Rose rosse e passione.Volterra, 30 giugno 1996.
Caro diario,
finalmente è tornato. Regalo più bello, per il giorno del mio compleanno, non poteva farmelo nessun'altro. La sua presenza per me è tutto. È come se un pezzo di me fosse ritornato a posto dopo lunghi giorni di un peregrinare spaesato, ramingo, per la città.
È dolce pensare che il suo chiodo fisso durante il suo viaggio di ritorno a casa sia stata io. Sono davvero così importante per lui?
Mi è venuto a prendere alle 21:30 e mi ha portata a passeggiare nei boschi. È inutile dire che baciarci è stata la nostra principale attività. Ma tra noi non c'è solo attrazione fisica. Le nostre anime sono compatibili.
Abbiamo parlato a lungo questa sera. Starei ad ascoltarlo per ore ed ore senza mai stancarmi. Abbracciarlo, respirare il suo profumo e guardare i suoi magnifici occhi è stato come rinascere. Mi ha regalato un mazzo di rose rosse promettendomi che me le regalerà per sempre, ogni giorno della sua vita. È un uomo romantico. Non penso di essere in grado di sopravvivere senza di lui.
Le sorprese non sono finite, però. Mi consegnato una scatola nera di velluto proibendomi tassativamente di aprirla.
"Non è nè il momento adatto, nè il luogo giusto per farlo", mi ha detto. Ma sono così curiosa di sapere cosa c'è in quella scatola. Vorrei aprirla, ma non intendo infrangere la promessa che gli ho fatto.
Caro diaro, forse di questo magnifico uomo ne sentirai parlare molto a lungo.
Domani, comunque, dovrei andare ad una festa. Gli ho chiesto di accompagnarmi, ma non è un tipo che ama essere al centro dell'attenzione.
Me ne farò una ragione. Per adesso, ti amo da impazzire cavaliere del mio cuore.Sorridendo per le belle parole spese da mia madre per parlare del suo amore incondizionato verso mio padre, chiudo il diario e mi alzo dal letto per andarlo a riporre nel cassetto della mia scrivania, ma un rumore di carta che striscia sul pavimento mi fa abbassare lo sguardo verso il basso. Effettivamente, accanto ai miei piedi staglia una busta di carta logorata dal tempo. Che sia caduta dal diario? Come ho fatto a non notarla prima? Incuriosita la raccolgo e noto che non c'è nessuna indicazione sul destinatario della lettera nè dell'autore, ma se stava nel diario era di certo indirizzata a mia madre.
Dovrei leggerla ora? È il momento giusto per farlo? Magari l'ha scritta mio padre. Magari posso iniziare a tracciare un suo profilo.
Schiarendomi la voce, decido di aprire la busta e con mani tremanti cerco di distendere il pezzo di carta che ho in mano sulla superficie di legno della scrivania. La prima cosa che mi balza all'occhio è la calligrafia. È così elegante, precisa, sembra quella di Demetri. Ma è assurdo anche solo pensare che sia la sua. Sono troppo suggestionabile.Spero di riuscire a trasmetterti almeno un quarto dell'amore che provo per te. Quando aprirai quella scatola, quando sarai convinta di volere compiere quel passo, non importa tra quanti anni, io ti sarò lì con e per te ad aspettarti. Spero che tu lo sappia, amore.
Aspettarti sarà un piacere. Ti aspetterò sempre. Per sempre. Ti amo, Ann. Ti amo immensamente. Non dimenticarlo mai, cara. Non farlo. Scolpiscimi sul tuo cuore, portami sempre con te.
L'eternità ci aspetta.
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L'apologia del male
FanfictionBenvenuti a Volterra, dove la morte portò alla creazione di un mostro spietato e ad una serie di incoffessabili segreti che muovevano i fili di una storia fin troppo complicata dalla sua origine. Il male viene sempre per nuocere? Esiste un modo per...