Annalisa Raiola.«Apri la porta» dico esausta, appoggiandomi con la schiena al muro. Il sole è finalmente calato. Posso lasciare questa maledetta fortezza senza problemi, ma purtroppo non da sola.
«So che sei lì dentro. Ti hanno visto, Demetri. Esci fuori» dico, guardandomi le unghie. Con il trambusto di ieri, il mio smalto si è rovinato quasi del tutto. Cosa mi aspettavo, di guardare in faccia la morte e sembrare una principessa?
Dopo svariati tentativi di farlo uscire dalla sua camera, la porta si apre e Demetri compare al mio fianco. I suoi occhi sono sorprendentemente brillanti e l'angolo della sua bocca è macchiato di rosso. Ha bevuto del sangue.
«Perdonami, ragazzina, ma stavo cercando di calmare la mia sete. Non posso scortarti in giro per il mondo con l'irrefrenabile voglia di squarciarti la gola» mi risponde tranquillamente il vampiro, come se nulla fosse. Schifata, mi comincio ad incamminare verso l'ascensore e lui mi segue senza battere ciglio.
«Hai la bocca sporca» gli faccio notare.
«Vuoi pulirmela tu?» mi risponde ironicamente lui, tirando fuori dal taschino dalla sua giacca un fazzoletto nero. Una D rossa spicca all'angolo del pezzetto di stoffa e ,alzando gli occhi al cielo, gli dico «Wow... Sei così snob da possedere anche un fazzoletto personalizzato».
Lui chiama l'ascensore e si tampona l'angolo della bocca per pulirsi dal sangue che lo ricopriva «Questo fazzoletto è speciale».
«È magico? Sai, ormai non mi stupisco più di niente» replico io, inarcando un sopracciglio.
Il vampiro si irrigidisce e non alza lo sguardo dal pavimento. Forse ho toccato un tasto dolente?«È stato magico in passato» mi risponde apaticamente, non appena le porte metalliche dell'ascensore si spalancano.
Non perdendo altro tempo, entro nel vano e lui mi segue, pigiando il pulsante che porta al piano superiore. Per quanto sia curiosa di scoprire qualcosa sul quel misterioso fazzoletto, al momento devo elebarore una mappa mentale perfetta. Uscita da questo palazzo, dovrò fare i conti con la realtà.
Degludendo a fatica per l'ansia, chiudo gli occhi per qualche istante e faccio ciò che mi ha sempre aiutata a calmarmi nei momenti di panico : mi chiudo a riccio. Devo autoconvincermi che tutto andrà bene, anche se sono finita nel labirinto del Minotauro. Per ogni problema c'è sempre una soluzione. Niente è impossibile, soprattutto per una come me che ha giocato una lunga e ardua partita a scacchi contro la morte. Farmi abbattere dall'ennesimo inconveniente che si presenta al mio cospetto non rientra nei miei piani.Uno schioccare di dita innanzi al mio volto, mi fa sussultare e con terrore apro di scatto gli occhi. Demetri, visibilmente annoiato, si trova a pochi centimetri dal mio volto, la sua mano ancora innalzata verso di me.
«Cosa ti è preso adesso? Pratichi meditazione dentro gli ascensori?» mi domanda inarcando entrambe le sopracciglia.
Alzo gli occhi al cielo e lo sorpasso con indifferenza, uscendo fuori da questa gabbia metallica nella quale è diffusa musica lirica ad ogni ora del giorno.
«Hai un posto dove andare almeno?» mi domanda poi il vampiro affiancandomisi e scortandomi verso l'uscita. Si sta davvero preoccupando per me? Sono commossa.
«Ho prenotato un albergo prima di essere rapita da voi... E poi, se anche non lo avessi avuto, ci sarebbe sempre la casa che ho ereditato» gli rispondo, alzando le spalle. Certo, impiegherei ore a pulire vista la polvere accumulatasi in ogni dove, ma potrei comunque pernottare a casa mia.
Il vampiro annuisce e spalanca le porte della reggia dei Volturi, permettendomi finalmente di assaporare il sapore della libertà.
STAI LEGGENDO
L'apologia del male
FanfictionBenvenuti a Volterra, dove la morte portò alla creazione di un mostro spietato e ad una serie di incoffessabili segreti che muovevano i fili di una storia fin troppo complicata dalla sua origine. Il male viene sempre per nuocere? Esiste un modo per...