French holidays

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Levi prese posto in uno dei tavolini del bar che lui e i suoi amici preferivano in tutta Cluny. Era giugno inoltrato e le temperature erano salite notevolmente nelle ultime settimane, rendendo calda la cittadina.
Fortunatamente quella mattina soffiava un vento leggero che scompigliava i capelli dell'uomo mentre si sedeva all'esterno.

Hanji ed Erwin si accomodarono e un cameriere si avvicinò, salutandoli amichevolmente. Non era certamente la prima volta che decidevano di prendere un caffè nel grazioso bar del centro storico.
Prese le loro ordinazioni e sparì all'interno dell'edificio.

"Partirete oggi?", domandò la donna, poggiando il proprio mento sulle mani mentre osservava il suo amico, sforzandosi di non tempestarlo di domande per via della presenza di Erwin. Sapeva benissimo dei suoi sentimenti non corrisposti e anche della piccola storiella recente. Era curiosa ma non era una persona cattiva, non era giusto parlare continuamente del rapporto tra Eren e Levi.

"Esatto, è abbastanza lontano. Torneremo domenica notte", rispose, passandosi una mano fra le ciocche scure. Erwin catturò il movimento con il proprio sguardo, cercando di non lasciarsi trasportare dai ricordi.

"Ah, fantastico, le spiagge vicino Marsiglia non sono male", sorrise Hanji, ringraziando poi il cameriere che aveva appena poggiato tre tazzine.
Quel venerdì avevano finito di lavorare prima e si erano permessi un caffè per salutare Levi.
Bevvero silenziosamente dalle tazzine, evitando di scottarsi con la bevanda calda.
Fu Hanji ad alzarsi per andare a pagare, lasciando soli i suoi amici.

"Sono felice per te", disse Erwin all'improvviso, ottenendo l'attenzione di Levi che pressò le labbra fra di loro, non sapendo cosa rispondere. Si sentiva ancora in colpa per ciò che gli aveva fatto, nonostante l'amico gli avesse ripetuto più volte che sapeva bene come sarebbe finita.

"Ma sono anche preoccupato per come finirà", continuò, sinceramente dispiaciuto. Era una situazione complessa.

"Non lo so neanche io, penso che prima o poi se ne farà una ragione", borbottò Levi, sperando che Hanji ci mettesse poco ma sembrava che la donna avesse tutt'altra intenzione.

"E tu? Cosa farai?"

"Starò bene", concluse Levi, facendogli capire che non gli andasse di inoltrarsi ancora di più in quell'argomento. Erwin sospirò e si passò una mano sul viso prima di forzare un sorriso. Avrebbe voluto essere al posto di Eren, donare tutto il proprio amore a Levi, proteggerlo, stargli accanto ogni giorno. Ma non sarebbe mai successo e prima o poi avrebbe dovuto fare qualcosa per andare avanti.

Hanji tornò con un gran sorriso e gli amici si salutarono.

"Dovrebbe andare in Germania con lui", disse la donna, camminando con Erwin verso la propria macchina, "farebbe bene anche a te."

***

Il viaggio in macchina era stato fin troppo lungo per i gusti di Eren, nonostante avesse dormito per la gran parte di esso.
Scese dall'auto non appena Levi si fermò nel parcheggio dell'hotel dove avrebbero alloggiato per due notti.

Prese la propria valigia e si avvicinò all'uomo, sorridendo ampiamente e con pura gioia. Era contento di essere lì, di passare gli ultimi giorni in Francia da solo con Levi.
Camminarono lungo un viale costeggiato da alberi e piante colme di fiori colorati. C'erano anche aiuole perfettamente curate, sembrava un bel posto.
Entrarono e Levi prese la chiave della loro camera. Mentre salivano al piano di sopra, Eren osservò l'hotel dove gli faceva da protagonista. Anche il mobilio era di quel colore, così come i pavimenti lucidi.

La camera era splendida, con un grande letto e un balcone che dava direttamente sul mare, provvisto di un tavolino e due sedie.
Eren si affacciò, osservando la spiaggia bianca mentre il vento gli scompigliava i capelli. A un certo punto un paio di braccia gli avvolsero i fianchi. Il profumo di pulito di Levi lo avvolse piacevolmente.
Qualche articolo su internet diceva che apprezzare l'odore del partner era un elemento essenziale in una relazione. E quello di Levi era perfetto per Eren.
Si lasciò stringere dalle sue braccia, sentendo i suoi capelli solleticargli il collo per via della differenza di altezza.

Riren// That damn student Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora