03 • Higher than a smoke cloud

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«LEVI!»

Una voce femminile decisamente irritata prese ad urlare. Eren sentì i suoi passi nella stanza accanto ed il sangue gli si ghiacciò nelle vene.

«Dove sei, stronzo?! Ci hai lasciati ad aspettarti fino alle quattro in quel locale del cazzo!»

Si mosse prima di poterci realmente pensare. Afferrò le coperte del letto e se le trascinò sopra la testa, nascondendosi alla vista, un attimo prima che la porta si spalancasse.

Chi diamine si permetteva di entrare in quel modo nella camera di Levi? Senza neanche chiedere o attendere un permesso.

«Eccolo lì, il principe sul pisello ancora a letto. Noi non abbiamo chiuso occhio! Ti credevamo morto da qualche parte e poi ci hanno detto che eri già tornato in camera, figlio di-...»

«Hanji, può bastare...» mormorò una voce più profonda, quando un uomo enorme entrò al seguito della donna.

Le mise una mano sulla spalla e lei tacque, incrociando le braccia.

Attraverso le fibre delle lenzuola, Eren riusciva a distinguere solo le loro sagome e nessuno dei due si era ancora reso conto della sua presenza, ma il ragazzo fece improvvisamente fatica a respirare.

Cazzo, erano H ed M. I due NoName che formavano la band insieme ad L.

La sua band del cuore era tutta lì davanti a lui ed Eren era nudo, con un accappatoio allacciato talmente male da mostrare tutto il petto ed il corpo pieno dei morsi del loro vocalist.

C'era un modo peggiore per presentarsi?

Fa che se ne vadano. Fa che se ne vadano, si ritrovò a pregare.

Levi aggrottò maggiormente la fronte a quel baccano.

Eren si era nascosto, prima ancora che potesse dirgli che non poteva fregargliene di meno se Hanji e Mike li avessero trovati insieme. Vergognarsi delle proprie scelte non era nel suo stile. Era fiero e testardo. Orgoglioso.

E chi non lo sarebbe stato, con una creatura simile nuda accanto a sé?

Si mise a sedere nell'enorme letto, passandosi una mano tra i capelli. Vide il proprio riflesso nelle lenti dell'amica, che lo fissava come un animale raro ad un palmo di naso. La allontanò, scocciato, notando anche la presenza di Mike.

«Vai a fare in culo, quattrocchi di merda. Pensa a farti una sana scopata, invece di ficcare il naso nei fatti miei: so badare a me stesso.»

«Oh, non lo metto in dubbio, nanerottolo! Peccato che non mi piacciano i tuoi "avanzi", dovresti darti una calmata o il tuo uccello prenderà fuoco come la locandina di Hunger Games..!»

Una risata soffocata giunse alle loro orecchie da sotto le lenzuola.

L'uccello di Hunger Games.

Eren non riuscì proprio a trattenersi sentendo quelle parole: un po' per il tono con cui H, anzi Hanji, le pronunciò; un po' perchè Armin era fissato con quella saga ed ora, ad ogni riferimento che gli avesse fatto, la sua mente sarebbe sicuramente tornata a Levi ed al suo uccello fiammeggiante.

Levi abbozzò un sorriso ed afferrò la stoffa, tirandola con gentilezza.

«Esci fuori, moccioso...»

Obbediente, il ragazzo fece capolino dal suo rifugio. I segni sul suo collo erano comunque più che evidenti.

Hanji e Mike spalancarono la bocca, senza parole. Le notti di sesso occasionale per Levi non erano una novità, ma quella era la prima volta che qualcuno arrivava alla mattina seguente ancora nel suo letto.

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