when i look at you

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Albus prese la mano di Scorpius correndo verso il settimo piano.

"Che cazzo fai, amico?" Chiese Scorpius, ma l'amico non gli diede risposta  finchè non si trovarono in una corridoio isolato.

Inizialmente, non successe nulla ma dopo pochi secondi si aprì una piccola porta dove all'interno c'era solo un letto piccolo e stretto  senza le lenzuola e con solo un sudicio materasso.

Albus lasciò entrare Scorpius per primo, per poi entrare lui stesso e  chiudere la porta: aspettava quel momento da quando aveva visto il  ragazzo per la prima volta, solo un'anno fa e quello era l'unico momento in cui potesse  fare ciò che aveva sempre desiderato.

Sapeva che era il momento giusto.  Sapeva anche che forse Scorpius non ci sarebbe stato, ma doveva farlo.  Doveva farlo o non ne avrebbe più avuto la possibilità.

"Per favore, Scorp." Iniziò Albus sedendosi sul vecchio e sudicio letto.

Ascoltando le preghiere del suo migliore amico, anche Scorpius si sedette e gli sorrise debolmente. Non riusciva a capire cosa stesse succedendo e perché fossero lì: nella sua mente c'erano solo i compiti di Incantesimi che ancora non aveva fatto.

"Allora? Perché caspio siamo qui?" chiese di nuovo Scorpius, iniziando a irritarsi.

Albus osservò per qualche secondo la stanza: era davvero squallida. Non aveva idea del perché la Stanza della Necessità si fosse trasformata in qualcosa di così brutto: dopotutto lui aveva chiesto un posto intimo in cui confessare tutto a Scorpius.

"Prima di vederti allo Smistamento lo scorso anno, non  credevo nell'amore." Cominciò Albus, ricordando il momento in cui il ragazzo, anche se dopo quattro anno dal normale inizio, era stato Smistato in Serpeverde.

I Malfoy, infatti, avevano vissuto per anni in Francia e avevano mandato i figli a Beauxbatons per poi decidere di trasferirsi nuovamente in Inghilterra. Scorpius era stato Smistato insieme ai ragazzini del primo anno e non ne era stato molto felice; Albus, invece, appena lo aveva visto aveva sentito il suo cuore battere all'impazzata.

Dopo un sospirò di Albus e uno sguardo confuso di Scorpius, Potter continuò: "Non credevo che esistesse un sentimento talmente  forte da farti dimenticare di ogni cosa, da farti quasi smettere di  vivere perché tutto quello che vuoi è stare accanto a quella persona."

"Che cosa stai cercando di dirmi, Al?" Chiese Scorpius confuso cercando di non arrossire.

"Sto cercando di dirti questo." Disse Potter avvicinando le sue labbra a quelle di Scorpius.

Erano morbide, proprio come le aveva immaginate nei suoi sogni più remoti, proprio come si aspettava. Aveva sognato per più di un anno di assaporarle e ora finalmente le poteva sentire contro le proprie.

Voleva stringere quel ragazzo tra le sue braccia, voleva possederlo, voleva sapere che anche lui provava la medesima cosa: in fondo al suo cuore, Albus sapeva di amare Scorpius. Sapeva anche che lo avrebbe amato anche se l'altro non avesse corrisposto il suo amore, però doveva sapere.

Albus si staccò dalle labbra dell'amico e lo guardò dritto negli occhi azzurri: Scorpius sembrava sorpreso, emozionato e confuso allo stesso tempo.  Sembrava provare tutte le possibili emozioni allo stesso tempo.

Poi sorrise.

Erano quei sorrisi che riservava solo a lui, solo per Albus Potter, solo per quel ragazzo che gli aveva parlato il primo giorno e che da allora non si era mai separato.

E così Albus capì.

Gli prese il viso tra le mani e lo baciò di nuovo, entrambi colti da un emozione senza fine.

times of our lives | scorbus one-shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora