Touch me

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Più i giorni passavano, più il tempo peggiorava e la temperatura scendeva visibilmente.

Eren e Levi uscivano sempre assieme da casa dopo la colazione, poi rientravano dopo le ore di lezione del giovane.

I compiti e lo studio erano aumentati con l'arrivo dei primi esami vicino alle vacanze invernali. Spesso Levi gli spiegava qualcosa di storia e cercava di non rimanere troppo incantato davanti allo sguardo acceso del ragazzo.

Il loro rapporto era sempre più intimo ed Eren continuava con piccole provocazioni, divertendosi ogni volta che notato il cipiglio dell'uomo mutare.

Era una sera di dicembre, le interrogazioni e le verifiche erano agli sgoccioli ed Eren aveva più tempo libero da passare con i suoi amici. Era appena rientrato a casa e si stava spogliando dal pesante parka che si era portato dalla Germania. Le luci erano spente, segno che Levi fosse da qualche parte e non era ancora tornato.

Si tolse le scarpe e il berretto prima di raggiungere la cucina dove accese la luce. Sul tavolo c'era un bigliettino, dove l'uomo aveva scritto che sarebbe tornato più tardi. Aveva una scrittura delicata ed elegante, al contrario del suo comportamento burbero.

Da quando dicembre era iniziato aveva notato che l'umore di Levi fosse peggiorato e quella sera decise di preparargli la cena, per migliorargli la giornata.

Aprì i ripiani della cucina, cercando qualcosa di adatto per un pasto veloce ma piacevole. Trovò della pasta e optò per quella, usando i consigli di Marco, uno studente exchange che proveniva dall'Italia.

Mise l'acqua a bollire e nel mentre cercò del condimento, trovando un barattolo di pesto in frigo.

In una quindicina di minuti riuscì a preparare della pasta con tonno e pesto e si prese del tempo per apparecchiare, arricciando il fazzoletto per Levi in modo simpatico, magari gli avrebbe strapazzato un sorriso.

Mentre rigirava la pasta sentì la porta schiudersi, poi il fruscio dei vestiti e i passi felpati dell'uomo verso la cucina.

''Bentornato'', gli sorrise Eren, abbandonando il mestolo all'interno della pentola. Lo sguardo attento dell'uomo si posò sulla tavola e poi sul resto della cucina, come a controllare che il ragazzo non avesse fatto danni.

''Che combinavi?'', domandò infine, passandosi una mano tra i capelli. Sembrava esausto a giudicare dalle occhiaie accentuate.

''Ti ho preparato la cena. Un piatto italiano'', rispose il giovane e poi servì la pasta nei due piatti. Levi annuì appena, troppo stanco per commentare ulteriormente.

Si sedettero e consumarono la cena silenziosamente, almeno nei primi minuti. Poi Eren ruppe la calma.

''Va tutto bene a lavoro? Ti vedo più stanco del solito.''

''Ho qualche incarico in più'', rispose burbero l'uomo. Il ragazzo si mordicchiò il labbro inferiore, sembrando seriamente preoccupato per l'altro.

''Non ti preoccupare, Eren. Comunque grazie'', disse con un sospiro, non volendo far rimanere male il più piccolo, non dopo che gli aveva preparato la cena. Ed era pure buona.

"Hai delle ferie per Natale?", domandò il ragazzo, giocando con un pezzo di pasta presente nel suo piatto.

"Si. Vuoi che ti faccia vedere qualcos'altro?", propose Levi senza neanche sapere bene perché lo stesse facendo. Gli occhi luminosi di Eren lo divennero ancora di più al sentire quella domanda. Le sue labbra soffici si curvarono in un sorriso.

"Mi piacerebbe tantissimo", rispose tutto contento e poi riprese a mangiare, mantenendo il suo entusiasmo. Era davvero un bambino che si emozionava per poco, pensò l'uomo.

Riren// That damn student Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora