che hanno stipulato?" Chiese Auckley incrociando le braccia al petto.
"Non si sa quale sia il significato di quella stretta di mano in realtà" rispose Dimitri "si pensa sicuramente ad un accordo, ma i termini sono a noi sconosciuti".
Auckley va sul divano e si siede, guardando nel vuoto.
"Dimitri, mi stai dicendo questo per allontanarmi da lui?" Chiese Auckley guardandolo mentre si siedeva affianco a lui.
"No, non ho bisogno di queste strategie" rispose Dimitri.
"E allora perché me le hai fatte vedere?"
"Per darti un'idea di che cosa potresti trovarti davanti un giorno se continuerai a stare con quello" rispose Dimitri.
Auckley si rigira in avanti, fissando un punto fisso sul tavolino in vetro del salotto. Si gratta la fronte con la mano, ragionando su tutto quello che gli aveva detto Dimitri.
"Se Arthur cercherà di discutere con me" disse Auckley "credi che debba dargli la possibilità di spiegarsi, dopo tutti i mesi in cui io ho cercato un confronto?"
"Dopo tutto questo tempo, riuscire ad avere un dialogo credo che tu debba prenderla come una vittoria" rispose Dimitri "se fossi in te sentirei almeno ciò che ha da dire"
"Va bene, lo farò" disse in modo determinato Auckley "e voglio anche spiegazioni per tante altre cose"
"Non devi nominare assolutamente ciò che ti ho detto" disse subito Dimitri accorgendosi dove voleva andare a parare Auckley "sono delle informazioni top secret che non devono trapelare in nessuna maniera e il diretto interessato non deve esserne assolutamente al corrente"
"Va bene, scusa. Solo che sono un po' nervoso" rispose Auckley.
"Tranquillo" disse Dimitri mettendogli una mano sul mento e guardandolo negli occhi.
Le loro facce si avvicinano finché le labbra non si toccano e si baciano.
Auckley si mette sopra di Dimitri, mettendogli le mani sulle guance e baciandolo sempre più in modo passionale.
Dopo un po', i due si staccano per riprendere fiato.
"Che ne dici, finiamo di cenare e andiamo a letto?" Chiese Dimitri guardandolo dal basso.
"D'accordo" rispose Auckley ricominciando a baciarlo

Life is a Casinò (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora