Capitolo 17

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*Amata da pochi
Odiata da tanti
Ne ho fatti di guai
Ma zero rimpianti*

Jace pov
Pentirsi. Cosa significa pentirsi? Pentirsi è una parola davvero forte, molto, molto forte. Pentirsi, rimurginare su qualcosa, rimurginare su qualcosa che non avresti dovuto fare o che, al contrario, avresti dovuto fare. Ecco, pentirsi, rimpianti, fatti dolorosi, sbagli commessi. Questo, tutto questo è il problema. Pentirsi è una delle cose più brutte al mondo. La notte non si riesce a dormire, troppi pensieri in testa, troppi rimpianti che ti uccidono, troppi casini che ti sprecano. Troppo in testa, scoppia, fa male, l'ansia sale, non si riesce a respirare. Il cuore batte, niente è importante, solo tu, quei maledetti pensieri, quel respiro che accellera, poi non si sa più nulla. Sai solo che non riesci a dormire, che la testa scoppia, che il cuore accellera.

Eppure è così inutile rimpiangere qualcosa. Non puoi cambiare niente, è successo, non si può cambiare, allora perchè ci pentiamo? Esistono diversi tipi di pentimenti, pentirsi talvolta è giusto, ho sbagliato e mi pento, non l'ho ignorato; ma alcune volte ci pentiamo per quelle piccolezze inutili, per dei fatti davvero invisibili, per delle cose che non sono imbattibili. Molte volte ci pentiamo e ci fermiamo, avanti non andiamo.

Ci blocchiamo, con la paura, ci immobilizziamo. Non pensiamo di sorpassare, non ci riusciamo. È sbagliato, non pentiamoci per dei piccoli fatti, non ha senso, possiamo rimediare. Non pentiamoci per un voto preso a scuola, ormai è stato preso, cerca di recuperare. Non pentiamoci per delle parole dette senza pensare, ormai le hai dette, ora cerca di riparlare. Non pentiamoci inutilmente, recupera tutto il tuo coraggio e lotta, lotta e non far finta di niente.  Lotta, lotta e basta.

Busso. Respiro. Sara. Mia cugina. Non vedo l'ora di rivederla.

Era così piccola, così fragile, un tocco e si sarebbe spezzata. Rannicchiata davanti alle scale, con quegli occhietti lucidi. Occhi verdi pieni di speranza e vita, occhi che non si sarebbero spenti per nulla al mondo. Sola, piccola, impaurita. Non la vedo da all'ora. Da quando zio Natsu riuscì a localizzarla ed io gli chiesi di andare salvarla. Tre parole per farla calmare, ti voglio bene. Tre parole per vedere quegl'occhi luccicare. La mia cuginetta, la mia piccolina. Giocavo con lei, quando ancora era in fasce, la guardavo, mi sorrideva e sorridevo anch'io. Lei rideva, tutti riedevano. Lei era felice, tutti erano felici. Quando la rapirono si è spezzato qualcosa, in tutti. Non si riusciva a respirare, mancava qualcosa, mancava qualcuno. Mancava quel sorriso, mancava Sara. E se manca anche solo uno di noi, chi può sorridere facendo finta di niente?

"Jace..."

"Ciao Alex" lo guardo. Cazzo, è proprio cresciuto.

"Sei invecchiato Dragneel numero due"

"Chiedi il becco biondino, ho solo 22 anni" gli dò un pugno scherzoso "e per la cronaca sei tu il Dragneel numero due"

Scoppia a ridere invitandomi ad entrare

Mi guardo intorno, ci sono proprio tutti...anche zia Lucy, anche Sara.

"Guarda un po' chi si vede! Ciao figlio che vedo poche volte"

"Jerson ti ricordo che sono più grande di te"

"Chiamami papà, abbi rispetto coglione"

È ufficiale, non lo capirò mai

Mi dirigo verso zia Lu e l'abbraccio. Abbraccio forte quel corpo incredibilmente caldo, abbraccio quella che per me è una seconda madre, abbraccio la persona che mi teneva spesso in braccio, che quando mamma o papà non potevano, era sempre lì con le braccia aperte, la abbraccio, perchè non ho potuto farlo per tanto, troppo tempo. Abbraccio caldo, ti chiamo, perché è così che stiamo, nel calore di quell'amore, amore materno, amore fraterno. Abbraccio caldo che mi possiede, perchè succede, succede e succede, un calore nel cuore, senza ritegno, senza pudore. Abbraccio, tu abbraccio caldo, sei perfetto, ti prendo, ti abbraccio.

| Fairy Tail | Oggi, Domani, Per SempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora