Capitolo 9: High and Low parte 2

543 25 2
                                    

Auckley entrò dentro il bar. La musica era ad altissimo volume e la pista da ballo era piena di ragazzi ubriachi che ballavano e parecchi di loro si strusciavano tra loro, alcuni addirittura con le bottiglie di champagne in mano. Nei tavoli, tanta gente apriva bottiglie di alcol costosissimo.
"Sono finito in un gay bar per ricchi" pensò Auckley "dopo aver conosciuto Arthur e lavorato al casinò, sembra quasi che li attiro"
Lo sguardo di Auckley va direttamente al bancone del bar, dove un uomo con un bicchiere in mano guardava verso la pista da ballo, mentre sorseggiava la bevanda nel bicchiere. Aveva un viso familiare. L'uomo si gira verso Auckley, incrociando il suo sguardo. Le luci del bar si riflettevano sul suo viso, finendogli anche negli occhi accecandolo. Non sa se aveva visto bene, ma quell'uomo gli sorrise. Ci pensò per un po' e poi scoprì chi era.
"Dimitri!"
Auckley si dirige al bancone, ricambiando il sorriso di Dimitri.
"Da quanto tempo" urlò Dimitri posando il bicchiere sul bancone.
Stando seduto, arrivava giusto all'altezza di Auckley.
"Già, dalla festa sullo yacht" rispose Auckley avvicinandosi a Dimitri per farsi sentire meglio.
Dimitri si avvicina ad auckley. Quest'ultimo pensava che doveva dirgli qualcosa, invece Dimitri gli diede un bacio sulla guancia, scatenando il rossore e l'imbarazzo di Auckley.
"Non sei con Brookeman?" Chiese Dimitri sorridendo.
"No...abbiamo avuto un..." Auckley non sapeva come chiamarlo "piccolo problema di copia. Cioè, in realtà abbiamo tutt'ora un problema di coppia"
"E lo superi andando in un bar gay?" Chiese Dimitri ridendo.
"Volevo solo passare un po' il tempo" rispose Auckley.
"Sai, chi viene qua cerca di passare il tempo in modi fantasiosi" disse Dimitri avvicinando Auckley a sè mettendogli le mani sui fianchi "e sai a cosa mi riferisco"
Auckley si sentiva avvampare. Si trovava a pochi centimetri dal viso di Dimitri.
Tutti i mesi in cui venne ignorato da Arthur gli passarono davanti. Sentiva una rabbia interiore che gli diceva di baciare Dimitri per ripicca, come modo per sfogare la sua rabbia interiore.
Auckley mette le mani sulle guance di Dimitri, guardandolo negli occhi qualche secondo per poi fiondarsi sulle sue labbra. Prima di riuscire ad approfondire il bacio, Dimitri si stacca per dirgli nell'orecchio: "ti porto nel mio attico".
"Va bene" rispose all'orecchio Auckley, uscendo insieme a Dimitri dal locale "però c'è un uomo di Arthur fuori dal locale"
"Conosco un'altra uscita, vieni" rispose prendendo a braccetto Auckley e uscendo dalla porta sul retro, dove di fronte c'era un parcheggio. Dimitri apre la sua macchina con le chiavi e apre la portiera ad Auckley, facendolo entrare e chiudendo la portiera. Appena entrato, Auckley si guarda intorno, mentre Dimitri entra e accende la macchina, uscendo dal parcheggio.

Arthur aveva deciso di farsi un bagno. Aveva finito di piangere da poco e, mentre riempiva la vasca con l'acqua calda e i sali da bagno, controllava il cellulare nel caso ricevesse qualche chiamata dalla guardia che aveva accompagnato Auckley. Aveva inserito nelle casse la sua playlist per il relax, cercando di distogliere la sua mente da tutto, staccando il cervello e non pensando a niente: né al lavoro; né al casinò; né a Natalia; né ad Auckley. Mentre guardava il soffitto e in sottofondo la musica usciva dalle casse, venne in mente un'idea ad Arthur. Stava cercando di ricordare il nome dell'ospedale dove avesse fatto il test.
"Il San Dormunt" disse a bassa voce Arthur, mettendosi seduto sulla vasca, prendendo il telefono e controllando se era l'ospedale in cui era stato.
"Si, è questo" disse guardando le foto dell'interno dell'ospedale.
Andò sulla rubrica del suo telefono, cercando il numero di Gordy, il ragazzo che l'aveva aiutato per fare il test di paternità.
Arthur cercava di aggrapparsi ad ogni cosa per riuscire a smentire il fatto che Auckley sia suo figlio.
Controllò l'orario, per vedere se non fosse troppo tardi e poi lo chiamò.
Gordy aveva il turno di notte in ospedale. Mentre guardava i social sul telefono, cercando di ammazzare il tempo e dando qualche occhiata anche al monitor dove c'erano gli ECG dei pazienti. Gli squilla il telefono e appare un numero sconosciuto sul telefono. Gordy legge il numero, alzando gli occhi al cielo, avendo paura sia qualche ragazzo di cui aveva cancellato il contatto. Dopo aver fatto squillare per qualche secondo il telefono, decide di rispondere.
"Pronto?" Disse Gordy distendendosi ancora di più sulla sedia.
"Ciao Gordy, sono Arthur"
Gordy sbaraglia gli occhi sentendo quel nome, mettendosi dritto sulla sedia.
"Ciao Arthur, come posso aiutarti?"
"Domani possiamo vederci?" Chiese Arthur, rendendo confuso Gordy. "Domani ti spiego tutto"
"Va bene" rispose Gordy.
"Fantastico, ci vediamo al Seven Hearts la mattina. Dalle 9 starò lì. Dici che hai un incontro nel mio ufficio con me. Buonanotte"
Non gli diede neanche il tempo di rispondere che Arthur aveva già attaccato.
Gordy appoggiò il telefono sulla scrivania, pensando a quello che potrebbe dirgli domani. Non pensò al fatto che voleva di nuovo scopare, ma che fosse successo qualcosa con quel famoso test di paternità. "Avrà avuto un figlio indesiderato?" Si chiese.

Life is a Casinò (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora