Capitolo 12: He knows

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Gordy arrivò a casa di Arthur per le 9. Si era preparato da cima a fondo (con "a fondo" ci si riferisce a proprio qualsiasi fondo) per lui.
"Devo ricordarmi che sono fidanzato, ma se la cosa sfugge di mano" pensò Gordy "almeno sono preparato. Sono un gran bastardo"Una delle guardie di Arthur era arrivata a casa sua e l'aveva portato fino alla villa Brookeman. L'enorme cancello della villa di Arthur l'aveva sempre affascinato, forse perché era una prova di quanti soldi avesse quell'uomo, che era uno degli uomini più ricchi di San Francisco e di tutta l'America. La macchina della guardia si ferma davanti l'ingresso, è la figura di Arthur nell'ingresso dà il benvenuto all'ospite speciale della serata.
"Prego entra" disse Arthur facendo entrare Gordy e congedando la guardia.
Tutti e due si siedono nel divano del salotto che aveva la vista sulla città.
Gordy si guarda intorno un po' spaesato, perdendosi nell'immensità di quell'abitazione che lo aveva sempre affascinato e si morde anche un po' il labbro ricordando tutte le cose che avevano fatto in quella sala.
"Scusa l'attesa" disse Arthur sedendosi e appoggiando una bottiglia di vino sul tavolino di vetro davanti il divano e poggiando accanto ad essa un apribottiglie. "Per questa sera speciale ho scelto un vino speciale"
Prende il vino in mano insieme all'apribottiglie. Gordy osserva ogni suo movimento, massaggiandosi le gambe con le mani. Arthur indossava una maglia nera a maniche corte abbastanza aderente. Le vene sulle sue braccia e il suo fisico erano in bella mostra; indossava dei pantaloncini e delle ciabatte. Gordy ingoia un groppo che gli si era formato in gola, ricordando il fatto che avesse un ragazzo e che non poteva avere certi pensieri.
"Questo vino speciale è il Chateau Lafite del 1787, il suo costo credo sia superfluo da dire" disse stappando la bottiglia e versando il vino nei due calici che erano già presenti sul tavolino al loro arrivo.
"Non fare complimenti e assaggialo" continuò Arthur porgendo il bicchiere a Gordy.
Gordy rannicchia le sue gambe sul divano, toccando con le ginocchia il petto di Arthur. Gordy si morde un labbro mentre guardava il vino all'interno del calice. Non era mai stato un amante del vino, ma si trattava di un'occasione speciale e quindi, dopo che Arthur prese anche lui il calice in mano, fecero un brindisi e bevvero un sorso. Gordy fece una faccia un po' schifata da quanto era forte quel vino rosso, mentre Arthur ebbe una faccia soddisfatta.
"Buonissimo" disse posando sul tavolino il calice e mettendo la sua mano destra sul ginocchio di Gordy che toccava il suo petto "non a caso costa più di 100.000$"
Gordy non trattenne uno sguardo scioccato, anche se sapeva quanti soldi avesse.
"Sai perché ti ho chiamato qui?" Chiese Arthur alzandosi.
Gordy lo guarda dal basso, in tutto il suo splendore, ma non lo splendore della ricchezza, ma lo splendore di Arthur e di quanto fosse bello. In sottofondo si sentiva "I'm on fire" di AWOLNATION, una delle canzoni preferite di Gordy. Arthur sapeva quanto lui adorasse quella versione della canzone di Springsteen, l'avevano usata molte volte quando tempo fa erano scopamici, rendeva i loro amplessi un po' romantici.
"In realtà no" rispose Gordy alzandosi e mettendosi davanti Arthur, che lo guardava dall'alto data la loro differenza di altezza.
"Volevo parlare con te di alcune cose" disse Arthur accarezzando il collo di Gordy e provocando in essi brividi "ma adesso che ci troviamo faccia a faccia, sento che parlare sia l'ultima cosa che vorrei fare in questo momento"
"E come mai?"chiese Gordy, avvicinandosi sempre di più ad Arthur
"Perche..." rispose Arthur" è da molto tempo che sono in astinenza"
"Sei da solo in casa?" chiese Gordy; essi pensava continuamente alla strana donna che era arrivata in ospedale quel giorno, e alla falsificazione del test di compatibilità tra Arthur e una persona sconosciuta che presumibilmente è suo figlio.
"Si, con chi dovrei essere sennò" Arthur mette le mani alla sua maglia e se la sfila, lanciandola e rimanendo a petto nudo. Il cuore di Gordy comincia a battere più forte, la sua temperatura corporea comincia a salire, la vista di quel fisico stava rendendo difficile il non tradire il suo ragazzo.
"Puoi toccare se vuoi" disse Arthur "sono tutto tuo stasera"
Gordy spalanca gli occhi sentendo quelle parole. È come se la sua mano si muovesse da sola e va direttamente sul petto di Arthur, palpandogli il pettorale destro e mettendo l'altra mano sull'altro pettorale. Arthur prende la testa di Gordy e lo bacia, violando quello che era il suo fidanzamento e etichettandolo come il traditore e l'adultero. Gordy mette una mano sul cazzo di Arthur, sentendolo duro comincia a massaggiarlo, provocando dei sospiri in Arthur mentre lo baciava.
"Sei sicuro di volerlo?" Chiese Arthur.
"Si ti prego" rispose Gordy.
Arthur lo spinge sul divano e si insinua tra le sue gambe, cominciando a baciarlo.
"Mi sei mancato Art" disse Gordy, stringendo le sue gambe intorno alla vita di Arthur.
Arthur comincia a sussurrare nell'orecchio di Gordy qualcosa.
All'inizio Gordy non capisce.
"Che hai detto?" Chiese Gordy tra i gemiti.
"Perché mi hai fatto questo, Gordy?" Ripetè Arthur.
Gordy sbaraglia gli occhi; nella sua mente, la figura di quella donna gli appare chiara nella mente, i documenti, quel foglio scritto, la foto di arthur, la richiesta di falsificazione, i soldi. I sensi di colpa cominciano a mordergli lo stomaco.

Life is a Casinò (boyxboy)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora