Dov'è finita la tua superbia?«Non ce n'era bisogno... Sto bene adesso» mormoro con un fil di voce, riservando un'occhiata di gratitudine al vampiro.
Lui inarca un sopracciglio e appoggia la tazza di camomilla rovente che mi ha preparato sul comodino. Si sta comportando di nuovo come un galantuomo. Sono questi i momenti che mi fanno sentire bene, ma che allo stesso tempo mi mandano in crisi.
«Sei pallida quasi quanto un vampiro. Complimenti» scherza lui per tirarmi probabilmente un po' su il morale. Demetri è provato, si vede che non ha passato una settimana all'insegna del relax. Bere poco sangue lo ha destabilizzato, così come ciò che mi è successo poco fa. Durante il viaggio di ritorno verso casa, la guardia dal cuore di ghiaccio non ha mai smesso di pormi domande su come stessi.«Hai visto? Sono predisposta a diventarne uno...» sussurro, abbozzando un mezzo sorriso.
La guardia più scaltra dei Volturi si siede sul bordo del letto e mi afferra la mano, stringendola tra le sue così gelide ma grandi. Dovevo sentirmi male per rendermi conto che ho bisogno di lui più di quanto mi piaccia ammetterlo?
«Cosa è successo? Ho avuto modo di parlare con l'umana che ti ha trovata riversa sulle piastrelle del bagno, ma tutto ciò che voleva fare era portarmi a letto...» commenta infastidito il vampiro.
«Scusami, con chi hai parlato? Voglio dire... Chi mi ha soccorsa?» gli domando curiosa, con il terribile presentimento che la persona che dovrò ringraziare sia proprio quella che vorrei strangolare a mani nude.«Mi ha detto di chiamarsi Noemi, era un po' la versione umana di Heidi. Rossetto fucsia, chioma bionda e abiti a dir poco succinti...» risponde tranquillamente Demetri, ma i suoi occhi sembrano tradirlo. Puttaniere. Non cambierà mai. Le voci di corridoio che avevo sentito sembrano essere tutte vere, a questo punto.
Alzando gli occhi al cielo, gli tiro, quasi inconsapevolmente, una sberla sulla spalla e mi guadagno un'occhiata sorpresa da parte del vampiro, che fingendosi scioccato mi domanda «E questa per che cos'era?».
«Conosco quello sguardo... E non mi piace per niente. Noemi è una strega» gli spiego, incrociando le braccia al petto e nascondendo i piedi sotto alle coperte. Li odio, da quando ero solo una ragazzina.
Mi aspettavo una risposta per le rime da parte del Casanova che mi siede accanto, ma quando vedo la sua mano avvicinarsi al mio volto e sfiorarmi una guancia con la punta delle dita, sono costretta a spostare il mio sguardo su di lui e rimango attonita. Non sembra in vena di scherzi, al contrario è sereno ma estremamente serio.«Non guarderei mai nessuno nel modo in cui guardo te. Mi hai abbagliato, scioccato, distrutto dal primo istante in cui ti ho incontrata. Riuscirai mai a capire che l'unica a cui penso costantemente ogni istante delle mie lunghe giornate sei tu?» mormora con voce rotta. Sembra che sia sul punto di piangere, ma i suoi occhi non brillano. Capisco però che è sincero.
Paralizzata dalle sue parole, abbasso lo sguardo sulle mie mani e un piccolo sorriso compare sulle mie labbra «Questo è poco ma sicuro. Volevi uccidermi. Quella scioccata dovrei essere io» rispondo un po' sarcastica.
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L'apologia del male
FanfictionBenvenuti a Volterra, dove la morte portò alla creazione di un mostro spietato e ad una serie di incoffessabili segreti che muovevano i fili di una storia fin troppo complicata dalla sua origine. Il male viene sempre per nuocere? Esiste un modo per...