Dopo l'ultima lezione prima delle vacanze Eren uscì dalla classe, seguito da Jean. Da quando si erano baciati l'amico gli chiedeva di uscire molto spesso e lo avevano fatto, almeno fino a quando Eren non era stato baciato da Levi. Erano cambiate parecchie cose anche se, all'apparenza, non sembrava così.
L'uomo aveva mantenuto il suo comportamento stoico e non aveva mai parlato del loro momento intimo, come se non fosse mai successo. Il ragazzo aveva provato a baciarlo o a cercare qualche contatto perché, accidenti, il suo corpo desiderava sentire ancora quelle dita su di se e Jean non sarebbe stato in grado di essere un buon sostituto.
"Eren, aspettami", disse l'amico, afferrandogli un braccio per arrestare il suo cammino. In effetti stava andando piuttosto veloce, immerso nei suoi pensieri.
"Mh?", chiese leggermente confuso, puntando i suoi verdi sulla figura più alta.
"È da un po' che non usciamo e ora che ci sono le vacanze avevo pensato, sai, di andare da qualche parte", disse nervosamente, grattandosi la nuca. Gli stava proponendo un appuntamento? Sfortunatamente ad Eren non interessava Jean in modo romantico, non dopo aver provato così voleva dire essere toccati da Levi Ackerman.
"Non so, forse sarò molto occupato perché il mio tutor vuole portarmi da qualche parte."
Jean sembrava aver capito il messaggio a giudicare dallo sguardo basso. Annuì e lo salutò velocemente prima di andare verso l'uscita. Pochi secondi dopo tornò ad essere il ragazzo sfacciato e arrogante di sempre. Beh, gli sarebbe passata in fretta.
Invece ad Eren non sarebbe passata la cosiddetta cotta che stava nascendo per Levi. Se prima era curiosità e voglia di scocciarlo per divertimento, ora si stava tramutando in un desiderio vero e proprio. Il desiderio di essere voluto. Ma l'altro non era dello stesso parere.
Si incamminò lungo il corridoio e all'uscita trovò Hanji ad aspettarlo. La donna gli si avvicinò velocemente e poggiò una mano su una spalla, senza neanche salutarlo. Anzi gli disse direttamente che lo avrebbe portato in un bar per fare merenda assieme.
Camminarono lungo la via della scuola ed entrarono in una caffetteria praticamente vuota, prendendo posto in uno dei tavolini.
"Dov'è Levi?", chiese lo studente, sentendo la preoccupazione crescere. Erano mesi che veniva sempre l'uomo a prenderlo, era diventata un'abitudine.
"Calma, calma, ci mancava poco che ringhiassi", rise la donna, "il tuo Levi sta bene, ho solo chiesto ad Erwin di portarlo con se e di impiegarci più tempo del previsto", spiegò velocemente.
Eren non gradì la risposta e un moto di gelosia scaturì dentro di se.
"Portarlo dove?"
La donna si mise a ridere poi si sistemò gli occhiali sul naso.
"Che ha combinato per farti essere così geloso? Tranquillo a Levi non interessa per niente Erwin."
Il ragazzo schiuse le labbra e si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo che la donna colse immediatamente.
"Oh, avete fatto qualcosa vero? Quello stoico non si lascia mai sfuggire niente ma i suoi modi di fare parlano per lui. Mi sembrava un po' diverso negli ultimi giorni. Turbato, forse."
Ordinarono due caffè e un croissant per Eren. Si era letteralmente innamorato del dolce francese.
"Va tutto bene fra di noi", disse velocemente, non volendo far trapelare nulla.
"Esiste un voi?", la donna sembrava parecchio interessata all'argomento e sorrise furbescamente quando il ragazzo arrossì.
"Va bene, non voglio forzarti a dire qualcosa anche se sono sicura che sia successo qualcosa. E penso che sia incredibilmente sbagliato, considerando le circostanze, ma l'amore non può essere fermato!", esclamò con aria sognante, facendo imbarazzare ancora di più lo studente. E poi, ma quale amore? Eren voleva solo condividere notti passionali con il suo tutor o almeno era quello che diceva a se stesso.
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Riren// That damn student
Hayran KurguNon appena chiuse gli occhi iniziò a pensare a diversi modi per provocare Levi. Avrebbe potuto dire qualcosa di sconcertante per lasciarlo senza parole, o magari girare nudo per casa o cercare un contatto fisico con lui. La verità è che Levi gli sem...