Le giornate si accorciavano man mano che il tempo passava ed Eren iniziava ad essere sommerso dai compiti. A quanto pare a nessuno dei professori importava che il ragazzo venisse dalla Germania e rimasse per lì solo per un anno.
Le prime settimane lo avevano agevolato ma dopo un mese veniva considerato al pari dei suoi nuovi compagni.La cosa positiva è che pian piano stava migliorando il suo francese e anche con Levi lo usava.
Il ragazzo aveva anche continuato con le provocazioni ma l'uomo era sempre rimasto impassibile ed Eren aveva iniziato a passare più tempo con i suoi nuovi amici, quasi dimenticandosi dell'obiettivo che si era posto.Le cose erano cambiate quando aveva conosciuto Hanji ed Erwin.
Era una sera di metà ottobre ed era presente un vento abbastanza freddo. Non c'erano temperature basse come in Germania ma era comunque il caso di indossare vestiti più pesanti.
Il ragazzo si era messo una felpa e dei semplici jeans mentre Levi aveva indossato una delle sue solite camicie, stavolta di colore bianco. Era davvero bello vestito in quel modo, con i capelli pettinati all'indietro in modo tale da liberare la sua fronte.
"Quindi oggi conoscerò i tuoi amici?", chiese il ragazzo, camminando attorno a Levi mentre si dirigevano verso il centro città per la cena organizzata da Hanji.
L'uomo aveva sospirato, poggiando due dita sul ponte del naso, e aveva annuito, non sembrando troppo contento di quella serata.
Hanji aveva chiesto decine di volte di poter incontrare il ragazzo e alla fine aveva fatto di testa sua, organizzando una cena e invitando Eren direttamente, dopo essere riuscita a reperire il suo numero.
Il locale era un'osteria famosa di Cluny, molto piccola e accogliente. Levi aprì la vecchia porta fatta di legno e vetro ed entrò, seguito dal ragazzo che sembrava sinceramente affascinato da quel posto, dalle voci alte, dall'odore invitante dei piatti. E quando i suoi occhi brillavano di quella curiosità innocente a Levi veniva quasi voglia di sorridere e di portarlo in giro per il mondo con se, solo per vedere quello sguardo pieno di ammirazione.
In fondo al locale una donna agitò la mano destra, facendo cenno di andare da quella parte. Scansarono una coppia e riuscirono a raggiungere un piccolo tavolo traballante apparecchiato per quattro.
"EREN!", esclamò la donna, alzandosi in piedi per mettersi davanti al ragazzo. Iniziò ad osservarlo, riuscendo a metterlo in imbarazzo.
"Finalmente ti conosco", disse piena d'eccitazione per l'incontro. Porse una mano al giovane che la strinse un po' riluttante. Ma poi liberò un sorriso sincero, presentandosi.
"Se abbiamo finito con queste cose imbarazzanti...", iniziò a dire Levi ma fu presto interrotto da Hanji.
"Oh dai, non fare l'antipatico. Ora ho capito perché ti rende così frustrato...", commentò l'amica, quasi sussurrando le ultime parole.
L'uomo la fissò gelidamente, tanto che lei sollevò le mani davanti al proprio viso, chiedendo scusa.
Eren sembrava non aver sentito il commento e si stava presentendo al secondo amico di Levi, porgendo la propria mano educatamente.
Allora sapeva come comportarsi ogni tanto, aveva pensato Levi.
Si sedettero a tavola, iniziando a sfogliare i menu per scegliere cosa prendere. La conversazione riprese una volta che ognuno di loro ebbe il piatto davanti.
"Come ti trovi in Francia?", avevo chiesto Erwin, studiando il ragazzo dall'altra parte del tavolo. Non era entusiasta come Hanji ma cercava di comportarsi con gentilezza, nonostante la punta di irrazionale gelosia che stava provando. Non aveva senso, quei due avevano tanti anni di differenza e non sarebbe neanche stato consono una loro relazione.
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Riren// That damn student
FanfictionNon appena chiuse gli occhi iniziò a pensare a diversi modi per provocare Levi. Avrebbe potuto dire qualcosa di sconcertante per lasciarlo senza parole, o magari girare nudo per casa o cercare un contatto fisico con lui. La verità è che Levi gli sem...