Il suo fu un risveglio del tutto naturale.
Nessun suono improvviso o movimento violento. Fu il semplice corso del riposo che, giunto al proprio completamento, finì.
Eren aprì gli occhi e la prima cosa che vide furono due mani dalle dita intrecciate. Il braccio di Levi era steso in avanti, gli faceva da cuscino e nel sonno la mano color caramello di Eren era scivolata nella sua in modo spontaneo. La avvicinò alle labbra e vi posò un bacio, prima di girarsi lentamente. Il respiro regolare di Levi che gli soffiava sul collo, ora gli scaldava il viso ed Eren rimase a guardare l'espressione rilassata e serena del suo innamorato che dormiva.
Non poteva credere che esistesse una persona bella come lui. A volte aveva dei dubbi che Levi fosse veramente un essere umano, come tutti loro.
Il suo corpo gli inviò un chiaro segnale, facendogli brontolare la pancia ed Eren si domandò che ore fossero. Avrebbero potuto svegliarsi tardi, quello era il loro giorno libero.
Quando vide l'ora sull'orologio da parete segnare le 8:47, Eren si leccò le labbra. C'era tutto il tempo per un risveglio delicato, coccole, colazione, altre coccole...
Il suo cuore batté un po' più in fretta al pensiero di quel che avrebbero potuto fare.
«Levi» sussurrò, per svegliarlo.
Aveva imparato con l'esperienza che era la sua voce a destarlo più facilmente e spesso Levi, riconoscendola, non faceva che avvinghiarsi meglio al corpo del suo piccolo amante, rifiutandosi di lasciarlo andare ai doveri della giornata.
«Lee... Svegliati. È ora di aprire quei tuoi stupendi occhi grigi e darmi un po' di attenzioni» insistette, strofinando lievemente il naso contro la pelle morbida della sua gola.
«Sei insaziabile...» biascicò l'altro, ancora intontito dal sonno e stringendolo di più a sé.
Quando aprì gli occhi, le iridi verdi come rigogliosi campi in primavera del suo fidanzato lo osservavano con un luccichio ilare. Era impossibile non sentirsi la persona più fortunata sulla faccia del pianeta con una tale visione.
«Oh oh, senti chi parla» replicò Eren, felice di udire la sua voce. «Comunque non volevo fare quello. L'ho detto solo per farti aprire gli occhi...»
Levi sbuffò, sdraiandosi sulla schiena per potersi stiracchiare. «Non ho ancora ricevuto il mio buongiorno...»
Con un sospiro divertito, Eren fece forza sulle braccia e si spostò col viso sopra al suo.
Appoggiò una mano sulla sua guancia, seguendo col pollice la linea dello zigomo.
«Buongiorno...» disse a voce bassa, prima di schiacciare il naso sul suo e rubargli un veloce bacio.
«Giorno. Come ti senti?»
«Mai stato meglio in tutta la mia vita...» sospirò, rigirandosi nel letto per farsi più vicino possibile a lui.
Levi lasciò scivolare la mano dai capelli al suo volto e poi sorrise.
Un sorriso lieve, dolce. Stanco, anche. Un sorriso che fece brillare anche i suoi occhi e la stanza attorno a loro. Un sorriso che era luce ed emozione, per gli occhi innamorati a cui era rivolto.
«Ne sono felice.»
Si appropriò delle sue labbra come un naufrago che, dopo tanto tempo, assaggia finalmente acqua fresca.
Era questo per lui, Eren.
Vita, allo stato più puro e primordiale, il fondamento su cui si basava ormai il suo essere.
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[Ita] Love More
Fanfiction[Attack On Titan AU] [Eren✗Levi] Storia di FareaFire & StarCrossedAyu Una singola ora. Questo è sufficiente per sconvolgere la vita di Eren, fortunato abbastanza da poter realizzare uno dei tanti sogni chiusi nel cassetto, incontrare il proprio ido...